Il governatore lombardo attacca “Il Sole 24 Ore”
La Confindustria, con il suo organo ufficiale il Sole 24 Ore, e la sinistra, con le sue «gazzette», hanno architettato una campagna per fargli perdere le elezioni regionali di aprile. è questa la convinzione di Roberto Formigoni che, dopo una giornata trascorsa a consultarsi con i suoi più stretti collaboratori, ha deciso di replicare con una lunga dichiarazione alla stampa per dire che lui si è sì interessato all’operazione ma per aiutare «i bambini iracheni» perché «l’embargo aveva procurato solo sofferenze alla popolazione e non al regime di Saddam». Ma sottolinea: «Io non ho preso né una goccia di petrolio né un centesimo di dinaro».
Non ha dubbi il presidente della Lombardia che, dietro le vicende di questi ultimi giorni, ci sia una macchinazione contro di lui e contro la sua giunta. è così convinto che individua questi mandanti: Sole 24 Ore «con i suoi nuovi padroni», quindi il vertice di Confindustria che, a 50 giorni dalle elezioni «vogliono favorire i miei avversari politici». Un attacco premeditato, quindi, per fargli pagare le sue prese di posizione contro la Fiat. «Capisco – spiega infatti Formigoni – che le mie dure posizioni contro Fiat, che ha abbandonato la Lombardia, e a fianco dei lavoratori danno fastidio». Una manovra tutta italiana, insomma, anche se tempo fa aveva sostenuto che dietro c’era la Cia. Formigoni ricorda il documento ritrovato a Baghdad con nomi di personalità internazionali e accanto un quantitativo di barili di petrolio. «C’era Putin, l’ex ministro dell’Interno francese Pasqua, il vicepremier cinese, il primo ministro indiano e anche un nome che tradotto dall’arabo assomigliava al mio». Ma nega di aver ricevuto petrolio o soldi. Non nega, invece, di avere segnalato alcune società al governo iracheno. «Se poi hanno agito male, ne risponderanno», conclude.