RUSSIA, ARMAMENTI, GAS-PETROLIO
REPUBBLICA GIOV. 11/5/2006 Giampaolo Visetti
Nel messaggio al Parlamento non ha taciuto i problemi:
crollo demografico, sanità e l´arretratezza industriale
Putin sogna una super-potenza
resa ricca da gas e petrolio
Il presidente ha annunciato la convertibilità del rublo dal prossimo luglio
MOSCA – Vladimir Putin ha spiegato ieri come e
perché la Russia vuole tornare al più presto una super potenza mondiale fondata
su gas e petrolio. Ricetta semplice: più uomini e più armi, come ai tempi
dell´impero sovietico, per contrastare il pianeta unipolare dominato dagli Usa. Dal Cremlino sarcastica indifferenza verso gli Stati Uniti e appelli alla
collaborazione con l´Europa, rassicurata sulle forniture energetiche. Nel
messaggio all´assemblea federale Putin non si è fatto imporre, come a fine
gennaio, l´agenda dall´Occidente. Gelido silenzio sulle accuse Usa del
vicepresidente Cheney. Non una parola sul G8 di luglio a San Pietroburgo, a
rischio boicottaggio. Solo a fine discorso il presidente ha detto che non
rinuncerà ad opporsi ad una soluzione armata contro l´Iran e che non lascerà
campo libero a Washington e Bruxelles nello spazio post-sovietico. Per
parlare al mondo, e lanciare la campagna elettorale 2007, Putin ha insistito
invece sui drammatici problemi interni: crollo demografico, sfacelo di
sanità, istruzione ed esercito, povertà degli anziani, arretratezza tecnologica
e industriale. Alla lista delle emergenze ha aggiunto le promesse di grandezza:
maxi-piano di riarmo, colossali investimenti in energia nucleare e spazio.
Infine economia e «arma energetica», simboleggiata dall´offensiva globale di
Gazprom, terzo gruppo al mondo davanti a Microsoft. Il capo del Cremlino
ha annunciato la creazione a Mosca di una Borsa di gas e petrolio con
contrattazioni in rublo e la piena convertibilità della valuta entro luglio.
Ha confermato all´Europa che «farà il possibile per rispettare gli obblighi
energetici verso i partner stranieri tradizionali». Ha ripetuto che la
Russia aderirà al Wto solo «a condizione di salvaguardare gli interessi
nazionali», appoggiando la riforma Onu «ma con il più ampio consenso
possibile».
Contro l´immobilismo del governo Fradkov, Putin ha poi dettato il
«piano-salvezza» al parlamento. La Russia cala di 700 mila abitanti
all´anno. «Dobbiamo convincere le donne – l´allarme presidenziale – a fare il
secondo e magari il terzo figlio».
L´incubo si chiama Asia alle porte. Dunque, da gennaio, raddoppio degli
assegni di maternità, case, asili, lavoro e assistenza a ragazze-madri,
famiglie numerose e a chi adotta uno dei 200 mila bambini abbandonati. Quindi
le armi. «La corsa agli armamenti non è finita», ha detto Putin. Gli Usa
investono 25 volte più di noi, la loro casa è una fortezza: bravi, ma anche noi
dobbiamo costruire una casa sicura». Individuato il nemico, ecco gli strumenti
per contrastarlo: nuove navi e nuovi aerei, missili e sommergibili atomici,
un esercito di professionisti entro il 2008. «Il compagno lupo – ha sorriso
Putin – mangia e non ascolta nessuno. Quando deve difendere i propri interessi
dimentica l´entusiasmo per diritti umani e democrazia: tutto diventa possibile,
non ha freni». Al G8 la resa dei conti con Bush.