D´Alema: "L´Iran accetti l´offerta Ue"

ITALIA, IRAN

REPUBBLICA Lun. 19/6/2006   VINCENZO NIGRO
In settimana il vertice a Roma con Mottaki. Una risposta
entro il G8
Teheran sta ancora esaminando gli incentivi offerti due settimane fa
Per il capo della diplomazia iraniana ora "si respira un´atmosfera
positiva"
Per la prima volta dopo mesi di crisi un ministro iraniano viaggia in Europa

Il ministro degli Esteri iraniano MOTTAKI a Roma: per
l’ITALIA l’occasione di entrare nel gruppo di paesi UE che trattano con l’IRAN
sul nucleare.

ROMA – Massimo D´Alema prepara le sue prossime
mosse in politica estera: l´incontro con il ministro degli Esteri iraniano a
Roma e un viaggio in Medio Oriente
(Egitto, Giordania, Israele e
Palestina). Per il collega iraniano è già pronto un ragionamento: quando
Manucher Mottaki salirà questa settimana alla Farnesina, il ministro degli
Esteri proverà a mettere sul tavolo i vantaggi della ripresa del negoziato sul
nucleare con la comunità internazionale
. Non dirà che l´Iran
"deve" accettare i termini della mediazione proposta da Javier Solana
a nome del Consiglio di sicurezza Onu, ma spiegherà perché all´Iran
"conviene" riaprire quel tavolo, alimentare una discussione in cui
Teheran possa essere trattata da protagonista di cui ascoltare le ragioni.
L´alternativa forse non è una guerra, un bombardamento, un attacco guidato
dagli americani. 
L´America forse è stanca di guerre, l´Iraq è ancora in
ebollizione, e poi un attacco a tutti i possibili siti nucleari iraniani è
praticamente impossibile. «Ma sicuramente – dicono alla Farnesina – esiste un
percorso di isolamento progressivo che un paese della dignità e della
complessità dell´Iran non meriterebbe, ma che la comunità internazionale
sarebbe costretta ad intraprendere». Il Consiglio di sicurezza dell´Onu
ritiene che il programma nucleare civile dell´Iran sia una copertura, ha le
prove che quel tipo di ricerca serva a conquistare la bomba atomica, non ad
avere l´energia nucleare. E per questo gli stati Uniti, assieme a Gran Bretagna
e Francia, pensano a sanzioni innanzitutto politiche e diplomatiche contro
Teheran.
La tappa romana di Mottaki non sarà una svolta decisiva in una partita
iniziata da tempo e che si gioca su altri campi. Ma è un primo passaggio
interessante per il rientro in gioco dell´Italia; Mottaki, che ha chiesto a
D´Alema di esser ricevuto, non annuncerà nulla di concreto a Roma, e non
chiederà una mediazione particolare. Ma vuole essere ascoltato a Roma
. Il
governo Ahmadinejad è praticamente "persona non grata" nella Ue: per
la prima volta dopo mesi di embargo politico un suo ministro potrà provare a
spiegare le sue ragioni in Europa. Potrà illustrare in Occidente le scelte di
un regime che fino ad oggi ha conquistato titoli di giornale solo per il
nucleare e per le dichiarazioni di Ahmadinejad contro Israele e sulla
irrilevanza dell´Olocausto.
Il ministro iraniano non è uno dei potenti del regime (è un ex
ambasciatore e poi vice-ministro), ma è uomo assai esperto, vicino al
negoziatore nucleare Larijiani e molto ascoltato da Ahmadinejad
. Ieri
Mottaki ha detto speranzoso che nella crisi sul nucleare «si respira
un´atmosfera positiva» che potrebbe aiutare l´accordo con Teheran. Gli iraniani
hanno iniziato a valutare il pacchetto di incentivi Solana ha portato due
settimane fa a Teheran: «Abbiamo iniziato con precisione e serietà la
valutazione di quel pacchetto», dice Mottaki. «Se Allah vuole, alla fine della
valutazione, informeremo prima le nostre controparti europee e poi l´opinione
pubblica».
D´Alema, reduce dall´incontro con Condoleezza Rice, ripeterà al suo collega
che la valutazione non potrà portar via troppo tempo: una risposta deve
arrivare prima della riunione del G8 di luglio, G8 che è il luogo dove l´Italia
– per ritrovare un ruolo – vorrebbe che venisse ricondotta la trattativa.
Un secondo "luogo" di politica estera che presto interesserà D´Alema
è invece il cuore del problema più vecchio del Medio Oriente, il conflitto
israelo-palestinese. A metà luglio D´Alema farà un viaggio in Egitto,
Giordania, Israele e Palestina. Berlusconi e Fini non avevano trascurato il
Medio Oiente, anzi avevano creato un rapporto assai solido con Israele. Sarà
interessante capire se D´Alema riuscirà a non disperdere quel lavoro.

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