Beirut, assedio al palazzo del governo

Francesco Battistini Siniora si difende: Nasrallah vuole solo evitare il tribunale Onu sull’omicidio Hariri, di cui è ritenuta responsabile Damasco In migliaia rispondono all’appello dell’Hezbollah e invadono la capitale: «Via il premier» BEIRUT — Dimezzato, contestato, blindato e probabilmente un po’ spaventato, alle quattro un omino pallido e lontano sposta una tenda chiara, al primo piano del Gran Serraglio. Fa per affacciarsi. Quasi un milione di persone lo vede, la

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«Così il Partito di Dio si infiltra nell'esercito»

Guido Olimpo L’INTELLIGENCE L’Hezbollah si sta infiltrando nell’esercito libanese. Un rapporto riservato, preparato dalle forze armate di Beirut alla fine dell’estate, segnala la presenza di oltre cento militanti dell’Hezbollah nei reparti più avanzati. Una quinta colonna composta da semplici soldati come da alti ufficiali. Nel dossier si indicano in particolare due generali accusati di informare in modo costante il partito di Dio. Una missione favorita dalla composizione delle forze armate.

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Maliki: a giugno la sicurezza in mani irachene

Ennio Caretto Vertice ad Amman tra il presidente e il premier. La Commissione Baker: disimpegno Usa a partire dal 2007 Bush: «No al ritiro, acceleriamo il passaggio di consegne a Bagdad» AMMAN – Snobbato mercoledì dal premier iracheno Maliki furioso per le critiche rivoltegli dalla Casa Bianca, spiazzato ieri dal rapporto Baker, che secondo anticipazioni del New York Times consiglia che il disimpegno americano inizi l’anno prossimo, il presidente Bush

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Gli europei contro gli Usa: no ai rinforzi in Afghanistan

Nasce «un gruppo di contatto» per risolvere la crisi a Kabul Ma nelle emergenze si potranno spostare le truppe Nato Dal vertice di Riga via libera alla Serbia nell’Alleanza Vertice NATO: gli europei bocciano l’invio di truppe nelle zone calde dell’AFGANISTAN, ma procedono nell’allargamento NATO a CROAZIA, ALBANIA e MACEDONIA (purché la NATO resti solo militare). RIGA — Sulla carta, quella delle «dichiarazioni finali», tutti i 26 Paesi della Nato

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Convinciamo i ribelli a suon di dollari

NIALL FERGUSON   (Traduzione Rita Baldassarre)  Per chiudere la guerra civile in IRAQ bisogna: offrire contropartite economiche agli iracheni che lasciano le armi assicurarsi (col denaro) l’appoggio degli sceicchi delle etnie puntare sull’ONU e sulle potenze coinvolte in Medio Oriente Dal punto di vista storico, è facile capire che cosa è andato storto in Iraq: truppe insufficienti in campo subito dopo la caduta di Saddam Hussein; soldi insufficienti per invogliare la

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Ma il fronte ora si sposta tra Afghanistan e Libano

L’annuncio adesso è ufficiale: entro il 2 dicembre i soldati italiani mandati in Iraq «saranno tutti a casa. A Nassiriya ne rimangono solo 60-70 per la consegna delle caserme alla polizia irachena». Romano Prodi ha riferito di averlo comunicato anche al presidente Usa, George Bush. Ma il capo del governo sa che il vero fronte da presidiare nei prossimi mesi non è quello di Bagdad, ma di Kabul e del

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L'AZIONE MILITARE E I SEVERI VINCOLI INTERNI

Canadesi, inglesi e olandesi chiedono rinforzi nel sud L’Italia non vuole, e non può, inviare le truppe in zone a rischio Al vertice NATO in LETTONIA verrà rinnovata la richiesta all’ITALIA di  schierare soldati nelle zone “calde” dell’AFGANISTAN, azione impossibile perché nessun governo sopravvivrebbe a ingenti perdite umane. Può darsi che Tony Blair esageri quando dice che l’esito della guerra afghana disegnerà il mondo prossimo venturo, ma sarà proprio questo

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«Il 40% delle colonie costruite sulle terre private degli arabi»

Davide Frattini Rapporto di “Peace Now”: circa il 40% dei terreni degli insediamenti israeliani in Cisgiordania verrebbe da confische a proprietari arabi. GERUSALEMME — Rabah Abdellatif fa l’esempio dei pantaloni. «Se questi sono i miei pantaloni e questi sono i tuoi pantaloni, tu non devi prendere i miei». I pantaloni sono la sua terra. Dal 1999 — racconta il New York Times — questo palestinese di 65 anni sta lottando

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LA SPEDIZIONE BIPARTISAN

FRANCO VENTURINI La politica e i nostri soldati in Libano Mentre la missione  in IRAQ era basata sull’avventurismo e sull’unilateralismo, le missioni in AFGANISTAN e LIBANO sono state basate su presupposti ben diversi: chi ne chiede la  fine dovrebbe tenerne conto. Una febbre da missione militare scuote la politica italiana. Accade che in Libano l’assassinio di Pierre Gemayel avvicini lo spauracchio di una nuova guerra civile e renda così più

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Amici di Erdogan o scettici? Le due lobby si contano

Giuseppe Sarcina LA GRANDE DIVISIONE BRUXELLES — Mezza Europa oggi cancellerebbe volentieri quella notte all’«Hotel Conrad» del dicembre di due anni fa, quando, a Bruxelles, l’ingresso della Turchia nella Ue, da ipotesi di scuola divenne concretissima materia di trattativa. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan si era installato nella «suite Royal» al quarto piano, di solito riservata al presidente francese Jacques Chirac. E diversi leader europei, da Gerhard Schröder a

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