Novembre 1956: l’imperialismo russo affoga nel sangue la rivoluzione ungherese

Sessant’anni fa, esattamente alle luci dell’alba del 4 novembre, i carri armati russi, supportati da un ingente Corpo d’Armata e dalla copertura aerea, intervengono a Budapest (e poi nel resto dell’Ungheria) per stroncare nel sangue la rivoluzione dei Consigli Operai sorta il 23 ottobre. Il comunicato ufficiale del Cremlino motiva l’invasione come “aiuto al governo rivoluzionario e operaio dell’Ungheria” (il governo del riformista Imre Nagy, che non riesce a frenare

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Ayotzinapa 43, la menzogna storica due anni dopo

La notte del 26 settembre di due anni fa, ad Iguala (Guerrero-Messico), un centinaio di studenti della Escuela Normal Rural Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa, in gran parte figli di contadini di una zona rurale tra le più povere del Messico, vennero bloccati dalla polizia locale: due vennero uccisi, altri fuggirono sulle montagne, 43 di loro vennero consegnati al gruppo criminale dei Guerreros Unidos. Da allora non si sa più

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Turchia: quale repressione dopo il golpe

Epurazioni di stato, arresti, violenze, persecuzioni contro i curdi: questo il primo bilancio del dopo golpe La stretta autoritaria in Turchia è cominciata da tempo. Fino al 2009 arresti e repressione hanno riguardato principalmente i vertici dell’esercito, generali, capi di stato maggiore, con cui Erdogan ha pareggiato i conti (nel 98-99, quando era sindaco di Istanbul fu arrestato e imprigionato, in conseguenza del colpo di stato soft contro il governo

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Dalla Puglia alla Calabria: la nostra lotta non si ferma!

I lavoratori immigrati possono essere una risorsa per il movimento operaio, la loro lotta e il loro coraggio un esempio anche per i lavoratori italiani. Lo dimostrano le lotte in corso nelle campagne del Sud Italia. Pubblichiamo la lettera di denuncia delle condizioni di vita e di lavoro contro le quali stanno combattendo. Ieri 30 giugno le strade di Bari e di San Ferdinando si sono riempite ancora una volta

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Giovane bracciante immigrato ucciso da un carabiniere nella terra dove comanda la mafia

Ora che è arrivato il morto i pennivendoli di regime si ricordano di Rosarno a 6 anni dalla rivolta che ha mostrato a tutto il mondo le condizioni di indicibile sofferenza e degrado in cui si trovavano i braccianti immigrati utilizzati nelle campagne della piana di Gioia Tauro. Questa triste vicenda dimostra tante cose: prima di tutto che tutte promesse solenni del governo e delle istituzioni locali relative alla volontà

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FRANCIA – CONTINUA LA LOTTA CONTRO LA LEGGE EL KOHMRI, IL JOBS ACT FRANCESE

Contro la riforma del diritto del lavoro voluta dal governo “socialista” di Hollande, il progetto di legge Khomri, protestano da due mesi in tutta la Francia studenti, lavoratori salariati, disoccupati e pensionati, in un susseguirsi di manifestazioni le principali delle quali sono state il 9, 17, 31 marzo, il 5, il 9, il 14 e il 28 aprile. E infine anche i cortei del 1° maggio hanno gridato all’unisono il

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Contro le aggressioni e le intimidazioni a compagni e militanti SI Cobas

Nel giro di qualche giorno sono stati aggrediti in Lombardia quattro esponenti del SI Cobas. Il 22 aprile alla Bartolini di Landriano (PV), nel corso di una assemblea sindacale dove un energumeno delegato della CGIL, noto tirapiedi dell’azienda, ha aggredito e poi percosso un militante ed un delegato interno del SI Cobas, procurando a quest’ultimo un trauma cranico. Nella notte tra il 24 ed il 25 aprile a Seriate (BG)

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Appello urgente di solidarietà con gli insegnanti delle scuole pubbliche palestinesi della West Bank

Riceviamo e pubblichiamo questo appello per i lavoratori della scuola palestinese in lotta: Cari compagni, gli insegnanti palestinesi nelle scuole pubbliche hanno intensificato le loro proteste contro il governo, che non ha rispettato un accordo precedente con il sindacato palestinese degli insegnanti, in base al quale avrebbe dovuto aumentare gli stipendi. Ieri circa 20 mila insegnanti hanno effettuato un sit-in davanti al Consiglio dei Ministri chiedendo migliori stipendi e diritti,

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I PROFUGHI, FOGLIA DI FICO PER LO SCONTRO TRA I PREDONI NATO E RUSSI

Mentre la situazione militare in Siria sembra volgere a favore del regime Assad – appoggiato dai bombardamenti russi e sul terreno dalle formazioni militari curde – Germania e Turchia, affiancati dal governo pseudo socialista di Tsipras,[1] hanno chiesto e ottenuto, con il pieno sostegno americano e della Commissione UE, il dispiegamento nell’Egeo delle forze Nato, per combattere “il traffico di esseri umani”. Se ne occuperà il “Gruppo navale 2” della

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Una risposta di classe contro la strage di stato di Ankara

Come comunisti esprimiamo il nostro cordoglio per le 128 vittime del barbaro attentato di Ankara, e denunciamo il criminale comportamento del governo turco e dei governi, Italia inclusa, suoi complici di fatto, salutando il moto di protesta che dalla Turchia ha trovato sostegno a fianco delle comunità curde in Europa. Si tratta del più grave attentato mai avvenuto in Turchia, che fa seguito alle stragi di Diyarbakir, a giugno durante

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