Dalla SDA di Bologna alla Fiat di Pomigliano e alle varie realtà operaie in lotta: creiamo un fronte compatto per contrastare la politica dei padroni e dei Governi, i licenziamenti politici e la repressione

Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una nuova escalation dell’offensiva padronale contro le più importanti lotte e mobilitazioni operaie. In Sda, in risposta agli scioperi e ai picchetti messi in atto dal SI Cobas per fermare un pesante piano di ristrutturazione che avrebbe portato a centinaia di licenziamenti, i padroni si sono serviti in più occasioni di vere e proprie bande di squadristi mercenari col compito di aggredire gli scioperanti:

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Aumentano le tensioni con il varo del nuovo governo israeliano

Come da copione, il nuovo governo israeliano nasce con una maggioranza risicata (61 seggi su 120), all’insegna dell’alleanza del Likud di Netanyau (30 seggi) con la destra: Kulanu (“Tutti noi”- 10 seggi), Shas (7 seggi) e Giudaismo unito dalla Torah (6 seggi), ma soprattutto Habayit Hayehudi (Focolare ebraico – 8 seggi) di Naftali Bennett, che ha ottenuto i ministeri della Giustizia, dell’Agricoltura e dell’Istruzione, tramite i quali potrà realizzare i

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Turchia: la lotta degli operai dell’auto continua

Una risposta di classe allo sfruttamento e alle manovre militari, politiche e diplomatiche della borghesia turca nella regione Dopo le lotte di inizio anno delle quali abbiamo già riferito su questo sito, è ora al suo nono giorno lo sciopero avviato giovedì 14 maggio, dai 5000 salariati di Renault in Turchia che poi si è trasformato in una battaglia che sta coinvolgendo circa 15 000 salariati di numerose fabbriche del

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Il dibattito sulle elezioni inglesi

I risultati delle elezioni inglesi del 7 maggio 2015 sono state oggetti di un dibattito in Italia tutto in funzione dell’Italicum e della recente riforma del sistema elettorale in Italia. In realtà i risultati inglesi devono inevitabilmente essere analizzati con due chiavi di lettura: la prima, pragmatica, è quella dei seggi vinti e perduti, quindi dell’assetto di potere dei prossimi cinque anni nel Regno Unito, la seconda quella delle percentuali

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Una legge elettorale per il grande capitale

Con la firma del Capo dello Stato, l’Italicum è legge. Le lamentele avanzate dalla cosiddetta “sinistra” del PD non si sono concretizzate in un voto contrario; solo a posteriori si registrano alcune fuoriuscite, ma fino all’ultimo i “dissidenti” non hanno mai voluto mettere in forse l’attività del governo. Va chiarito fin d’ora che il Parlamento non è un centro decisionale: da molto tempo i provvedimenti legislativi vengono stesi dal Consiglio

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Yemen: guerra per procura le fra potenze del Golfo

Il 21 aprile l’Arabia saudita ha annunciato la fine dell’operazione militare in Yemen; il giorno dopo ha bombardato la seconda città industriale del paese Ta’ziz. In realtà sotto un nuovo titolo (operazioni antiterrorismo) la guerra continua con gli attacchi esterni e la guerra interna di tutti contro tutti. Non è escluso che i Sauditi deleghino le operazioni “sporche” sul terreno a soldati egiziani o pachistani. Lo Yemen potrebbe aggiungersi ad

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Le assunzioni “stabili” della “ripresa” renziana

Da diversi giorni molti mass-media, ma soprattutto il governo, ci danno buone notizie sull’andamento dell’economia, ma soprattutto dell’occupazione: la ripresa sarebbe dietro l’angolo, aumenta la fiducia, Jobs Act e Quantitave Easing farebbero già sentire i loro effetti. Allo scopo, il premier si è vantato di aver creato ben 79mila nuovi contratti a tempo indeterminato nei soli primi due mesi dell’anno, mentre il ministro del lavoro Giuliano Poletti il 30 marzo

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La nuova destra italiana e la riedizione nostrana attualizzata del socialfascismo

La “nuova destra” è attualmente l’opzione, perlomeno elettorale, di una fetta della borghesia italiana, con delle significative mutazioni rispetto alla vecchia Lega. Questo potrebbe già essere per noi una ragione di interesse, ma lo è anche di più per il disegno del suo leader Salvini di aggiogare fette consistenti di classe operaia e di lavoratori al proprio carro. Lo scopo: scatenarli, complice la crisi, contro i profughi e gli immigrati,

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La lotta di classe dei migranti contro la barbarie delle borghesie del Golfo

Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti (EAU) situati nel Golfo Persico (nota 1). Una monarchia assoluta araba di fede islamica, a maggioranza sunnita (85%), che vive in gran parte di rendita petrolifera; la sua popolazione è costituita, con il tasso migratorio netto più alto del mondo per circa l’85% da immigrati, che sono anche il 99% della sua forza lavoro. Un milione e duecentomila di loro lavora nell’edilizia. La

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Imperialismo italiano, fazioni libiche e assi internazionali

Da circa quattro anni le fazioni armate della Libia si scontrano. I servizi segreti italiani ne hanno censiti 200; al di là della connotazione tribale, ideologica o religiosa cuore del conflitto tra tribù e brigate è nell’accaparrarsi il patrimonio miliardario di Gheddafi e il business di petrolio e gas; per finanziarsi cercano di prendere il controllo di un pozzo petrolifero e di vendere più o meno legalmente il petrolio, oppure

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