ANDREA TARQUINI
L´efficiente Sassonia ha rotto il fronte degli orientali e si
è unita alle critiche
Le sovvenzioni annuali agli ex comunisti costano quanto l´intero piano Marshall
Vertice segreto in Baviera dei governatori occidentali per decidere una
strategia
Il ministro delle Finanze del Baden Wuerttemberg: "Serve più
competitività"
L´accusa: i soldi usati per ripianare i debiti invece che per investimenti
BERLINO – Anche il federalismo può entrare in crisi.
Specie quando vuole essere il migliore, come in Germania. A Berlino è esploso
un nuovo conflitto tra Laender ricchi e poveri. In sostanza tra Ovest ed Est,
con una vistosa eccezione: la Sassonia, "locomotiva" dell´ex Ddr. Le
regioni-Stato più prospere hanno un soprassalto quasi leghista. Non ci stanno
più a sovvenzionare per legge le più povere. In un vertice segreto in Baviera
hanno concordato un piano d´azione comune. È un grattacapo in più per la
Grande coalizione della Cancelliera Angela Merkel.
«Ci vuole più competitività e concorrenza tra i Laender e meno spirito di
livellamento egalitario a tutti i costi», dice il ministro delle Finanze del
ricco Baden-Wuerttemberg (capitale Stoccarda, la patria di Mercedes, Porsche,
Maerklin), Gerhard Stratthaus. È quanto il governatore bavarese Edmund Stoiber
non si stanca di ripetere, incurante del fastidio e dei problemi che crea alla
Cancelliera venuta dall´Est. I Laender orientali, e anche quelli occidentali
meno ben amministrati, devono smetterla, dice, con l´abitudine della vita
sovvenzionata per sempre.
Le cifre in effetti fanno paura. In totale, gli aiuti dell´Ovest ricco (e
libero dal 1945) all´est spolpato dal comunismo e da Mosca costano alla
Germania quasi 100 miliardi di euro l´anno. Cioè ogni dodici mesi l´intero
Piano Marshall con cui gli Usa rilanciarono nel dopoguerra tutta l´Europa
occidentale: addio Patto di stabilità europeo. Di questa somma, due terzi
vengono da fondi speciali federali, quindi essenzialmente da nuovo
indebitamento, e dall´addizionale Irpef di solidarietà all´est (tra 100 e 200
euro al mese per un reddito medio). Ma per un terzo o poco meno gli aiuti
all´Est e alle altre regioni meno ricche vengono dal Finanzausgleich, cioè dal
meccanismo di compensazione finanziaria per cui dal 1949 i Laender più ricchi
versano ai più poveri parte dei loro introiti tributari.
Risultato paradossale, aberrante, dicono i ricchi del vertice segreto sul lago
Tegernsee in Baviera. Vertice cui l´efficiente, moderna Sassonia conservatrice
si è unita, rompendo il fronte degli orientali. Dei 32,83 miliardi di
compensazione delle entrate fiscali, l´est ha avuto il 90 per cento. I Laender
pagatori netti sono i più ricchi: Baviera, Baden-Wuerttemberg, Assia,
Amburgo, Nordreno-Westfalia. Chi riceve di più sono l´iper-indebitata
capitale Berlino, i cinque Laender orientali (Brandeburgo, Meclemburgo,
Sassonia, Sassonia-Anhalt, Turingia). Poi incassano ancora i Laender
dell´Ovest più indebitati o viziati: Saarland, Brema, Bassa Sassonia,
Renania-Palatinato.
«Versiamo tanto – protesta il governo bavarese – che alla fine ci restano meno
entrate fiscali pro capite che non ai Laender dell´Est». Quel che è peggio,
le regioni-Stato orientali (Sassonia esclusa) usano i soldi in modo illecito:
per ripianare i debiti anziché per investimenti e infrastrutture.
«Adesso basta», dice il paper del vertice segreto inviato alla Cancelliera.
«Riformiamo il federalismo, difendiamo i nostri soldi. Se un Land spende troppo
o male va commissariato. In casi estremi va sciolto e fuso con un Land
attendibile». Mai, da quando il democristiano Konrad Adenauer, il
socialdemocratico Kurt Schumacher e i liberatori angloamericani fondarono la
democrazia tra le macerie dell´anno zero, l´ordine federale è stato scosso così
a fondo. E se qualcuno storce il naso fiutando egoismo leghista, i Laender
ricchi se ne infischiano.