Il Portogallo inasprisce fortemente il programma di risparmi
– La Commissione ha proposto la maggiore riforma del Patto di stabilità dall’introduzione dell’Euro nel 1999, la Germania appoggia un Patto più rigido che prevede forti sanzioni quasi automatiche.
– A poche ore dalla decisione della UE di costringere a misure di risparmio i paesi che non rispettano il tetto del deficit
o in Portogallo, il paese più povero dell’Europa Occidentale, il governo del socialista José Sócrates ha varato nuove misure di austerità, un taglio del 5% sulla spesa per le retribuzioni del PI, in modo progressivo:
o -10% per gli stipendi più alti, ridotti solo quelli oltre i €1500.
o ulteriore aumento IVA del 2% nel 2011, al 23%;
o introduzione di un’imposta su determinate transazioni finanziarie;
o imposta anti-crisi aggiuntiva del 2,5% su tutti i profitti da impresa.
o Previste entrate per €6MD da privatizzazioni.
– Già a marzo aveva già annunciato un programma per la riduzione Deficit al 4,6% nel 2011 e 2,8% nel 2013 (al 7% nel 2010), contro il 9,4% del 2009, tramite aumento imposte, e tagli salariali PI, risparmi per €5,1MD nel 2011; a maggio annunciate altre misure d’austerità; infrangendo le promesse elettorali di nessun aumento delle imposte, da 1° luglio aumentate le imposte sul reddito, sfugge all’aumento delle imposte solo il salario minimo, pari a €475.
– Il governo portoghese aveva in precedenza già deciso (29.09.2010) il congelamento degli investimenti statali fino a termine anno,
– Circa 80 000 sono scesi in strada contro le misure d’austerità a Lisbona e Porto, il capo del sindacato CGTP, Manuel Carvalho da Silva, ha avvertito che la manifestazione è solo una prova generale per le prossime proteste.
– I leader europei sono preoccupati per il deficit di Portogallo e Irlanda, costretti ad emettere obbligazioni a tassi record.
– Pacchetto d’austerità di €80MD entro il 2014; nel solo 2011 €13,2MD; 1/3 dei tagli riguardano le spese per il welfare e il mercato del lavoro, ad es. l’eliminazione dei sussidi familiari e per i disoccupati.
o Fino a 15 000 tagli occupazionali nei dipendenti dello Stato federale. Esclusi aumenti fiscali.
o Introdotti nuovi carichi per le società, come l’eliminazione di esenzioni all’imposta ecologica e nuove imposte sul trasporto aereo.
– Nel 2011 il deficit dovrà scendere al 6%, contro il 7,7% del 2010. Dal 2018 l’età pensionabile è alzata da 60 a 62 anni; l’aliquota fiscale massima dal 40 al 41%; nel bilancio 2011 tagli per quasi €40MD. €15MD di risparmi per la sospensione degli aiuti anti-crisi alle imprese. altri €10 MD verranno dalla scadenza di facilitazioni fiscali; €7MD da tagli nel PI; previsto il congelamento degli aumenti salariali, tagli occupazionali e della spesa.
– Per il 2012 riportare il deficit al 3%, contro il 5,3% del 2009:
– congelamento degli stipendi del PI, innalzamento dell’età pensionabile, riduzione stipendi dirigenti PI. Nel 2001 e 2012, risparmi di circa €13 MD per regioni e comuni, -10% la spesa di tutti i ministeri.
– Deficit da 9,3% attuale al 3% entro il 2013; spesa statale -7,9% nel 2011; riduzione salari del PI e spesa sociale.
– Deficit dal 13,6% del 2009 al 2,6% entro il 2014: tagli agli stipendi del PI anche nella indennità di ferie e nella tredicesima; aumento di tributi e IVA; congelamento pensioni; innalzamento età pensionabile. Aumento imposte immobiliari, nuove licenze per giochi d’azzardo.
