IL BUNDESTAG SEMPLIFICA LE MISSIONI DELLA BUNDESWEHR ALL’ESTERO

Christian Thiele
· Venerdì le frazioni di governo del Bundestag hanno approvato una legge che dà per alcune situazioni maggiore libertà di movi-mento al governo per l’invio di truppe all’estero. Il governo è te-nuto ad informare il Bundestag su area, basi giuridiche, durata e costi della missione, sul numero massimo di truppe e sulle capaci-tà delle forze. Il Bundestag può respingere od accettare, ma non modificare la richiesta.
· Il governo è solo tenuto ad informare per scritto i capigruppo ed esperti scelti sulle motivazioni della missione all’estero:
– in caso di “missioni di minore intensità e ampiezza”, ad esempio quando vengono inviati singoli soldati per una missione di ricognizio-ne o per dare il cambio nel quadro di una missione ONU,
– oppure se si tratta del prolungamento di una missione senza modifi-che della stessa,
– o di missioni per pericolo imminente,
– o per il salvataggio di uomini in situazioni di pericolo.
· Su questa base un gruppo parlamentare o il 5% dei deputati possono chiedere un dibattito al Bundestag. Se dopo una settimana non insor-gono opposizioni l’invio si ritiene approvato. In caso di rifiuto il Bun-destag può richiamare le truppe, cosa che equivale a una dichiarazio-ne di sfiducia al governo.
· La legge completa il compito legislativo assegnato al parlamento, nel 1994, dalla corte federale; il vice-capogruppo SPD, Gernot Er-ler sottolinea che rimangono inalterate le basi giuridiche mate-riali.
Obiezioni da parte delle frazioni SPD e i Verdi sul concetto di necessità della legge.
L’opposizione non la ritiene ancora adeguata per un invio rapido di unità di combattimento, in caso di crisi, per l’adempimento degli obblighi as-sunti dalla Germania ad esempio nel quadro della “Response Force” della NATO, o dei “Battle groups” della UE.
La CDU l’ha respinta per motivi riguardanti da una parte “il diritto parlamenta-re” e dall’altra la “affidabilità in politica estera”. L’Unione vorrebbe una rego-lamentazione che permetta di integrare con maggior facilità le missioni estere dei soldati tedeschi ad esempio nei gruppi di combattimento NATO, per mezzo di delibere con riserva o con consenso a posteriori del Bundestag; vuole inoltre allargare alle missioni estere della polizia le regole per il consenso parlamenta-re.
La FDP ha proposto che venga costituita una specifica “commissione per l’invio”, un progetto già vagheggiato nell’autunno 2003 dal ministro della Difesa tedesco Peter Struck, ma respinto dalla SPD.
Per l’invio delle truppe in Sudan si è seguita la procedura tradizionale, con leg-ge apposita e doppia lettura.
Quando nel 2001 la Nato intervenne in Macedonia, le procedure parlamentari necessarie per l’invio delle truppe tedesche fecero sì che il primo soldato tede-sco fosse inviato quando ormai la missione era terminata.

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