Ford ridurrà del 28% i lavoratori nel Nord America

Ford ha annunciato il taglio di 34 mila dipendenti = 28%, e la chiusura di 14 stabilimenti in Nordamerica, di cui 4 entro l’anno, più la chiusura di un turno in stabilimento canadese. In aggiunta ai 30 mila tagli annunciati da GM siamo a oltre 60 mila. [Contemporaneamente Daimler Chrysler ha annunciato il taglio di 6 mila posti]. Attività USA nel 2005 hanno perso 1,55 MD$, tutto il gruppo ha

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Dobbiamo cambiare direzione nelle politiche

Tesi Robert E. Rubin, Segretario al Tesoro 1995-99, CdA Citigroup: squilibri accumulati (deficit bilancio – inclusi deficit pensionistico e sanitario – e deficit estero) stanno raggiungendo dimensioni tali da mettere a rischio l’economia USA; provvedimenti di aggiustamento necessari sono tanto pesanti da essere politicamente insostenibili per qualunque partito al governo: necessario accordo bipartisan per aumento tasse e tagli. Necessario ridurre deficit bilancio che marcia sui 4-5 trilioni di $ nei

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L’economia europea migliora ma incontra ostacoli nella competizione globale

Valutazioni in vista del World Economic Forum:ciclo europeo caratterizzato da dicotomia tra imprese che vanno bene, con alti profitti, ma consumi che restano bassi causa stagnazione salari e occupazione. Ken Wattret, capo economista BNP Paribas a Londra: ciclo differente dagli altri: “grandi notizie per il settore imprese, non per le famiglie”. USA sono riusciti ad aggirare l’ostacolo con i consumi a credito, basato su ipoteche sulla casa: acquisti di auto

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Dopo il voto in Irak, persiste la sfida per gli USA

USA rischiano di veder ridurre la loro influenza dopo le elezioni, e man mano che ritirano le truppe. L’ambasciatore USA, Khalilzad, afghano-americano, già ambasciatore in Afghanistan, è definito il migliore dei proconsoli USA in Irak; sta cercando di presentarsi come al di sopra delle parti, denunciando torture e abusi contro prigionieri resistenti sunniti, prima del referendum aveva premuto per emendamenti che andassero incontro ai sunniti, Ma al-Hakim, capo dello SCIRI

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Ancora mattino in America

WSJ celebra il 25° della “Reaganomics” in una summa trionfalistica della linea liberista: 25 anni di prosperità, dopo la stagflazione degli anni ’70; su 276 mesi, solo 15 (il 6%) in recessione, creati 43 milioni di posti di lavoro, e 30 trilioni $ di ricchezza, più di quanto prodotto nei 200 anni precedenti. Principi della reganomics: moneta sana (unico scopo di politica monetaria: stabilità prezzi), basse aliquote fiscali (che ora

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Tesi Hugo Restall, direttore Far Eastern Economic Review

Chen Shui-bian, P Taiwan, Dem. Progressive Party, indipendentista, ha perso terreno con linea anticinese, e va incontro a sconfitta elettorale fra due anni. Rischio che abbia un colpo di testa nel tentativo di recuperare. La crescente integrazione economica Taiwan-Cina ha riportato una maggioranza a preferire lo status quo, e la riconciliazione con la Cina, vista come terra di opportunità, contro l’indipendenza. Solo 30% dell’elettorato è pro indipendenza. Ma Chen intende

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Il momento dei sunniti

(Cfr. PM n.9, “Costituzione, regioni e petrolio in Irak”) Tesi D. L. Horowitz, docente Duke University, autore “Ethnic Groups in Conflict”: USA devono appoggiare richieste sunnite di revisione della Costituzione, per maggiore centralizzazione, meno poteri alle regioni. Dopo elezioni, le due maggiori coalizioni sciita e curda, che otterranno probabilmente più del 50%, cercheranno di includere dei gruppi sunniti nella coalizione di governo, ma per includere i sunniti occorre concedere loro

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Un elevata partecipazione al voto scuoterebbe il panorama iracheno

Sondaggio ABC News su 1711 iracheni (margine errore 2,5%): 75% hanno fiducia nelle elezioni due terzi si  aspettano un milglioramento nei prossimi mesi due terzi sono contrari alla presenza di truppe straniere solo 44$ ritengono che situazione Irak sia migliore che prima della guerra. Modifica a legge elettorale attribuisce a ciascuna regione n° seggi in proporzione a popolazione, non più votanti: i sunniti dovrebbero ottenere una cinquantina di seggi, indipendentemente

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Nelle trattative commerciali gli agricoltori occidentali tengono le posizioni

Quadro trattativa Doha Round (vertice di Hong Kong): multinazionali metropoli “alleate” con PVS pro liberalizzazione import agricolo metropoli da PVS, per ottenere in cambio apertura PVS a import prodotti industriali e servizi. Agricoltura pesa solo 1% su PIL USA e 2% UE, ma le lobby agricole danno battaglia per i loro interessi vitali, e hanno influenza politica più che proporzionale. Tariffe medie su tutti i prodotti importati: 4% per USA

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Per i coltivatori cinesi di mele il vertice WTO è cruciale per l’export

Dopo ingresso in WTO molti agricoltori cinesi sono passati a produzioni per l’export, soprattutto frutta [a più alta intensità di lavoro e valore aggiunto per ettaro rispetto ai cereali]. Partendo quasi da zero vent’anni fa, la Cina è divenuta di gran lunga il primo produttore mondiale di mele, surclassando gli USA: 26,1 contro 5,2 milioni di tonn. nella scorsa stagione. Export mele cinesi = 274,5 m$, 2,5 volte il livello

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