Il leader kazako arriva alla Casa Bianca Accuse a Bush: «Amico di un dittatore»

Alessandra Farkas

L’ex funzionario comunista, al potere dal ’90, ha bandito
ogni forma d’opposizione

Polemiche negli Usa per la
visita di Nazarbayev

NEW YORK — Da una parte dice di promuovere la democrazia
e la libertà nel mondo, dall’altra briga con i peggiori dittatori della terra.
Ad accusare la Casa Bianca di duplicità e incoerenza è il Washington Post,
che in un lungo articolo apparso ieri in prima pagina critica aspramente la
visita ufficiale che il presidente del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, si
prepara a fare a Washington il mese prossimo
.
Il sessantaseienne ex funzionario comunista al potere dal 1990 (quando il
suo Paese faceva ancora parte dell’Urss) è, infatti, tutto ciò che
l’amministrazione Bush, almeno sulla carta, dice di avversare
. Ossia un
autocrate che ha bandito i partiti d’opposizione, ordinato l’assassinio di due
leader, chiuso i giornali indipendenti, perseguitato sistematicamente chiunque
si opponga al tentacolare potere esercitato dalla sua famiglia sul Paese.
Nonostante queste credenziali degne del famigerato «asse del male», il «club
dei cattivi», nemici di Bush, Nazarbayev sarà ricevuto in pompa magna alla Casa
Bianca, prima di trasferirsi a Kennebunkport, l’esclusiva località balneare del
Maine dove ad attenderlo, nella centenaria magione a picco sull’oceano, saranno
ben due presidenti americani: Bush padre e Bush figlio
. «Ha saputo che un
suo vecchio amico sarà presto negli Stati Uniti e gli ha porto un invito»,
confermaTomFreccette, portavoce di Bush senior.
Ma gli sforzi della Casa Bianca per minimizzare la visita si scontrano con le
rivelazioni del Washington Post: Nazarbayev, si scopre, sarà al centro di un
processo che il Dipartimento di Stato allestirà in un tribunale federale dal
prossimo 16 gennaio. «Lo stesso governo che lo riceverà calorosamente — scrive
il Post — l’accusa di essersi intascato tangenti dal banchiere americano James
H. Giffen, in cambio di un trattamento di favore nei prezzi d’esportazione del
petrolio kazako»
. Oltre ai 78 milioni di dollari trasferiti nella sua banca
svizzera, il dittatore avrebbe ricevuto due slitte da neve a motore, uno yacht
da 80 mila dollari, pellicce per la moglie e la figlia, oltre all’esorbitante
retta scolastica dei due figli: un collegio svizzero il primo, la George
Washington University il secondo. Mentre Giffen, se condannato, rischia la
prigione, Nazarbayev non è stato neppure incriminato per un reato che, a detta
dei legali del banchiere, «è stato incoraggiato e consacrato dal governo
americano e dalla Cia, per motivi di sicurezza nazionale»
.
Per far luce su questo thriller bisogna ricordare che il Kazakhstan è oggi
uno dei massimi produttori mondiali di petrolio
. «Ha le riserve di greggio
più vaste nella regione del Mar Caspio — scrive il Post —. Usa e Russia se lo
contendono e presto le sue esportazioni supereranno quelle dell’Iran». Non a
caso è stato lo stesso vicepresidente americano Dick Cheney, l’uomo di punta
della potentissima lobby petrolifera, a spianare la strada alla visita negli
Usa di Nazarbayev, con una trasferta nell’ex Repubblica sovietica che ha creato
il putiferio tra gli oppositori del regime, quando Cheney ha ribattezzato il
dittatore «un amico dell’America»
.
«Quando sono apertamente morbidi con i dittatori "amici", gli Usa
mettono a repentaglio i loro stessi sforzi per mostrarsi duri con i dittatori
"nemici"», punta il dito Tom Malinowski di Human Rights Watch
. E
Nazarbayev non è certo il primo controverso capo di Stato a essere ricevuto
dall’amministrazione Bush. In aprile Bush ospitò Ilham Aliyev, il presidente
dell’Azerbaijan accusato d’aver manipolato le elezioni. E il segretario di
Stato Condi Rice ha accolto Teodoro Obiang Nguema, presidente della Guinea
Equatoriale, che ha defraudato milioni di dollari dalle casse governative,
nascondendoli nei suoi conti privati all’estero
.

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