Non si ferma la lunga scia di morte contro attivisti sindacali in Colombia. L’ultima uccisione è avvenuta il pomeriggio dello scorso 11 dicembre nel comune di Puerto Gaitan.
Milton Parra Rivas era un operaio, membro dell”Union Sindacal Obrera’ (USO). Lavorava come elettricista e operatore macchine alla Termotecnica Coindustrial SA (società in subappalto per conto della società spagnola CESPA). Milton era molto conosciuto per essere un organizzatore delle lotte per il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai addetti al montaggio.
In Colombia i membri più attivi del sindacato ricevono continue minacce di morte,oltre a venire spesso attaccati da sbirraglia privata al servizio dei datori di lavoro. Il giorno prima di essere ucciso, lunedì 10 dicembre, Milton era stato minacciato proprio a causa del suo ruolo nell’organizzare l’assemblea permanente dei lavoratori della fabbrica in cui lavorava, ed era consapevole che la sua vita fosse in pericolo.
Nel solo 2011 in Colombia sono stati assassinati 29 attivisti sindacali, più di un terzo degli attivisti sindacali assassinati nel mondo nello stesso anno. Uno studio recente riporta che nel Paese tra il 1984 e il 2011 ci sono stati più di 2.800 omicidi assieme a 216 sparizioni, 163 sequestri e 83 torture contro capi sindacali e lavoratori sindacalizzati. L’impunità per questa barbarie compiuta da sua maestà capitale, da quanto riferisce lo studio, riguarda l’80% dei casi. Per la giustizia borghese queste morti non valgono neppure la spesa di imbastire un processo, farsa o no che sia.
In città ci sono state subito manifestazioni di solidarietà mentre la protesta contro gli abusi e la violenza contro i lavoratori va estendendosi in tutta la Colombia.
Comunisti per l’Organizzazione di Classe