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ROMA — Da una parte la cooperazione allo sviluppo,
dall’altra la missione militare. Nessuna commistione, due livelli ben distinti
e riconoscibili. Il ministro degli Esteri Massimo D’Alema lo spiega
chiaramente: «I fondi per la cooperazione a favore del Libano saranno gestiti
dal ministero degli Esteri e non da una struttura militare». Una precisazione
che sembra una risposta alle polemiche passate (dall’Iraq all’Afghanistan, fino
anche all’Albania) sulla confusione tra i due piani.