– Tra i programmi di risparmio più rigidi dell’area euro, per riportare il deficit sotto il 3% del PIL entro il 2014; nel 2010 previsto un deficit di circa 1/3 del PIL (il più alto dell’area euro) a causa dei debiti di diverse banche.
UK – Attacco ai sussidi sociali del governo di coalizione
● Il governo liberal-democratico conservatore britannico che sta mettendo in atto l’attacco alla spesa sociale, ma ne porta piena responsabilità anche il precedente governo laburista che ha aperto la strada per le misure.
o Sono stati i laburisti ad avviare diverse riforme al welfare, compresa la forte riduzione del sussidio di disoccupazione, e per i genitori singoli.
o giugno 2010, misure di emergenza, con tagli a sussidi per £11MD nei prossimi 4 anni; ad inizio settembre, annunciati altri £4MD di tagli al bilancio del welfare.
o Finora i tagli sono pari a circa il 6% del bilancio del welfare;
o ma il governo britannico intende tagliare il 25-40% dei bilanci di tutti i ministeri.
– Il piano di emergenza del governo britannico prevede che i futuri aumenti dei sussidi seguiranno l’Indice dei prezzi al consumo e non l’Indice dei prezzi al dettaglio, il che significa perdere almeno il 2% degli aumenti, sotto il tasso di inflazione.
o I maggiori tagli comprendono i sussidi per la casa; per le spese aggiuntive per cure e mobilità dei disabili, per l’occupazione e sostegno ai disabili (ESA);
o con i tagli a ESA, fino a 2/3 degli aventi diritto finora a questo sussidio potrebbero perderne una parte o tutto.
o Il 23% dei richiedenti (500mila) verrebbe valutato come “abile al lavoro”.
o In discussione anche l’eliminazione di sussidi come quello per il combustibile per il riscaldamento per i pensionati, e il biglietto gratuito per viaggiare per anziani e disabili.
o Da uno studio sugli effetti dei tagli ai sussidi in Scozia: – £600mn.; -£12/settimana per la casa; -£29/sett. per inabili; -£73/sett. per cure e spostamenti per alcuni tipi di disabili.
– Il cancelliere Osborne, alla BBC: il sistema del welfare è rotto, il bilancio è fuori controllo; si può risparmiare con tagli a gente che ha scelto uno stile di vita basato sui sussidi senza lavorare.
– Nick Clegg, il leader liberal: i sussidi sociali non devono essere un assegno gigante dello Stato per compensare i poveri per il loro disagio,
a dimostrare l’ipocrisia di un membro di un governo che ha erogato miliardi di denaro pubblico per aiutare le elite finanziarie …
Mit einer Kürzung der oberen Gehälter und einer abermaligen Erhöhung der Mehrwertsteuer will Lissabon die Krise meistern.
Portugals Ministerpräsident Jose Socrates
– Das hoch verschuldete Portugal zieht die Sparschraube noch enger an. Nur wenige Stunden, nachdem die Europäische Union[e] die EU-Schuldensünder zum strikten Sparkurs gedrängt hatte, kündigte das ärmste Land Westeuropas überraschend weitere drastische Sanierungsmaßnahmen an.
– Man werde im kommenden Jahr die Ausgaben für Gehälter im öffentlichen Dienst um fünf Prozent kürzen, teilte der sozialistische Ministerpräsident José Sócrates nach einer Sitzung des Ministerrats in Lissabon mit.
– Die Kürzung werde progressiv sein, in der Spitze zehn Prozent betragen und nur Gehälter ab 1500 Euro treffen, hieß es. Außerdem werde man 2011 die Mehrwertsteuer um weitere zwei Punkte auf 23 Prozent erhöhen und eine Steuer auf bestimmte Finanztransaktionen einführen, sagte Sócrates. Das Finanzministerium hatte zuvor schon am Mittwoch einen Beschluss zur Einfrierung der staatlichen Investitionen bis Jahresende bekanntgegeben.
