MARCO ANSALDO
Sui giornali la pesante autocritica del portavoce del
governo palestinese Ghazi Hamad
Olmert: inchiesta militare e
di governo sulla guerra. Caccia ai bunker di Hezbollah
"L´occupazione va combattuta, ma non è il chiodo a cui appendere tutti i
nostri problemi"
GERUSALEMME – «Militanti, non prendiamocela solo
con Israele. La colpa è anche nostra». Un´autocritica feroce e inattesa scuote
Gaza. Bersagliata ogni notte dall´esercito israeliano (sei i palestinesi uccisi
ieri), e attraversata da gruppi armati locali con l´obiettivo di rapire
cittadini occidentali per ottenere soldi e notorietà, la Striscia oggi è
diventata un inferno. E la responsabilità è anche araba, secondo una coraggiosa
denuncia del portavoce del governo palestinese Ghazi Hamad.
Un´accusa forte, lanciata in un articolo comparso contemporaneamente su più
quotidiani, destinata a sollevare molte polemiche interne, e già presente
nelle analisi di diversi siti specializzati israeliani. Il rappresentante
del governo guidato da Hamas punta il dito senza paura: sono i gruppi armati –
dice – i veri responsabili del ritorno dell´esercito a Gaza. Colpa delle
organizzazioni che operano nel territorio con l´obiettivo, spiega, di provocare
con il lancio di razzi verso lo Stato ebraico, la reazione e dunque la presenza
di truppe.
Il portavoce chiama direttamente i militanti a fare autocritica: «Quando
camminate nelle strade di Gaza – scrive – l´unica cosa che potete fare è
chiudere gli occhi per non vedere il caos indescrivibile, i poliziotti poco
attenti, l´aggirarsi di giovani uomini che portano sulla spalla il fucile. Gaza
ha strade sporche e depresse. Noi crediamo che sia un diritto dei palestinesi
combattere contro l´occupazione. Ma questa non dev´essere il chiodo a cui
appendere i nostri problemi».
«Perché stiamo insistendo – continua ancora – per riportare l´occupazione
nella Striscia di Gaza? Quando raggiungiamo un accordo per riaprire un varco o
un terminal, arrivano i militanti e lanciano razzi, e lo fanno apposta
dall´area dello stesso terminal. Siamo stati colpiti dal batterio della
stupidità. Abbiamo perso il senso della direzione e non sappiamo dove
stiamo andando. Per piacere abbiate pietà di Gaza, abbiate pietà di noi,
risparmiateci la vostra demagogia, il caos, le armi, il teppismo, le lotte
intestine. Lasciate Gaza respirare un poco, lasciateci vivere!».
Il movimento radicale di Hamas, vincitore delle ultime elezioni, sembra teso
verso un´offensiva-immagine. Ieri l´esecutivo si è detto pronto a inaugurare la
prima televisione satellitare. Emulando in questo gli Hezbollah, che attraverso
la loro televisione Al Manar hanno praticamente trasmesso in diretta la guerra
con gli israeliani. L´inizio delle trasmissioni via satellite del nuovo
canale Al Aqsa, finora visibile solo a Gaza, è previsto per ottobre.
A Gerusalemme intanto il premier israeliano Ehud Olmert ha annunciato l´attesa
costituzione di una commissione d´inchiesta di nomina governativa (presieduta
da un ex capo del Mossad), che accerterà il comportamento dell´autorità
politica durante il conflitto in Libano. Un´altra commissione (guidata da un ex
capo di Stato maggiore) analizzerà invece quello delle Forze armate. La
decisione di formare una commissione governativa invece che di Stato –
quest´ultima sarebbe stata presieduta da un giudice della Corte suprema e
avrebbe avuto poteri più ampi – è stata giustificata con la necessità di
accertare rapidamente le lacune emerse, per preparare il paese alla minaccia
che proviene dall´Iran. Al confine con il Libano i militari sono nel frattempo
impegnati nel cercare, e far saltare in aria, i bunker "in stile
Vietnam" scavati da Hezbollah negli anni seguenti il ritiro israeliano del
2000.