Israele, Medio Oriente
CORRIERE Mar. 7/3/2006
Lorenzo Cremonesi
Prima seduta del Parlamento palestinese, i deputati del
Fatah lasciano l’aula
Gli islamici riducono i poteri del presidente
Hamas cancella i poteri speciali del presidente
approvati da Al Fatah subito dopo la propria sconfitta elettorale
RAMALLAH – Fatah contro
Hamas. Al momento del voto i 45 deputati del partito che sino alle elezioni del
25 gennaio monopolizzava il Parlamento abbandonano l’aula in segno di protesta.
«Il vostro è un colpo di Stato. Non rispettate le regole», gridano ai 74
colleghi di Hamas. «Siete voi che non rispettate le regole. Noi stiamo solo
restaurando la legge», replicano questi ultimi, ben contenti di poter fare a
meno del voto degli avversari per ottenere l’approvazione degli emendamenti. In
effetti il confronto è impari: Hamas gode ormai della maggioranza assoluta
tra i 132 deputati complessivi. Può dettare il bello e il cattivo tempo: riduce
i poteri del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), licenzia i direttori
generali dei ministeri appena nominati da Fatah, costringe i giudici della
Corte suprema sotto il controllo del Parlamento.
Così ieri Hamas ha esercitato il suo potere senza riserve. Con la prima
seduta dal voto e dall’insediamento, il 19 febbraio, del nuovo Parlamento è
stato subito chiaro che ben difficilmente la legislatura potrà tenersi
all’insegna dell’unità nazionale. Anzi, il confronto tra laici di Fatah e
religiosi di Hamas sembra destinato ad inasprirsi. Da subito i nuovi venuti
hanno affermato di voler cancellare le riforme che Fatah aveva imposto nel
periodo transitorio tra la sua sconfitta elettorale e l’inizio dei lavori del
nuovo Parlamento. Prima tra tutte quella riguardante l’accresciuto potere del
presidente.
Il 13 di febbraio, durante l’ultima seduta del vecchio Parlamento, i dirigenti
del Fatah avevano cercato di garantirsi il futuro. A suon di decreti e
provvedimenti presi all’ultimo minuto avevano nominato 120 alti burocrati ai
posti chiave dell’amministrazione e persino cambiato la costituzione creando
una sorta di «super presidente corazzato» in grado di elidere un Parlamento
ormai destinato a essere dominato dagli avversari.
Ieri Hamas ha riportato la situazione allo status quo ante. Mentre i
deputati del Fatah si rifugiavano sull’Aventino, quelli di Hamas licenziavano
in tronco tra gli altri Ibrahim Qoreishe, segretario generale del Parlamento;
Abed al Qarim Abu Salah, responsabile della magistratura; Abdallah Franje e Mahmoud
Abu Rub, entrambi responsabili delle finanze; oltre a Jihad Hamdan, addetto a
gestire i fondi pensionistici e assicurativi. Anche Abu Mazen perde le
prerogative da «intoccabile». Ma sembra faccia buon viso a cattivo gioco. Ieri
avrebbe ricevuto nel suo ufficio a Ramallah alcuni esponenti del blocco
islamico dichiarando «ingiuste» le misure che erano state prese il 13 gennaio.
Non tutti la pensano come lui. Pochi minuti dopo un gruppo di militanti
delle Brigate Al Aqsa hanno fatto irruzione nel Parlamento (ormai vuoto)
sparando in aria.
Ma c’è poco tempo per gli scontri interni. I problemi incalzano per i
dirigenti palestinesi. Ieri nella striscia di Gaza le truppe israeliane hanno
ucciso un leader della Jihad islamica, il gruppo che da oltre un mese ha
moltiplicato i tiri di mortaio sulle cittadine del Negev. Altri tre palestinesi
hanno perduto la vita. E oggi il Parlamento tornerà a riunirsi per discutere i
progetti avanzati in Israele di effettuare un nuovo ritiro unilaterale dalla
Cisgiordania simile a quello da Gaza l’estate scorsa.
ANP E HAMAS LE TAPPE DELLA CRISI Dalla travolgente
vittoria degli integralisti islamici allo scontro per la gestione del potere
LE ELEZIONI 25 gennaio Con il voto del 25 gennaio il
movimento integralista islamico di Hamas si assicura la maggioranza assoluta
nel Parlamento palestinese: 74 deputati contro i 45 dei «laici» del Fatah, il
partito di Arafat
L’ INSEDIAMENTO 19 febbraio Inizia ufficialmente la
nuova legislatura. Hamas dichiara di non riconoscere gli accordi di Oslo e lo
Stato di Israele. La Comunità internazionale minaccia di sospendere gli aiuti
LO SCONTRO 6 marzo Nella prima seduta del nuovo
Parlamento Hamas riduce i poteri del presidente Abu Mazen, «allargati» a
gennaio dal vecchio Parlamento. Il Fatah accusa: «È un colpo di Stato»
IN AULA I deputati del Parlamento dell’ Autorità
nazionale palestinese durante la prima seduta della nuova legislatura. Sugli
scranni vuoti campeggiano le foto dei deputati che si trovano nelle carceri
israeliane