Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato del Fronte di Lotta NO AUSTERITY:
Eccoci di fronte ad un nuovo massacro di popolazione inerme, soprattutto povera gente che stava trascorrendo, in alcune delle tante località di montagna, tra parenti ed amici, gli ultimi scampoli estivi.
Se proprio dobbiamo imputare qualche responsabilità al “caso”, potremmo individuarla nel fatto che il terremoto, che sta devastando in questi giorni intere zone del Lazio e delle Marche, sia sopravvenuto in un periodo di ferie (il che spiega il gran numero di bimbi tra le vittime).
Per il resto le responsabilità ricadono secondo noi proprio su quelle istituzioni che ora versano fiumi di cordoglio e di retorica sui morti, i feriti, i dispersi (mentre scriviamo il bilancio provvisorio è di 278 morti e 388 feriti).
Il perché è presto detto. Stando al 2015, la spesa che il governo Renzi ha destinato alla prevenzione sismica è risultata essere pari a 145,1 milioni di euro. Quella prevista per l’ anno in corso di ben… 44 milioni (Legge 77/2009, articolo 11).
A fronte di ciò, lo stesso governo (in perfetta continuità con quelli che lo hanno preceduto) ha stanziato sempre nel 2015 diciotto miliardi di euro per la “Difesa” (di cui 5 per “nuovi sistemi d’ arma”) e quasi 4 miliardi per il salvataggio delle “banche rosse”. Per non parlare dei costi esponenziali ingoiati dalle cosiddette “Grandi Opere”: solo la Tav ha visto “lievitare” i suoi costi dai 15 miliardi iniziali agli attuali 32 miliardi di euro !
Sono cifre inoppugnabili, che mettono alla gogna l’ipocrisia del governo, che vigliaccamente si riempie la bocca di belle parole dopo aver tagliato risorse alla prevenzione e favorito il profitto di pochi ricchi impresari edili.
Dobbiamo dirlo forte e chiaro: il potere capitalista ed i suoi governanti hanno da sempre privilegiato i loro affari e le loro ruberie (anche terremoti ed inondazioni diventano occasione di business) alla sicurezza della popolazione che dicono di rappresentare. Ed è altrettanto ovvio che questa popolazione è in gran parte composta da operai, disoccupati, pensionati e loro congiunti.
Una popolazione che ha caratteristiche simili a quella che è bombardata dalle guerre guerreggiate che il capitale internazionale scatena proprio in questi giorni in Siria, Irak e Libia.
Le vittime sono sempre da una parte sola! Chi muore sotto le bombe, chi muore perché la messa in sicurezza di paesi e di case cadenti non rientra tra le “priorità” di governanti, banchieri, industriali, faccendieri, malfattori vari.
Essi sanno benissimo che anche qui il vero affare, come in guerra, è la “ricostruzione” a seguito di una delle loro innumerevoli “distruzioni ”!
Ecco perché, per noi, esprimere una vera solidarietà a tutte le vittime di questa nuova immane tragedia capitalistica significa necessariamente lottare per farla finita col dominio del capitale, che uccide con lo sfruttamento, con le guerre, lucrando sui costi e devastando la natura.