– Die Bekanntgabe der neuen Maßnahmen lösten beim portugiesischen Gewerkschaftsdachverband CGTP bereits Unmut aus. Die Kundgebungen vom Mittwoch, bei denen in Lissabon und Porto rund 80.000 Menschen gegen die Sparbestrebungen der Regierung auf die Straßen gegangen waren, seien nur eine Generalprobe für künftige Proteste gewesen, warnte CGTP-Chef Manuel Carvalho da Silva.
– Europas Spitzen blicken angespannt auf Portugal und Irland, wo die Risikoprämien für langfristige Staatsanleihen diese Woche neue Höchststände erreicht hatten. „Die Lage ist ernst“, sagte EU-Kommissionspräsident José Manuel Barroso in Brüssel mit Blick auf sein Heimatland Portugal. Die EU-Kommission schlug am Mittwoch die größte Reform des Stabilitätspaktes seit Einführung des Euro 1999 vor. Deutschland unterstützt einen strengeren Pakt mit harten, quasi- automatischen Strafen in Milliardenhöhe.
– Bereits im März hatte Portugal ein „Programm für Stabilisierung und Wachstum“ (PEC) bekanntgegeben, mit dem das Rekord-Haushaltsdefizit von 9,4 Prozent des Bruttoinlandsprodukts (2009) noch in diesem Jahr auf 7,0 und bis 2013 auf 2,8 Prozent gedrückt werden soll. Im Mai waren dann in Lissabon weitere Sparmaßnahmen angekündigt worden. Damals brach Sócrates sein Wahlversprechen, die Steuern auf keinen Fall erhöhen zu wollen.
– Die Einkommensteuern wurden mit Wirkung vom 1. Juli bereits angehoben. Von den Steuererhöhungen bleiben nur jene Bürger verschont, die das Mindestgehalt von 475 Euro beziehen. Unternehmen sollen mit einer zusätzlichen „Krisensteuer“ von 2,5 Prozent auf alle Gewinne belastet werden. Die Mehrwertsteuer war bereits von 20 auf 21 Prozent erhöht worden. Durch Privatisierung erhofft man sich zusätzliche Einnahmen von sechs Milliarden Euro.
Published by the International Committee of the Fourth International (ICFI)
By Jordan Shilton
– The attacks launched on the welfare system over the past several months will see massive reductions in budgets upon which the most vulnerable sections of British society depend. It is a component of a broader assault being launched by the Conservative-Liberal Democrat coalition to claw back the billions handed over to the banks through cuts to public spending.
– In its emergency budget in June, the Conservative-Liberal coalition announced cuts in benefits amounting to £11 billion over the coming four-year period. Earlier this month, Chancellor George Osborne announced that a further £4 billion of cuts to the welfare budget would be outlined in next month’s comprehensive spending review.
– Much more is to come. As the Guardian noted in a recent article, the cuts outlined so far represent approximately 6 percent of the total welfare budget. Since taking power, however, the coalition has consistently made clear its plans to seek savings of between 25 and 40 percent across all departments in the lifetime of the current parliament.
– The cuts already announced will have a devastating impact. The emergency budget stated that future benefit increases would be in line with the consumer price index (CPI) rather than the retail price index (RPI) as had been the case previously. This single decision will slash benefit increases by at least 2 percent and mean that they will fall behind the rate of inflation.
– The benefits targeted for the largest cuts include housing benefit, which many rely on to meet rent costs, disability living allowance, which covers additional expenses for care and mobility incurred by those with a disability, and employment and support allowance (ESA) is paid to those incapable of work due to mental or physical health problems. In the case of ESA, the government has put forward a consultation paper that makes the criteria upon which the benefit is awarded harder to pass. In particular, the changes would make it much harder for those with mental health problems to receive the benefit, and people with sensory impairments would be less likely to obtain support from ESA. As a consequence, it has been estimated that up to two thirds of those on ESA could lose some or all of their benefit if these changes were to be implemented.
