Ineguaglianza e internazionalismo

È universalmente riconosciuto che negli ultimi 30 anni è cresciuta in tutto il mondo l’ineguaglianza sociale. In parole semplici: i ricchi sono diventati più ricchi, i poveri più poveri. In questo articolo, oltre a dare una descrizione del fenomeno con dati tratti da diverse fonti, vogliamo fornirne una chiave interpretativa per trarne delle indicazioni politiche. Gran parte degli studi e dei pronunciamenti politici rilevano l’aumento dell’ineguaglianza dei redditi e dei

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[Il Cuneo Rosso] L’Intifada araba e noi

Pubblichiamo un recente contributo dei compagni del Cuneo Rosso di Marghera sugli ultimi sviluppi della situazione mediorientale. Scriviamo queste note sull’Intifada araba non solo e non tanto per rispondere alle critiche – alcune penosamente falsificanti – ricevute dal n. 1 de Il Cuneo Rosso, quanto per rilanciare il dibattito, finora poverissimo, sulla grande sollevazione popolare e proletaria che continua a scuotere l’intero mondo arabo. Le scriviamo mentre l’Egitto, in tutte

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La lotta dei richiedenti asilo è quella di tutti

Nello scenario della devastante crisi capitalistica i governi occidentali, hanno rilanciato un ciclo di guerre in Africa. La popolazione Maliana è solo l’ultima il cui sangue è stato nuovamente sacrificato sull’altare del profitto. Ma, prima dell’attuale intervento in Mali, un’ altra guerra ha costruito corpi e menti sofferenti tra coloro che sono nati in Mali e in molti altri paesi africani: stiamo parlando dell’ingresso a gamba tesa degli interessi occidentali

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Affari, guerre, spartizioni, elezioni: il volto del capitale

Quello appena trascorso è stato un anno sicuramente importante per l’imperialismo continentale. Ha retto agli scossoni dei mercati finanziari, ma il “tasso di federalismo” rimane confinato al magro 1% del PIL del Bilancio UE (contro il 20% di quello federale USA), mentre la crisi del Sud Europa risucchia anche la locomotiva tedesca, cosicché l’apparato produttivo europeo perde colpi non solo nei confronti dei paesi emergenti, ma anche degli Stati Uniti.

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[USA] La patria del carcere

Gli Stati Uniti, lo Stato che più publicizza sè stesso come esempio di libertà e democrazia ha consolidato oramai da tempo un primato tutto a stelle e strisce. Qui si imprigionano più persone che in qualsiasi altro Paese del mondo. Le persone residenti negli Stati Uniti rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale: di queste, 2,4 milioni “vivono” nelle carceri degli Stati Uniti, ossia il 25% dei prigionieri di tutto

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Finmeccanica: una corruzione normale

Con l’arresto e le dimissioni del presidente Giuseppe Orsi la vicenda Finmeccanica continua a tenere banco nella cronaca, ben accompagnata dallo scandalo MPS e dalle disavventure giudiziarie del “Celeste” Formigoni. Con la sua consueta faccia tosta e la sua abituale diplomazia, Berlusconi si è scagliato contro le azioni “suicide” della magistratura che danneggerebbero le aziende italiane, argomentando che “nei paesi del terzo mondo” la corruzione è un fatto abituale, condannando

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Cina: e se si cominciasse a parlare un pò più degli operai?

La notizia é di quelle che potrebbero turbare i sonni dei borghesi di tutto il mondo: in Cina gli operai “potrebbero” cominciare ad uscire dalle gabbie del sindacalismo del partito di governo, che di “comunista” ha solo il nome! Lo riporta con risalto il “Corriere della Sera” del 5 febbraio, con due titoli che spingono a qualche riflessione: “I sindacati liberi sbarcano in Cina. Svolta nelle fabbriche della Apple.” E

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[A.V.] Il partito dell’ordine si scatena a Reggio Emilia

La morte di Prospero Gallinari, uno dei fondatori delle Brigate Rosse, ha scatenato una campagna mediatica tendente a criminalizzare tutta l’area della sinistra di classe, dentro una vulgata da “legge ed ordine” e da “coesione sociale” che ben conosciamo, e che viene puntualmente usata per colpire chiunque “osi” lottare contro il capitalismo. Ne sanno qualcosa i compagni ed i lavoratori che, anche qui in Italia, cercano di reagire come possono

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Aaron Swartz: un socializzatore della conoscenza

Venerdì 11 gennaio Aaron Swartz è morto suicida a New York a soli 26 anni. Aaron era un enfant prodige dell’informatica: a soli 13 anni vinse il premio ArsDigita per lo sviluppo di siti web no-profit educativi, a 14 contribuì a sviluppare lo standard RSS 1.0 (Rich Site Summary), più tardi fondò la compagnia Infogami, poi fusasi con Reddit, un sistema per la pubblicazione e la condivisione libera di informazioni

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Morire per Bamako? “dal Mali ai termosifoni di casa nostra”..guerra!

Bamako é la capitale del Mali, l’ex colonia francese, situata a sud dell’Algeria. Nel sito algerino di estrazione del gas di In in Amenas, ieri si é perpetrato un massacro (50 morti) a seguito del rapimento di ostaggi da parte di guerriglieri “islamisti” sconfinati dal Mali, ed il conseguente intervento delle “teste di cuoio” algerine. Dal 10 gennaio la Francia sta cercando con raid aerei di tenere in piedi il

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