Energia, petrolio, Gruppi, Usa, Cina Nyt 05-07-06
<109188802"> Il grande tiro alla fune su Unocal STEVE LOHR <109188803"> Tra i consulenti della cinese Cnooc nella battaglia contro Chevron per Unocal, importanti raccoglitori di fondi delle campagne presidenziali di Bush jr.; il primo round ha visto il Congresso votare contro. L’offerta di acquisto di Cnooc ($18,5md) per Unocal, in concorrenza con l’americana Chevron vede contrapposte per ironia: – La cinese Cnooc, controllata dal governo comunista cinese, è favorevole al libero mercato e contraria all’intervento della politica. Chevron, il gigante del petrolio americano, vorrebbe che il governo americano intervenisse nella questione, perché l’offerente è avvantaggiato in modo iniquo dal finanziamento del governo cinese, aggiunge che la sicurezza energetica americana sarebbe meglio servita dall’offerta inferiore fatta da Chevron ($16,8md.). Il petrolio e gas prodotto in più con l’acquisto di Unocal sarebbe «messo sul mercato mondiale» invece che accumulato dalla Cina. Chevron ha, come sesto maggiore gruppo americano, una consolidata presenza a Washington per far avanzare la propria causa, con una squadra interna e lobbisti esterni, e consulenti politici come Wayne L. Berman, il capo del Gruppo Federalista che era nell’amministrazione di Bush padre e che è stato il principale raccoglitore di fondi per Bush jr. (la moglie di Barman, Lea, è la segretaria sociale della Casa Bianca).
Lavora per Chevron anche Drew Maloney, il capo lobbista del gruppo federalista per i repubblicani alla Camera, che è stato il direttore legislativo per Tom DeLay del Texas, il n. 2 repubblicano alla Camera.
Per contrastare il vantaggio domestico di Chevron, il nuovo arrivato cinese, Cnooc, si è dato da fare per mettere in campo lobbisti, consulenti politici e dei media. Ha arruolato la società legale Akin Gump Strass Hauer & Feld, associata con i maggiori raccoglitori di fondi del presidente Bush, come Alan D. Feld a James C. Langdon Jr.
Un altro grande raccoglitore di fondi di Bush, Bill Paxon, e rappresentante repubblicano di New York, è il consigliere capo di Akin Gump.
La società di consulenza mediale per la battaglia di acquisizione di Cnooc è Public Strategies, il cui vice-presidente è Mark McKinnon, che ha diretto la campagna mediale del presidente Bush nel 2000 e 2004.
Chevron sta vincendo i primi round a Washington:
La competizione per Unocal tocca una serie di ansietà americane sulla Cina che hanno poco a che fare con i meriti delle offerte di Chevron e di Cnooc. Preoccupano la veloce ascesa della Cina a potenza economica, le sue ambizioni militari e i posti di lavoro americani persi per le manifatture cinesi.
Chevron è avvantaggiata dall’eco ottenuta a Washington, ma deve essere cauta, vista la sua dimensione internazionale che comprende gli investimenti in Cina.
Anche l’incertezza va a suo vantaggio, dato che è stata la prima ad avanzare in aprile un’offerta a Unocal, il cui consiglio l’ha approvata; la decisione per Cnooc sarà presa il 10 agosto, ma prima deve essere di nuovo respinta quella di Chevron.
Il direttore di Public Strategies, ex capo delle pubbliche relazioni di Enron: «É molto più facile suscitare l’insicurezza politica che raccogliere denaro sonante».
La squadra di Cnooc dello studio legale Akin Gump è diretta da Daniel Spiegel, l’incaricato per l’attività internazionale.
I punti a favore di Cnooc: sono che il 70% delle riserve di petrolio e di gas di Unocal si trovano in Asia, e per la maggior parte con contratti a lungo termine con paesi asiatici come Tailandia e Indonesia; il petrolio e il gas americano di Unocal son meno dell’1% del consumo americano, e Cnooc si è impegnata a far rimanere la produzione americana nel mercato americano; i posti di lavoro di Unocal in America non saranno tagliati, in seguito all’acquisizione di Cnooc.
Il rappresentante alla Camera, Jim Moran, democratico della Virginia, ha votato contro la risoluzione approvata: «Questa decisione rischia di scatenare rappresaglie da parte della Cina, che possiede ampi investimenti in Buoni del tesoro americani, per riciclare i dollari che possiede per le merci vendute in America. Se i cinesi non acquistassero più questi Buoni del tesoro, salirebbero i tassi di interesse degli stati Uniti, e ciò a sua volta farebbe aumentare l’inflazione, metterebbe a rischio il mercato del mattone in forte espansione e deprimerebbe la spesa per i consumi.
