Novant’anni fa, nel pieno della “Grande Crisi”, il nazismo affilava le armi per la presa del potere. Il volume ripercorre quel periodo cruciale di storia mettendo in evidenza come esso fosse espressione della crisi capitalistica in uno dei “nodi” dello scontro politico ed economico: la Germania del primo dopoguerra.
Ci si sofferma anche sul rapporto tra sconfitta della rivoluzione operaia, in cui la socialdemocrazia diede il suo fondamentale contributo, ed il montare della valanga reazionaria.
Da essa uscirà l’opzione hitleriana, frutto dello scontro di classe e non di “pianificazione” a tavolino.
Il ruolo della disoccupazione, della divisione interna al proletariato, della piccola borghesia in rovina, dello “statalismo nazista”, della preparazione bellica, della logica imperialista di rapina e, sul versante “operaio”, dell’opportunismo socialdemocratico e stalinista, ed anche “dell’enorme sovrastruttura” di regime, vengono analizzati nel loro rapporto, inserendo pure numerosi spunti di dibattito politico utili per l’oggi.
192 pagine, 10 euro.
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