Dopo la visita della Cancelliera a Chirac
Nella missione in Gran Bretagna la leader tedesca ha ricordato il ruolo della Germania nell’Ue
LONDRA – Angela Merkel è venuta a trovare Tony Blair, nella sua seconda
uscita da Cancelliera dopo l’obbligatoria tappa a Parigi ed è apparsa
una donna cauta, prudentissima, eppure spiritosa. Cauta perché ha
evitato accuratamente di prendere posizione sulla questione del budget
europeo, tra Londra che vuole tagliare gli aiuti all’agricoltura
francese e Parigi che pretende di ridurre lo «sconto» britannico
strappato dalla Thatcher vent’anni fa. Ciò che le interessa, ha detto,
è «un successo», al quale le pare che la presidenza di Blair punti con
«grande determinazione». Ma con aria timida, o sorniona, dice che non
vuole «guardare nella sfera di cristallo» sicché non fa previsioni.
Come dire che non è del tutto ottimista.
Anche sulle altre grandi
questioni europee Angela Merkel è rimasta in una giusta, prudente via
di mezzo. Ha detto che la Germania è interessata a «buone relazioni con
la Francia, ma non contro la Gran Bretagna». Un’ovvietà, ma poi ha
tenuto a precisare che la Germania ha «diversi vicini più piccoli» di
cui tenere conto, nell’Europa centrale e dell’Est, perché «l’Unione, in
particolare a 25, non potrà funzionare se non con tutti i Paesi
assieme». Detto a Londra, è un richiamo alla centralità strategica,
oltre che politica, di Berlino.
Quanto alla Costituzione bocciata
in primavera, la signora non ha ripetuto le parole dette a Parigi
(«L’Europa ne ha bisogno, non dobbiamo rinunciare al trattato
costituzionale») forse per non riaprire una ferita che Londra, ormai
euroscettica come un tempo, ha richiuso. Il tema non è stato nemmeno
tra quelli trattati, che sono stati la direttiva europea sui servizi,
l’Iran e l’Afghanistan (notevole il silenzio sull’Iraq).
La nuova
Cancelliera ha però mostrato una certa familiarità col potere. Ha
sorriso apertamente a Blair, in difficoltà per una domanda sulle
pensioni britanniche e ha fatto perfino una smorfia, quasi a indicare
comprensione per le pene di un primo ministro. E s’è sciolta quando,
richiesta di un commento sulla condizione femminile in Germania, ha
detto di non poter fare paragoni con gli uomini: «Sono sempre stata una
donna». Ma conosce il problema di molte madri che lavorano «le quali
devono fare carriera entro i 40 anni, altrimenti non la fanno più»
sicché ha già un programma. Blair, che di solito tiene la scena come un
attore, per qualche momento è sembrato, al suo fianco, legnoso.