– According to Work and Pensions Secretary Ian Duncan Smith, who spoke in the House of Commons on Thursday, the new criteria being implemented for ESA would result in 23 percent of claimants being judged “fit to work”. In other words, those claiming ESA would be cut by 500,000. Of those currently in receipt of the benefit, only 19 percent would be deemed incapable of work, according to Duncan Smith, who stated that the other 58 percent would be compelled to undertake retraining programmes and other courses to improve employability prospects whilst receiving a lower rate of benefit.
– The government is also discussing proposals to remove some benefits described as universal entitlements, such as the winter fuel allowance for pensioners, and free travel passes that the elderly and disabled can also receive.
– Liberal leader Nick Clegg has come forward as one of the main figures defending the cuts within the coalition government. In a piece written for the Times on Thursday, Clegg claimed that welfare payments should be an “engine of mobility … rather than a giant cheque written by the State to compensate the poor for their predicament”.
– He went on to claim, “A fair society is not one in which money is transferred by the central state from one group to another.” Such a statement, coming from a member of a government that has unreservedly supported the bailout of the financial elite with billions of pounds in public money, is remarkable for its hypocrisy.
– Promoting the right-wing outlook, which maintains benefit claimants are to blame for their own plight, he defended the view that the aim would be to force people off benefits and into work. But with unemployment running high, he was forced to admit that this would spell disaster for many.
– “Welfare reform is not easy and bringing a semblance of sanity to the system inevitably creates losers as well as winners. But the coalition government will succeed where Labour failed. In this tough fiscal climate, cuts to the welfare budget are unavoidable,” he declared.
– Clegg’s article came in the wake of Osborne’s announcement last week of a further round of budget cuts. The chancellor’s claim that £4 billion could be cut from welfare was reportedly met with rejection by Duncan Smith, who claims to be still in negotiations with the treasury over a number of initiatives to push people into work for which he needs funding.
– In comments to the BBC, Osborne stated that the welfare system was “broken” and the budget was “totally out of control.” According to the chancellor, savings could be achieved by targeting people who had made a “lifestyle choice to just sit on out-of-work benefits.”
This has been the theme of a media campaign which has sought to vilify those on welfare benefits as lazy and unwilling to work. It has been embraced fully by the political establishment, including Labour, whose only criticism of the government’s cuts has been that they are not targeted well enough. Shadow work and pensions secretary Yvette Cooper agreed that the cuts should target the “work-shy”. She continued, “We really need to see the detail of these £4 billion of cuts, not just listen to the rhetoric.”
– But it was under the previous government that a number of so-called welfare reforms were initiated. This included the introduction of ESA, which replaced incapacity benefit for those who could not work due to disability or ill health. Applicants for the new benefit were required to go through rigorous medical assessments, carried out by doctors employed by the government. As a result, claimants were assessed by doctors with no prior contact with them. Labour also targeted unemployment benefit, which was heavily restricted, and support for lone parents was cut whilst they were in power.
– Cooper’s call for “detail” notwithstanding, the content of the welfare cuts has been made unmistakably clear. A number of studies have been released showing the potential impact of the proposals announced thus far. BBC commissioned research concluded that industrial areas, particularly towns in the northeast of England and in the midlands, would be hit hardest by the cuts and would be least able to cope with them.
Research into the impact on benefit claimants in Scotland revealed that over £600 million would be removed from welfare payments, which would include reductions in housing benefit by an average of £12 per week, cuts to incapacity benefit of £29 per week, and cuts for some claimants of Disability Living Allowance of £73 per week on average.
– Although it is the Conservative and Liberal Democrat parties who are implementing draconian attacks on some of the most vulnerable in Britain, Labour bears full responsibility for the current cuts. Labour prepared the way for the coalition’s attack on the welfare state.