Il nuovo picco nella campagna anticorruzione in Cina è sintomo delle difficoltà economiche e sociali

La campagna anticorruzione scatenata da Xi Jinping in Cina non accenna ad attenuarsi; è più ampia, incisiva e capillare delle analoghe campagne condotte da Jan Zemin e Hu Jintao per rafforzare la propria posizione e riaffermare la preminenza di Pechino sul resto della Cina; secondo WSJ è la più estesa dai tempi di Mao; nel 2013 sono stati condannati 182 mila funzionari a tutti i livelli di governo e in

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Crisi irachena: quando lo zoppo dà dello sciancato allo storpio

Gli Usa stanno bombardando in Iraq il “diavolo” di turno, l’ISIS, per difendere i cristiani cacciati dalle loro case e gli Yazidi che muoiono sulle montagne. Nessuno si era mosso per i 500 mila iracheni, in maggioranza curdi e turkmeni che in giugno erano fuggiti da Mosul, conquistata sempre dall’ISIS. Un anno fa parecchi repubblicani Usa intimavano “Obama armi gli islamici (di Siria) contro il diavolo Assad”, precisando “qualsiasi tipo

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Scenari di politica estera americana fra Ucraina e Medio Oriente

Fra febbraio e giugno di quest’anno Stratfor, cioè lo Strategic Forecasting Inc., servizio privato di intelligence statunitense, spesso utilizzato da ambienti CIA o Pentagono per indirizzare le scelte della Casa Bianca, ha pubblicato una serie di articoli che, prendendo spunto dall’Ucraina, cercano di definire le nuove linee guida dell’imperialismo americano in particolare nei confronti della Russia. Rispetto agli articoli pubblicati nella primavera 2013 si conferma che gli Usa non sono

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Le guerre dimenticate: Siria e Libano

Dopo 4 anni di guerra civile, 150 mila morti, 2 milioni e mezzo di sfollati, enormi distruzioni e lo sprofondamento delle condizioni di vita per la massa dei proletari rimasti, dobbiamo osservare come quella che era iniziata come una rivolta popolare è divenuta uno scontro tra potenze (regionali e mondiali) che fanno cinicamente leva sui contrasti etnico-religiosi per esercitare una propria influenza nell’area. Se una indicazione possiamo dare, è che

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Le lotte dei salariati cinesi rafforzano la nostra determinazione rivoluzionaria

Nel 2012, secondo la Banca Mondiale, c’erano in Cina quasi 790 milioni di salariati (esattamente 787.632.272). Un vero e proprio esercito di proporzioni storiche. Giungono più frequenti rispetto allo scorso decennio le notizie sulle loro condizioni e sulle loro lotte. E confermano ai comunisti che lo scontro di classe è più che mai vivo e attuale, anche se nel vecchio Occidente è, nei migliore dei casi, in fase di difesa,

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La crisi ucraina destabilizza i poli dell’ex impero sovietico

Come è inevitabile in un mondo profondamente globalizzato, la crisi ucraina sta avendo rilevanti effetti collaterali nei paesi vicini, in particolare quelli più piccoli e quindi più fragili: l’area baltica e il Caucaso. E’ stato così anche in passato e lo è a maggior ragione oggi. François Hollande sta facendo un giro «turistico» nel Caucaso, non si sa se per propria iniziativa (uno degli stati del Caucaso, la Georgia, ha

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Fatah e Hamas. Una tardiva riconciliazione che unisce due debolezze

Il nuovo accordo fra le due frazioni palestinesi non unisce i due tronconi di una resistenza popolare diffusa e radicata, ma interrompe – o per lo meno sospende – uno scontro fra due dirigenze mercenarie, deboli e screditate, che non rappresentano un popolo ma al più una borghesia strettamente integrata col “nemico” – o meglio, col socio d’affari – sionista. Quello del 23 aprile 2014 è l’ennesimo tentativo di riconciliazione

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La borghesia ucraina tra Europa e Russia

Qual è il ruolo degli oligarchi nei recenti avvenimenti? E che caratteristiche ha la borghesia ucraina? La formula filorussi contro filoeuropei, corretta ma troppo abusata dagli opinionisti occidentali, non permette di comprendere a fondo né il ruolo delle classi negli attuali avvenimenti ucraini, né l’orientamento reale della classe al potere oggi in Ucraina. In molti articoli e reportage si citano gli oligarchi russi, la diffusa corruzione, il condizionamento sulla politica

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Note sulla crisi politica turca alla vigilia delle elezioni amministrative

Le perquisizioni negli appartamenti abitati da studenti di sesso diverso (noto luogo di “prostituzione”, “corruzione” morale e naturale bacino di reclutamento da parte dei “terroristi comunisti” secondo Erdoğan), l’approvazione della legge che consente alle autorità di oscurare le informazioni pubblicate nei siti internet senza passare per l’approvazione di un tribunale, il farsesco blocco di Twitter (facilmente aggirato dagli utenti), il blocco di Youtube in queste ore, sono solo alcuni degli

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Chi governa a Kiev?

Il governo di transizione varato a Kiev il 26 febbraio vede una significativa presenza del partito Batkivshchyna (Patria), nato dalla collaborazione di Julia Tymoscenkho con Arseniy Yatsenyuk, che si aggiudica il premier, il capo di gabinetto, gli interni, l’energia e il lavoro oltre alle infrastrutture. Dentro Patria si distinguono i più solidi alleati di Yatsenyuk (Petrenko e Burbak – il clan di Chernivtsi) rispetto a riciclati del periodo Tymoscenkho (Prodan

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