Argentina: concentrazione di massa a Comodoro Py ha richiesto che i combattenti perseguiti siano scagionati

Basta perseguitare il movimento piquetero

Questo martedì 24 si è svolta in Argentina una massiccia concentrazione davanti ai Tribunali Comodoro Py, contemporaneamente a diverse azioni di solidarietà internazionale (davanti alle rappresentanze diplomatiche argentine in Cile, Brasile, Messico, Francia, Italia, Grecia e Turchia) chiedendo che i colleghi del Polo Obrero ingiustamente perseguiti siano scagionati.

Oggi il Dipartimento di Giustizia ha dovuto pronunciarsi sui ricorsi presentati che dimostrano che si tratta di un caso fallace e persecutorio contro il movimento piquetero. Alla vigilia della giornata, si è tenuta un’udienza convocata da Gabriel Solano nella Legislatura di Buenos Aires, alla quale hanno partecipato personalità di spicco nel campo dei diritti umani, come Elia Espen.

Lì, il leader del Polo Obrero, Eduardo Belliboni, ha risposto alla campagna diffamatoria del governo e della magistratura sottolineando che “non solo non è vero che il Polo Obrero ha frodato lo Stato, ma è il contrario, il nostro sforzo ha garantito il funzionamento delle mense popolari in tutto il paese, che lo Stato ha sempre trascurato di finanziare. Non solo non è vero che il Polo Obrero estorce, ma chi realmente estorce è il governo nazionale che minaccia di ritirare i programmi sociali di assistenza”.

Si tratta semplicemente di una persecuzione politica contro coloro che sono stati in prima linea nella lotta contro la fame e la povertà in questo paese, sotto tutti i governi. L’obiettivo è mettere fuori legge le organizzazioni piqueteras affinché il popolo non si ribelli all’offensiva di Milei e dei capitalisti. Chi dovrebbe essere sul banco degli imputati è il governo, che non rifornisce le mense popolari, moltiplica gli indici di indigenza e reprime pensionati e bambini.

I procedimenti giudiziari contro coloro che sono a capo dell’organizzazione territoriale, che sostengono le mense popolari, si iscrive nel generale orientamento del potere di criminalizzare la protesta sociale e reprimere brutalmente coloro che si mobilitano contro le sue politiche reazionarie. Pertanto, la lotta per il proscioglimento di tutti i compagni è responsabilità dell’intero movimento popolare poiché è in gioco la difesa delle libertà democratiche e il diritto di manifestare contro l’offensiva antioperaia in corso.

Tutto il sostegno al movimento piquetero.