Eni, svolta in Russia. Accordo con Gazprom

Gabriele Dossena


Verso l’intesa tra Scaroni
e Miller, la firma attesa per metà ottobre

Gas, petrolio ed elettricità. Scambi tecnologici


Accelera l’accordo Eni-Gazprom che aprirà a Gazprom il
mercato del gas italiano, aumenterà il peso degli investimenti Eni in Russia e
garantirà all’ITALIA forniture di gas più 
sicure.

All’improvviso la svolta. Forse decisiva. Eni e Gazprom
sono a un passo dalla firma di un accordo destinato a diventare di portata
storica: tra poco più di un mese, a un anno esatto dalla clamorosa rottura, il
gruppo petrolifero italiano e il colosso russo firmeranno un’intesa che
riguarderà «l’intera catena produttiva, dall’estrazione alla
commercializzazione di petrolio, gas, elettricità e Gnl»
.

Tra Eni e Gazprom si apre dunque una nuova partita. E di grandi prospettive.
Accantonata l’intesa sulla fornitura di gas siberiano, che tante polemiche
aveva sollevato (e che avrebbe spianato la strada alla famiglia Mentasti per la
vendita in Italia di 2 miliardi di metri cubi di gas proveniente proprio dalla
Russia) e completato il lavoro di riordino generale di tutti gli accordi da
tempo sul tavolo e dalle potenzialità infinite (la prima intesa strategica tra
i due gruppi risale addirittura al 1998), Eni e Gazprom si sono impegnati a
ritrovarsi entro il prossimo 15 ottobre per mettere nero su bianco i contenuti
di un’alleanza che vede da un lato il maggior produttore mondiale, con una
produzione vicina ai 10 milioni di barili, che sconta però ancora un forte
ritardo nelle tecnologie di cui dispone, e dall’altra parte del tavolo l’Eni,
che proprio in fatto di tecnologia può mettere a disposizione un patrimonio che
il mondo intero ci invidia.
Ieri a Mosca si sono incontrate le delegazioni dei due gruppi: il presidente
di Gazprom Alexei Miller, accompagnato dal numero due del colosso russo
Alexander Medvedev, e l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, con i
direttori delle divisioni Esplorazione e produzione, Stefano Cao, di Gas &
power, Domenico Dispenza, oltre al responsabile Progetti speciali Marco Alverà
.
Secondo indiscrezioni, non sarebbe stato siglato alcun accordo preliminare, ma
l’incontro è stato definito «un passo avanti nella negoziazione da tempo in
corso». Di fatto, l’obiettivo principale, tanto per Gazprom quanto per l’Eni, è
ottenere reciprocità nell’ambito di soluzioni vantaggiose per entrambe le
parti: ai russi interessa il mercato italiano, all’Eni puntano sugli asset
nel campo dell’upstream (esplorazione e produzione) dei giacimenti di gas in
Russia e in altri campi di produzione in tutto il mondo.
L’accordo dovrebbe riguardare da un lato l’ingresso a valle in Italia da parte
di Gazprom, e dall’altro l’estensione della durata dei contratti di
importazione, la definizione di un prezzo fisso o comunque più garantito
dell’attuale per le forniture gas e una maggiore presenza nell’upstream per
l’Eni. Previste anche iniziative congiunte, in particolare nel campo del gas
naturale, Gnl. L’intesa dovrebbe tra l’altro garantire sicurezza nelle
forniture di gas in vista della temuta prossima emergenza invernale
.
Lo scorso novembre, in occasione dell’incontro in Turchia tra Putin e
l’allora premier Silvio Berlusconi, Scaroni e Miller avevano già definito un
memorandum in una decina di punti nel quale venivano definiti i nuovi
orientamenti dell’intesa
. In quella prima bozza si parlava di sviluppo
congiunto Eni-Gazprom di nuovi giacimenti in Russia, di assistenza tecnica da
parte dell’Eni alla Sibneft in campo petrolifero, della valutazione di
possibili acquisizioni di società, dello sviluppo di nuovi progetti nel campo
del gas in Turchia. E ancora: interventi nel settore della rigassificazione
negli Stati Uniti, ingresso di Gazprom nel capitale Enipower (controllata Eni
per la produzione di energia elettrica), partecipazione della stessa Gazprom
anche nelle controllate Eni attive nella distribuzione del gas in Europa,
riorganizzazione delle attività di Promgas, la società al 50% Gazprom e al 50%
Eni che vende ogni anno 2 miliardi di metri cubi di gas all’Edison.

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