E’ uscito il n. 85 di Cub Rail, con il n. 3 del “Bollettino dei ferrovieri contro la guerra”

Qui di seguito una sintetica presentazione del numero 85 di Cub Rail, giornale dei ferrovieri Cub Trasporti, uscito il 7 aprile 2025.

Le tre vignette autoprodotte (“del Marchio”) sono dedicate al duo Trump-Musk.

L’editoriale  è una breve riflessione di un attivista rispetto agli insegnamenti dell’esperienza dell’Assemblea Nazionale Pdm-PdB (macchina-bordo).

Sono presenti le consuete e consolidate rubriche (“Detto da loro”, “Ode a chi non ode”,  “Oggetti Misteriosi”, “Chronicub” Italia-Ticino-Grigioni, “Rubrica musicale”, “biografie partigiane”, “La nostra bandiera nel mondo”), che rappresentano l’ossatura del giornale.

La parte iniziale è dedicata alle iniziative dell’Assemblea Pdm-PdB e alle trattative infinite per il rinnovo contrattuale, le cui proposte di peggioramenti non sono sinora andate in porto grazie agli scioperi dal basso effettuati al di fuori delle organizzazioni concertative al tavolo. Un altro articolo fotografa la situazione dei rinnovi dei contratti nelle altre categorie.

Vengono commentati gli esiti dei processi per le stragi ferroviarie (Appello Ter per Viareggio, Processo di Pioltello e altri).

Un lungo articolo affronta il tema della privatizzazione.

La parte centrale è occupata dalle otto pagine del terzo numero del BOLLETTINO dei FERROVIERI CONTRO LA GUERRA: un articolo sul ruolo strategico dei paesi baltici e delle ferrovie tedesche nella militarizzazione ferroviaria in Europa; un articolo sul costo e le speculazioni della guerra; un articolo sulla trentennale guerra del Nord Kiwu nei nuovi scenari internazionali (tratto da “Pagine Marxiste”); un articolo su Soldi e diritti per pochi; i raffronti sui costi degli armamenti rispetto ad investimenti sociali (tratti da “Il Pungolo Rosso”). 

Inoltre la storia dei macchinisti del treno della grande rapina di Glasgow; infine il primo articolo di Sergio Michilini, pittore muralista nicaraguense figlio di un ferroviere originario del Friuli, che racconta la propria infanzia su binari perduti.

Cub Rail è l’espressione di un collettivo redazionale di lavoratori che sono attivi nel sindacalismo antagonista, è una delle pochissime testate rimaste nei luoghi di lavoro (negli anni Settanta si pubblicavano almeno 25 tra giornali e bollettini nelle Ferrovie).