A favore della risoluzione della Camera dei rappresentanti americana è Richard Pombo, repubblicano della California: concorda con l’accusa di Chevron che 1/3 del finanziamento per l’offerta di Cnooc proviene da prestiti a basso o nullo interesse delle banche cinesi, un sussidio iniquo del governo cinese.
Il quartier generale di Chevron è a San Ramon, California, distretto elettorale di Pombo, che è un sostenitore dell’industria petrolifera nel Congresso; Chevron ha contribuito con $10 000 alla sua campagna nel 2004 (sui $1,5mn. che ha raccolto).
Pombo, mentre parla del petrolio come di un asset strategico, non vede un problema strategico nella recente offerta di $2,5md. di Haier, un produttore cinese di elettrodomestici per Maytag, che ha paragonato all’acquisto giapponese del Rockefeller Center alla fine degli anni ’80.
Si chiede un ex attaché militare dell’ambasciata americana di Pechino: «Vogliamo che una potenza straniera, le cui intenzioni militari di lungo termine non sono chiare, possegga asset dell’energia all’interno dei nostri confini?»
Il governo cinese ha iniziato un’opera di lobby per conto suo. Ad una conferenza sull’energia di New Orleans della settimana scorsa, il vice presidente della commissione per lo sviluppo nazionale e le riforme della Cina ha dichiarato: «Diffondere il “pericolo cinese” e cercare di frenare il progresso della Cina e di non soddisfare i suoi bisogni energetici non va nel senso dell’interesse della stabilità e dello sviluppo internazionale. Sono tentativi condannati a fallire».
Il ministro cinese degli Esteri : «L’offerta di Cnooc per l’acquisizione di Unocal rientra nella normali attività commerciali tra imprese e non deve subire interferenze politiche». Nyt 05-07-06
The Big Tug of War Over Unocal
By STEVE LOHR
Correction Appended
As the lobbying heats up in Washington over Unocal, a midsize American oil company, the battle lines in the takeover contest are now drawn clearly, if oddly, by its suitors.
In one corner stands the China National Offshore Oil Corporation, or Cnooc, a company controlled by a Communist government. Despite that, its pitch is straight out of the capitalist playbook: just let markets work, free of political meddling. And, yes, we have the higher bid, at $18.5 billion.
In t
he other corner is the American oil giant, Chevron , whose capitalist credentials date back to its days as part of the Rockefeller Standard Oil Trust. Its pitch is that the American government should get involved because the upstart has an unfair edge from Chinese government financing.
The state company, Chevron adds, would be likely to hoard Unocal’s oil and gas for Chinese consumption. The strong suggestion is that America ‘s energy security would be better served by the lower bid of Chevron, at $16.8 billion.
“They’re not playing by commercial rules; it’s not fair trading,” Peter J. Robertson, the vice chairman of Chevron, said in an interview last week. “We will produce more oil and gas, and put it into the world supply.”
Chevron, the sixth-largest corporation in
Working for Chevron as well is Drew Maloney, the Federalist Group’s chief lobbyist for House Republicans, who formerly was the legislative director for Tom DeLay of
To counter Chevron’s home-field advantage, the Chinese newcomer, Cnooc, has moved quickly to enlist lobbyists, policy and media advisers of its own. It has signed up the law firm of Akin Gump Strauss Hauer & Feld, whose partners include major fund-raisers for President Bush like Alan D. Feld and James C. Langdon Jr. Another major Bush fund-raiser, Bill Paxon, a former Republican representative from
The media adviser for Cnooc’s takeover fight is Public Strategies, whose vice chairman is Mark McKinnon, who guided President Bush’s media campaign in the 2000 and 2004 elections.
The Chevron side is certainly winning the early rounds in
The competition for Unocal, to be sure, touches a host of American anxieties about China that have little to do with the merits of the bids by Chevron and the Chinese oil company. China’s rapid rise as an economic power, its military ambitions and American jobs lost to efficient Chinese manufacturers are among the concerns.
“What we’re seeing in
“It means that any deal like this is going to be debated in a red-hot rhetorical atmosphere.”
Raising the decibel level in
“This isn’t about bashing China ,” Mr. Robertson of Chevron said. “But we’ve got to compete for this asset.”
Exploiting the political qualms created by the Chinese bid is part of the game plan. Asked why Chevron’s lower bid should be more appealing, Mr. Robertson emphasized the risk in the Chinese offer. “There’s no certainty that they can get through the regulatory and political process,” he said.
