Sceneggiate e realtà dei primi giorni di Salvini al Viminale

Il protagonismo muscolare di Salvini tiene campo dalla riunione dei ministri dell’Interno dei 28 a Lussemburgo (4 giugno) in cui è saltato Dublino IV (cfr. Nota 1). Come per ogni atto o dichiarazione anche di questo governo occorre distinguere fra la propaganda e la sostanza. Per Salvini l’Italia ha condotto le danze, gli altri paesi si sono accodati e l’Italia ha svoltato rispetto al passato. In realtà, i paesi di

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A porti chiusi

A corollario delle sue prese di posizione, il ministro dell’Interno italiano ha chiuso i porti italiani alla nave Acquarius, che aveva soccorso in mare 629 migranti, dando ordine di dirigersi verso un porto maltese. Un braccio di ferro fra paesi europei condotto a spese e sulla pelle dei migranti. Perché la comunicazione mediatica, fra cui mettiamo anche i social, che trasforma il tutto in una partita a scacchi fra stati

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IL PRIMO MORTO DELL’ERA SALVINI

Come tutti sanno fare il bracciante agricolo in nero di Calabria, fra Gioia Tauro e Rosarno, magari pagati 1 € per ogni cassetta di mandarini raccolti e vivere nella baraccopoli di San Ferdinando, senza servizi igienici, in tende di fortuna è “una vera pacchia”, destinata naturalmente agli immigrati. Se poi questi si permettono, per sistemare la propria baracca, di utilizzare qualche vecchia lamiera di una fonderia chiusa da tempo, è

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Milano, 26 marzo: ESISTO/RESISTO quindi RISIEDO.

Lunedì 26 marzo a Milano, presidio davanti a Palazzo Marino ESISTO/RESISTO quindi RISIEDO. COMITATI IN LOTTA: UNITI SI VINCE Ogni giorno, persone vengono minacciate di essere sgomberate, ricattate, per paura versano inutilmente dei soldi all’Aler, tramite dei bollettini postali. Loro lo chiamano “Indennità di occupazione senza titolo” (€ 891.82 bimestrali), soldi che vengono RUBATI alle persone che sperano di essere regolarizzate. Quei soldi sono il pizzo per l’occupazione. Pizzo pagato

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Rilasciato Reza Shahabi!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato sulla liberazione di Reza Shahabi, sindacalista iraniano da quasi 8 anni imprigionato per la sua attività sindacale. Il 15 gennaio scorso a Milano si era svolto un presidio per chiedere la sua liberazione e degli altri prigionieri politici oltre che in solidarietà con le lotte di tutti i lavoratori iraniani. Celebriamo oggi il rilascio di Reza Shahabi e ci prepariamo per domani Il Sindacato

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Pavia: la polizia carica e difende i neofascisti

AL NUOVO SQUADRISMO FASCISTA SI RISPONDE CON LA MOBILITAZIONE RIVOLUZIONARIA! I crescenti episodi di squadrismo nazi-fascista (i fatti di Macerata, prima ancora le numerose aggressioni di compagni ed invasioni di sedi solidali, come a Como; ora i pestaggi di Pavia con la copertura puntuale degli organi di Stato…) dimostrano come la politica del “manganello” non sia il ricordo di un lontano passato, ma l’attualità di una classe dominante che alterna

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Dopo Macerata, Pavia – Squadracce di Forza Nuova e CasaPound

MANIFESTAZIONE CONTRO IL RAZZISMO, L’INTOLLERANZA, LA REPRESSIONE E LA VIOLENZA ISTITUZIONALE A Macerata un nazifascista avvolto dalla bandiera italiana spara su un gruppo di immigrati per ammazzarli. A Pavia le squadracce di Forza Nuova e CasaPound aggrediscono con insulti razzisti, minacce di morte e calci e pugni un gruppo di cinque nordafricani sabato sera in pieno centro della città. Sono sempre più frequenti a Pavia e in tutta Italia queste

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MILANO: sabato ore 15 presidio a piazzale Lotto per liberazione prigionieri politici iraniani

Anche se nessuno ne parla più, le proteste in Iran stanno continuando in diverse città (venerdì scorso a Shush, ieri lunedì a Khoramabad, Arak, Isfahan, Shiraz, Gorgan. Uno slogan indicativo di un movimento tutt’altro che sconfitto è quello che da “non abbiamo paura, siamo uniti!” è stato trasformato in: “abbiate paura, siamo uniti!”, nonostante la dura repressione (circa 4 mila arrestati, di cui almeno 10 già usciti cadaveri dalle prigioni).

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Dall’Iran alla Tunisia, dal Sudan al Venezuela, esplode la protesta contro il carovita e i governi reazionari

Le manifestazione, la rivolta, sono spontanee, protagonisti sono i giovani e giovanissimi. Dell’Iran si è già scritto, poco filtra dalla pesante censura che il governo esercita con la complicità dei vari Google, Telegram ecc (a proposito di Internet “che rende liberi”), nell’intento di isolare la protesta e schiacciarla con gli arresti, la tortura, le esecuzioni sommarie, ma anche il silenzio e l’isolamento internazionale. Tuttavia le feroci dichiarazioni del governo confermano

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Viva la lotta dei proletari iraniani contro il regime degli ayatollah!

In Iran le manifestazioni di protesta, iniziate giovedì 28 dicembre a Mashad, la seconda città del paese, si sono rapidamente estese a una sessantina di città, dando sfogo a una rabbia compressa da decenni e a un odio nei confronti del regime islamico finora tenuto nascosto da un sistema capillare di controllo e repressione. La scintilla che ha provocato l’esplosione è stato l’aumento dei prezzi di generi alimentari come le

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