Ucraina, l’analisi degli anarchici russi del Kras

Pubblichiamo dal sito Matrioska.info l’intervista al gruppo anarchico russo KRAS. Vista la velocità con cui susseguono gli eventi della guerra in Ucraina e la frammentazione, confusione e parzialità delle informazioni che ci giungono attraverso i diversi media, il gruppo Moiras ha deciso di inviare questa settimana alcune domande alla sezione russa dell’IWA, con per ottenere una prospettiva libertaria sul conflitto che ci aiuti a posizionarci e prendere decisioni basate su

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GIU’ LE MANI DA EDDY, MIMI’,MARIA,ANTONIO, CIRO!

Inoltriamo questo appello alla solidarietà con le compagne e i compagni del Movimento di lotta “Disoccupati 7 Novembre” di Napoli, cui il Questore ha in pratica intimato di cessare le iniziative di lotta, altrimenti verranno messi sotto sorveglianza speciale. Mercoledì 23 Febbraio la Questura di Napoli ha inoltrato avvisi orali a Eddy, Mimì, Maria, Antonio e Ciro, appartenenti al Movimento di lotta “Disoccupati 7 Novembre” e al sindacato intercategoriale Si

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LA POPOLAZIONE E L’ECOSISTEMA DI DHIKIA CONTRO L’INDUSTRIA SIDERURGICA INDIANA

  La crisi globale multipla – sanitaria, sociale ed economica – provocata dalla pandemia Covid-19 ha messo  chiaramente in luce  l’interazione imprescindibile tra formazione sociale capitalistica e rapporto uomo-natura. Non esiste aspetto della vita dell’uomo e dell’ambiente in cui vive che non venga influenzato dal sistema sociale vigente, il quale impone la propria finalità ultima, il raggiungimento del massimo profitto a qualunque costo – alla stragrande maggioranza dell’umanità e alla natura stessa, spesso

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Kazakistan – Scioperi e proteste continuano

Riportiamo il più recente resoconto dal sito del Movimento Socialista Kazako (http://socialismkz.info) sulle manifestazioni e lotte operaie che continuano nella regione di Mangistau, da dove era partito il movimento di gennaio. Nel silenzio dei media italiani e internazionali, e nonostante la repressione che ha ucciso 225 dimostranti e ne ha arrestati 10 mila, lavoratori e disoccupati tornano a sfidare padroni e autorità statali, nelle piazze e con lo sciopero. Chiedono

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Il sollevamento dei lavoratori in Kazakistan

Riportiamo la traduzione di una interessante ricostruzione del sollevamento operaio e popolare del gennaio 2022 in Kazakistan, da parte del Movimento Socialista del Kazakistan (http://socialismkz.info/). Ne esce confermato il carattere operaio delle proteste, che hanno unito rivendicazioni economiche e politiche, e il carattere borghese della repressione, che ha visto unite tutte le potenze imperialiste a sostegno del potere borghese, garante dei loro interessi nell’area. Ciò che è importante non è

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BRASILE, AMAZZONIA, MONDO, I MUNDURUKU HANNO DENUNCIATO l’INTERO SISTEMA

In Brasile, una minoranza amazzonica, i Munduruku, combatte per la sopravvivenza propria, del territorio, e dell’ecosistema, e denuncia con questo la violenza ed irrazionalità del sistema economico-sociale capitalista. Selvaggia corsa all’oro, massiccio sfruttamento delle risorse del suolo, delle risorse idroelettriche, deforestazione, interessi economici e politici e corruzione sistemica, violenta violazione dei diritti umani con l’attiva compartecipazione del potere politico interno e internazionale contrapposti alla concezione dell’equilibrio uomo-natura delle popolazioni autoctone

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CON L’INSURREZIONE OPERAIA E POPOLARE IN KAZAKISTAN
abbasso il regime capitalista, fuori le truppe russe!

L’insurrezione esplosa in Kazakistan, che il presidente Tokayev attribuisce a “terroristi” al soldo di non meglio precisate potenze “straniere” è in realtà stata iniziata il 2 gennaio dai lavoratori della città industriale di Zhanaozen, e si è subito estesa a tutta la regione mineraria occidentale di Mangystau. Ha quindi una chiara matrice di classe. Questi lavoratori nella scorsa estate erano stati protagonisti di un’ondata di scioperi economici vittoriosi, che avevano

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Chi ha paura della rivolta in Kazakistan?

Mentre i carri armati russi marciano nelle città kazake, per schiacciare la rivolta in corso, a Washington come a Mosca, a Pechino come a Roma i custodi delle banche e delle borse sono in ansia. Preoccupati per la sorte di centinaia di lavoratori esposti alla feroce repressione? Ansiosi di difendere i diritti umani? Certo che no. Sono preoccupati per i listini del petrolio, per il prezzo del grano, per i

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INDIA- LE PROTESTE CONTADINE COSTRINGONO MODI A RITIRARE LE LEGGI DI LIBERALIZZAZIONE AGRICOLA

In India, 1,36 miliardi di abitanti, quarto paese nel mondo per prodotto agricolo e secondo maggior allevatore di bestiame, c’è circa un terzo dei poveri del mondo. L’estrema frammentazione sociale – per classi, caste, etnie, religioni, lingue e geografia – non facilita nella stragrande maggioranza degli oppressi e sfruttati del paese una chiara visione degli interessi unitari di classe mentre, per converso, rappresenta il terreno ideale per il mantenimento del

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Contro il governo dei ricchi, per l’unione e la lotta di tutti i lavoratori!

Dopo tanti tentennamenti, e dopo ben sette anni (!!!) CGIL e UIL hanno proclamato lo sciopero generale. Motivo dello sciopero: il mancato “contentino” da parte di Draghi dello sgravio Irpef, per un anno, sui redditi sopra i 75 mila euro. Per il resto, tutto si sarebbe accettato!!! Dalle pensioni, al fisco, alla presa in giro sulle delocalizzazioni. Obbiettivo di CGIL e UIL: “essere ascoltati” dal governo e riammessi al tavolo

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