Iraq, emergenza profughi

Nuova giornata di stragi. Sterminata una famiglia di
dieci persone, ucciso un giornalista a Bagdad, ritrovati altri 25 cadaveri
martoriati

L´allarme dell´Unhcr: oltre
tre milioni in fuga dalle violenze

GINEVRA – Un milione seicentomila iracheni sono fuggiti
dal loro paese e l´esodo continua ormai inarrestabile. Il nuovo allarme viene
dall´Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), che in una
nuova riunione a Ginevra ha annunciato che ogni mese almeno 50mila iracheni
sono costretti a scappare. Se i rimpatri previsti degli iracheni fuggiti
durante la guerra si sono rivelati quasi impossibili finora, a preoccupare
l´Agenzia Onu è la nuova ondata di profughi provocata dagli attentati
terroristici, bombardamenti indiscriminati e criminalità tra bande
.

Secondo il governo iracheno e l´Unhcr, sono oltre 1,5 milioni gli sfollati
all´interno dell´Iraq, tra cui più di 365mila costretti ad abbandonare le
proprie abitazioni in seguito ai bombardamenti che hanno avuto luogo a Samara
nel mese di febbraio. Più di 1,6 milioni di iracheni si trovano invece fuori
dall´Iraq, la maggior parte dei quali in Giordania, Siria e Iran. Gli operatori
dell´Unhcr che controllano le frontiera, riferiscono che altre decine di
migliaia di persone si stanno trasferendo in Turchia, Libano, Egitto, negli
stati del Golfo e in Europa.
Molti iracheni tentano anche di sbarcare in Europa. Su circa 40 nazionalità di provenienza
di richiedenti asilo nei paesi europei nella prima metà del 2006, gli iracheni
sono al primo posto con più di 8.100 domande presentate. Le statistiche fornite
da 36 paesi industrializzati per i primi sei mesi del 2006 indicano un aumento
del 50 per cento nelle domande d´asilo di iracheni rispetto allo stesso periodo
del 2005
.
Anche ieri la spirale di violenza e orrore non si è fermata. Un
giornalista della radio statale, Raed Kaiss, 28 anni, è stato ucciso in una
strada centrale di Bagdad, mentre nella periferia della capitale un´intera
famiglia è stata sterminata: dieci persone, tra cui tre bambini e cinque donne.
Continuano gli attacchi (un attentato suicida ieri nel mercato della città
Al-Qaim) e anche i ritrovamenti di cadaveri martoriati: 25 solo nelle ultime 24
ore a Baghdad, vittime a loro volta di atroci sevizie
– stando ai referti
dei medici legali – attribuite a imprecisati squadroni della morte divenuti
ormai parte integrante del clima generale di violenze settarie, attività
terroristiche o insurrezionali e di semplice criminalità comune impunita. Le
autorità giudiziarie provano a rispondere con la mano pesante, come ha
confermato la condanna a morte (per impiccagione) inflitta a sei persone
implicate nel rapimento, avvenuto nel 2005 e durato 55 giorni, di tre
giornalisti romeni inviati in Iraq
.

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