LA MORTE DI FIDEL CASTRO: NE’ LUTTO, NE’ FESTA

Scompare a 90 anni di età Fidel Castro, protagonista con Che Guevara della rivoluzione cubana del febbraio 1959, rivoluzione che “sganciò” l’isola caraibica dalla totale sudditanza verso l’imperialismo statunitense, attuò la nazionalizzazione della produzione e la collettivizzazione delle campagne, espropriando le multinazionali USA del petrolio. Venne così dato inizio ad un programma di eliminazione dell’analfabetismo e di sanità pubblica che contribuì fortemente ad innalzare il tenore di vita del popolo

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Novembre 1956: l’imperialismo russo affoga nel sangue la rivoluzione ungherese

Sessant’anni fa, esattamente alle luci dell’alba del 4 novembre, i carri armati russi, supportati da un ingente Corpo d’Armata e dalla copertura aerea, intervengono a Budapest (e poi nel resto dell’Ungheria) per stroncare nel sangue la rivoluzione dei Consigli Operai sorta il 23 ottobre. Il comunicato ufficiale del Cremlino motiva l’invasione come “aiuto al governo rivoluzionario e operaio dell’Ungheria” (il governo del riformista Imre Nagy, che non riesce a frenare

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SCIOPERO GENERALE NAZIONALE 21 OTTOBRE 2016

Da Torino riceviamo e pubblichiamo A mezzanotte è partito lo sciopero a Torino, un grande presidio di oltre 100 lavoratori bloccano i cancelli del Caat, in poco tempo anche centinaia di camion si bloccano con una chilometrica coda sino alla tangenziale, sotto gli occhi di un forte schieramento di polizia e carabinieri. Subito momenti di tensione, con immediata minaccia di carica e sgombero. I lavoratori del Caat che durante la

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Ayotzinapa 43, la menzogna storica due anni dopo

La notte del 26 settembre di due anni fa, ad Iguala (Guerrero-Messico), un centinaio di studenti della Escuela Normal Rural Raúl Isidro Burgos di Ayotzinapa, in gran parte figli di contadini di una zona rurale tra le più povere del Messico, vennero bloccati dalla polizia locale: due vennero uccisi, altri fuggirono sulle montagne, 43 di loro vennero consegnati al gruppo criminale dei Guerreros Unidos. Da allora non si sa più

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I MOLTEPLICI AFFARI SULLA PELLE DEGLI IMMIGRATI E LA LOTTA DI CLASSE

Immigrati “irregolari”, o profughi richiedenti asilo, vengono utilizzati come fonte di lauti guadagni da consorzi rossi e bianchi, tra loro alleati, nella gestione dei “Centri di accoglienza”, oppure come mano d’opera a basso costo, supersfruttata e ricattabile da parte di caporali e grandi proprietari terrieri. La loro questione torna alla ribalta della cronaca quando il livello dello scandalo è tale che non è possibile passarla sotto silenzio. Ma, quando questo

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I DIRITTI DELL’UOMO NELLA DEMOCRAZIA BORGHESE

Laurent Theron, un lavoratore della sanità del sindacato di base francese Sud, ha perso un occhio a causa della violenta repressione poliziesca in occasione dell’ultimo sciopero generale del 15 settembre contro la famigerata Loi travail. E’ il secondo lavoratore che perde un occhio a causa della brutalità poliziesca dall’inizio delle proteste contro il progetto governativo di riforma del codice del lavoro (senza dimenticare i tantissimi feriti, anche molto gravi, e

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Piacenza – Ucciso operaio in lotta – Per una mobilitazione ampia e unitaria per il diritto di sciopero

Ieri notte, ai cancelli del magazzino GLS di Piacenza, nel corso di un picchetto in uno sciopero organizzato dalla USB per rivendicare la stabilizzazione di 13 lavoratori, uno dei lavoratori è stato travolto e ucciso da un camion. Il lavoratore, egiziano, in GLS dal 2003, che oggi avrebbe compiuto 53 anni, lascia la moglie e 5 figli. Il sentimento di cordoglio e di solidarietà con la famiglia e i compagni

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IN LOTTA 180 MILIONI DI PROLETARI INDIANI

India, 2 settembre 2016, i sindacati calcolano che 180 milioni di lavoratori indiani abbiano protestato contro la politica “anti-operaia, anti-popolare” del governo di centro destra NDA (Alleanza Nazionale Democratica) capeggiato dal partito BJP del primo ministro di Narendra Modi “che sta portando la vita di tutti i lavoratori e l’economia nazionale verso il disastro”. È il 4° sciopero generale dal 2009, il maggiore sciopero mai visto al mondo, che ha

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Turchia: quale repressione dopo il golpe

Epurazioni di stato, arresti, violenze, persecuzioni contro i curdi: questo il primo bilancio del dopo golpe La stretta autoritaria in Turchia è cominciata da tempo. Fino al 2009 arresti e repressione hanno riguardato principalmente i vertici dell’esercito, generali, capi di stato maggiore, con cui Erdogan ha pareggiato i conti (nel 98-99, quando era sindaco di Istanbul fu arrestato e imprigionato, in conseguenza del colpo di stato soft contro il governo

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Né divise né Corano, indipendenza del proletariato!

Un nuovo pronunciamento militare ha cercato inutilmente di rovesciare il governo di Recep Tayyp Erdogan. Nel giro di poche ore, i reparti golpisti che avevano occupato diversi punti chiave a Istanbul, Ankara e Smirne si sono poi ritirati, pressati dall’azione delle forze di polizia, dei militari leali al governo, della gente scesa nelle strade per contrastare il colpo di stato; verso le 2 del mattino la Casa Bianca si è

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