Uncertainty also helps Chevron because it moved first for Unocal in April, and the Unocal board has approved Chevron’s offer. To open up a bidding war, Unocal shareholders must reject the Chevron stock-and-cash offer in a vote scheduled for Aug. 10. Cnooc made its higher, all-cash bid on June 23.
The Cnooc side says it offers the cool reason of the market, a higher bid, while portraying Chevron as fanning populist prejudice. “It’s a lot easier to raise political uncertainty than to raise cash, ” said Mark Palmer, managing director of Public Strategies, who is the former head of public relations for Enron.
At Akin Gump, the Cnooc team is led by Daniel Spiegel, the partner in charge of the firm’s international practice. Lobbying on behalf of Cnooc appears to be an uphill struggle so far. Take, for example, the House resolution last Thursday evening stated that allowing the Chinese oil company to buy Unocal would “threaten to impair the national security of the United States .” It passed 398 to 15.
The Cnooc side, Mr. Spiegel said, has been trying to talk to as many people in Congress and in policy research organizations as possible. “We’re just telling them the facts, something that is in short supply,” he said.
The Cnooc talking points are that 70 percent of Unocal’s oil and gas reserves are in Asia, and mostly under long-term contract to Asian nations like Thailand and Indonesia; Unocal’s American oil and gas production accounts for less than 1 percent of American consumption, and Cnooc has pledged that United States production will remain in the United States market; and Unocal jobs in America will not be cut, if Cnooc takes over.
Representative Jim Moran, a Virginia Democrat, was one of the 15 who voted against the House resolution, which he called “wrongheaded.” Such moves, Mr. Moran said in an interview last Friday, risk “retaliation” from
“If the Chinese are not going to be allowed to turn over $18.5 billion in return for stock in Unocal, they are going to be less inclined to invest their money in U.S. Treasury bonds,” Mr. Moran said.
Yet Mr. Moran is in the minority in Congress these days.
With his resolution, Representative Richard W. Pombo, Republican of California, said in an interview last Friday that he wanted to “send a message to the administration about the depth of Congressional concern” about the Cnooc bid.
Mr. Pombo agreed with the Chevron complaint that about a third of the financing for the Cnooc bid came from low-interest or no-interest loans from Chinese banks , and that the financing was an unfair government subsidy. “But my biggest concern is the preservation of Unocal’s energy assets in friendly hands,” he said. “If a company is owned by a foreign government, its loyalty is going to be to that government.”
Chevron’s headquarters in
Mr. Pombo said he did talk to a Chevron lobbyist before he wrote a letter of concern to President Bush in mid-June, when ru
mors of a Cnooc bid first circulated.
But Mr. Pombo said he had not talked to Chevron representatives in the last two weeks, and Chevron was not involved in drafting his resolution last week. His interest, said Mr. Pombo, who is chairman of the House Resources Committee, stems mainly from his belief that oil is a strategic asset.
By contrast, he said he saw no public policy issue with the recent $2.5 billion bid by Haier, a Chinese appliance maker, for Maytag, which he regarded as similar to the Japanese buying
“I didn’t like it, but it was no big deal,” Mr. Pombo said.
Many economists and oil experts question whether owning oil and gas in the ground really does increase a nation’s energy security because there is a deep global market for buying it by the barrel or by the tanker. But that is a subject of lively debate, and the potential strategic significance of oil is why the Chinese bid for Unocal has stirred such interest.
“A lot of this is corporate self-interest and local politics, but there is also a legitimate question to ask,” said Larry M. Wortzel, a former military attaché to the American Embassy in
The answer to that question, if a Cnooc bid proceeds, will probably be made by President Bush, after an investigation by a multiagency group, the Committee on Foreign Investments in the United States .
The Chinese government has begun some lobbying of its own. At an energy conference in
In an angry statement on Monday, the foreign ministry chided Congress for its “mistaken ways” and told it to “stop interfering” in the takeover contest. “Cnooc’s bid to take over the U.S. Unocal,” the ministry statement said, “is a normal commercial activity between enterprises and should not fall victim to political interference.”
Correction: Wednesday, July 6:
A picture caption with an article about the takeover contest for Unocal misstated the role of Mark McKinnon. He is vice chairman of Public Strategies, a media consultant hired by the China National Offshore Oil Company, which has bid for the company. (The leader of Public Strategies’ team working for the Chinese oil company is Mark Palmer, a managing director.)
Edmund L. Andrews contributed reporting from
Copyright 2005 The New York Times