Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota pubblicata il 29/9/2015 dal sito Solidarieté Ouvrière, cui aggiungiamo :
Che vergogna per gli Stati membri e in particolare per lo Stato italiano, che arma la mano barbara di questa petromonarchia oscurantista!
Lenin definiva già l’ava dell’Onu, la SdN (Società delle Nazioni, NdT), “un covo di briganti”.
Quasi un secolo più tardi, l’organizzazione internazionale degli Stati borghesi, se non ha mai evitato guerre, massacri e genocidi, non ha trovato di meglio che mettere l’Arabia Saudita alla testa del consiglio… dei diritti dell’uomo!
L’Arabia saudita è una delle ultime monarchie assolute del pianeta, basata su una interpretazione particolarmente oscurantista dell’Islam, un paese dove regna uno dei peggiori apartheid sessisti al mondo, un regime dove le esecuzioni, le punizioni fisiche e la tortura sono moneta corrente, dove nessun sindacato o partito è autorizzato e dove la grande maggioranza della forza lavoro è costituita da lavoratori immigrati privati di ogni diritto. In breve, si tratta di un regime che non rispetta alcun diritto umano!
E per mostrare, se ce ne fosse bisogno, il suo disprezzo per i diritti umani, questo regime si accinge a decapitare Ali al-Nimr e poi a crocifiggerlo pubblicamente fino all’imputridimento delle sue carni. Se la pena di morte è di per sé una barbarie, è utile aggiungere che il solo crimine di questo giovane di 21 anni è di aver partecipato a una manifestazione nel 2011, quando era ancora minorenne, per l’uguaglianza dei diritti fra sciiti e sunniti. Ecco il genere di Stato che è messo alla direzione del Consiglio dei Diritti dell’Uomo all’ONU!