Pagine Marxiste n. 13 (maggio-luglio 2006)

– Editoriale: Per un’opposizione cosciente ai governi della borghesia – Nuovo governo, vecchie ricette – Grande capitale contro piccola borghesia – Referendum: Un voto per la spesa pubblica – Libano: Guerre per procura sulla pelle del proletariato mediorientale – Somalia: Ritorno tra le rovine dell’impero – Congo: Prove di guerra dell’imperialismo europeo – Pagine di storia italiana: La guerra di Libia – IL NUOVO QUADERNO DI PAGINE MARXISTE Clicca qui

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Pagine Marxiste n. 11-12 (gennaio-aprile 2006)

Governo Prodi per il grande capitale (I governi passano, le classi restano) Liste sparse sotto l’Unione Giovani in lotta contro la precarietà (Francia) Cedimento su salario, flessibilità e apprendistato, anticipazione del “patto fra produttori” (Contratto metalmeccanici) Con l’occupazione USA esplode il puzzle iracheno sanguinosa eredità dell’imperialismo europeo Con il proletariato iraniano in lotta contro la feroce repressione della borghesia islamica (Iran) USA e Iran nella politica estera della Grosse Koalition

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Pagine Marxiste n. 7 (marzo-aprile 2005)

Né protezionismo né liberismo. Internazionalismo dei lavoratori (Tessile, globalizzazione, Cina)Le spedizioni dell’imperialismo italiano (I)Iraq – Insidiosi esiti della democrazia d’esportazioneLa marcia tedesca in Africa tra mediazione e sovversione (Le direttrici dell’imperialismo tedesco)Contesa in Asia Centrale (Kirghizistan)FERRUCCIO GHINAGLIA (Capitoli di storia militante)SESSANT’ANNI FA L’OMICIDIO DEL COMPAGNO FAUSTO ATTI

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Irak: una guerra per una nuova spartizione – Editoriale Pagine Marxiste novembre 2003

Vinta la guerra militare, con l’approvazione unanime della risoluzione ONU che sancisce l’occupazione dell’Irak gli Stati Uniti hanno vinto anche la guerra diplomatica. La vittoria politica nel ginepraio del Golfo e del Medio Oriente potrebbe rivelarsi nel lungo periodo più sfuggente. Il governo italiano ha mandato le sue truppe per partecipare al bottino. Gran parte della sinistra, fatta l’ennesima marcia della pace, ha ipocritamente afferrato la foglia di fico dell’ONU

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