E Prodi rassicura la Nato “Non lasceremo l´Afghanistan”

ITALIA, AFGANISTAN

REPUBBLICA Sab. 10/6/2006 RENATO CAPRILE

Colloquio tra il premier e Jaap de Hoop Scheffer,
segretario generale dell´alleanza

Si è discusso di Sudan e
Iraq. Il presidente preoccupato per quanto accade nel Darfur

ROMA – Resteremo in Afghanistan. Prodi rassicura
il segretario generale della Nato, Jaap De Hoop Scheffer
. Un´oretta scarsa
di colloquio, nel pomeriggio di ieri a palazzo Chigi, serve a fugare la
preoccupazione dell´Alleanza Atlantica che l´Italia si sfili proprio adesso.
Adesso che gli americani pensano di ridurre il numero dei loro uomini e i
Taliban si stanno riorganizzando. Ieri ha addirittura fatto sentire la propria
voce, invitando i giovani afgani alla Jihad, il redivivo mullah Omar. Brutti,
pessimi segnali. Ecco perché la Nato intende contrastare gli
"studenti" col mitra laddove sono più forti e organizzati. Nel sud
del paese cioè, nell´area senza legge tra Kandahar e Jalalabad. Ma per far
questo Isaf ha bisogno di più soldati e più mezzi. Ecco perché un´eventuale
defezione dell´Italia sarebbe un problema non da poco. Prodi per ora dice sì.
Ma non chiarisce se fornirà o meno i sei caccia Amx necessari alla copertura
delle truppe di terra, promessi a suo tempo da Silvio Berlusconi
. Il 30
giugno poi il Parlamento dovrà pronunciarsi sul rifinanziamento delle missioni
militari all´estero. Sull´Iraq la decisione è già stata presa, ma
sull´Afghanistan non è detto che i pacifisti non ritornino alla carica.

All´incontro tra Prodi e De Hoop Scheffer, al quale hanno partecipato anche
i ministri degli Esteri, D´Alema, e della Difesa, Parisi, si discusso anche di
Sudan, Iraq e di allargamento della Nato. Prodi si è detto preoccupato di
quanto sta accadendo nel Darfur e ha sottolineato la necessità di un crescente
coinvolgimento internazionale. Dell´Unione Africana in primo luogo, dell´Europa
e delle Nazioni Unite poi. Quanto all´Iraq, la discussione è stata breve e
quasi esclusivamente incentrata sulle missioni di addestramento delle forze di
sicurezza locali. Missioni, ha garantito il presidente del Consiglio, a cui
l´Italia continuerà a contribuire
. Sull´ipotesi dell´allargamento della
Nato, Prodi ha invitato a rivolgere l´attenzione soprattutto all´area
balcanica.
Ma al di là delle rassicurazione di ieri del premier, la "pratica"
Afghanistan è tutt´altro che chiusa. Il dibattito se restare o andare via
infuria
. Cossiga chiede che i nostri tornino subito a casa. Il presidente
delle Repubblica Giorgio Napolitano è di diverso avviso e dice a chiare lettere
che il nostro paese non può sottrarsi "agli inderogabili doveri di
solidarietà internazionale" sanciti dalla Costituzione. Comunisti
italiani e Rifondazione sono alle prese con un dilemma: essere fedeli alla
linea Prodi-D´Alema o al loro elettorato?
Certo che Karzai e il suo governo
hanno bisogno ora più che mai del pieno sostegno politico e militare della
Comunità internazionale. Warraq, ministro della Difesa afgano, che ieri l´altro
ha partecipato a Bruxelles a un meeting dei responsabili della Difesa dei paesi
Nato, ha chiesto di non allentare la presa proprio ora che i Taliban stanno
rialzando la testa. "Prevediamo un po´ di crisi per i prossimi due, tre
mesi – ha detto – e solo con il vostro aiuto possiamo venirne fuori".

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