Libano, sì bipartisan. D'Alema accetta il testo Cdl

Lorenzo
Fuccaro

Il Polo: bene, la sinistra
ammette gli errori. Prc e Pdci criticano il governo: scelta inopportuna

ROMA — La Camera a larghissima maggioranza (507
sì, 20 no) converte il decreto legge che autorizza la partecipazione dei nostri
soldati alla missione Unifil in Libano. I sì giungono dall’Unione e, con
motivazioni diverse, anche dalla Cdl, ad eccezione dei leghisti che votano
contro. Ora il provvedimento passa al Senato
per la definitiva
approvazione. «È il risultato migliore che si potesse immaginare: noi
compatti e loro divisi», commenta il premier Romano Prodi
. «Il sì della
Camera dice ai nostri militari che il Paese è unito», conferma il ministro
della Difesa Arturo Parisi. «È un voto per i nostri soldati, non per il
governo»
, puntualizza il leader dell’opposizione Silvio Berlusconi.

Insomma lo scrutinio è stato per certi aspetti quasi scontato visto che già ad
agosto c’era stato un via libera bipartisan all’invio di militari italiani
in Libano. Meno scontato invece è stato l’accoglimento dell’ordine del giorno
presentato dalla Casa delle libertà — primi firmatari Gianfranco Fini, Elio
Vito, Lorenzo Cesa — da parte del ministro degli Esteri Massimo D’Alema durante
la replica in Aula
.
Il testo, frutto di un lavoro di limatura tra Elio Vito, Vannino Chiti e
Dario Franceschini, recita: «La Camera dei deputati esprime apprezzamento nei
confronti delle Forze armate per lo spirito umanitario e di pace per le
modalità di comportamento nelle missioni internazionali, sempre in linea con i
valori espressi dall’articolo 11 della Costituzione e impegna il governo a
sostenerne l’operato». Un modo insomma per riaffermare una continuità
. Da
tempo infatti Fini, per votare sì al decreto sul Libano, reclamava la necessità
di un riconoscimento, come missioni di pace, degli altri invii di contingenti
militari (Afghanistan e Iraq) approvati dal governo di centrodestra. La
circostanza che D’Alema abbia recepito quell’ordine del giorno provoca qualche
mugugno nella sinistra radicale
(«Non opportuno il sì del governo», per
Franco Giordano di Rifondazione comunista»), («L’esecutivo ha fatto un errore
ad accogliere l’ordine del giorno della Cdl», commenta Jacopo Venier del Pdci.
Mugugni sui quali lo stesso Fini imbastisce una polemica: «Ci hanno accusato
di avere violato la Costituzione e ora dicano che si sbagliavano». E poi
aggiunge: «Sono soddisfatto perché il riconoscimento di D’Alema sulla natura di
tutte le missioni rispettose dell’articolo 11 della Costituzione pone fine a
una lunga serie di bugie, mistificazioni e accuse che esponenti della sinistra
hanno lanciato nei confronti del centrodestra»
. Ma Dario Franceschini gli
replica circoscrivendo la portata dell’ordine del giorno: «Il centrosinistra
non ha cambiato idea sull’Iraq».

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