Una nuova strage delle frontiere chiuse

Quella che si è consumata nei giorni scorsi viene considerata la peggiore strage di migranti. La peggiore fra tante, che si susseguono ininterrotte con ritmo quasi quotidiano. E’ ancora difficile quantificare il numero dei morti, ma è certo che anche questa volta siamo nell’ordine delle centinaia. Ciò che sono invece ben chiare sono le cause di questa ennesima tragedia: è la chiusura delle frontiere europee all’immigrazione che costringe i migranti

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Le assunzioni “stabili” della “ripresa” renziana

Da diversi giorni molti mass-media, ma soprattutto il governo, ci danno buone notizie sull’andamento dell’economia, ma soprattutto dell’occupazione: la ripresa sarebbe dietro l’angolo, aumenta la fiducia, Jobs Act e Quantitave Easing farebbero già sentire i loro effetti. Allo scopo, il premier si è vantato di aver creato ben 79mila nuovi contratti a tempo indeterminato nei soli primi due mesi dell’anno, mentre il ministro del lavoro Giuliano Poletti il 30 marzo

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La nuova destra italiana e la riedizione nostrana attualizzata del socialfascismo

La “nuova destra” è attualmente l’opzione, perlomeno elettorale, di una fetta della borghesia italiana, con delle significative mutazioni rispetto alla vecchia Lega. Questo potrebbe già essere per noi una ragione di interesse, ma lo è anche di più per il disegno del suo leader Salvini di aggiogare fette consistenti di classe operaia e di lavoratori al proprio carro. Lo scopo: scatenarli, complice la crisi, contro i profughi e gli immigrati,

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Verso una rete internazionale di classe?

Una coalizione-movimento-rete anticapitalista, Blockupy, sta prendendo forma ed organizzandosi nel cuore stesso dell’imperialismo europeo. “Basta con la precarietà! È ora di agire. L’austerità è la nostra crisi. Tagli della spesa pubblica, bassi salari, e insicurezza occupazionale sono le cause del nostro stare male quotidiano. L’incertezza del futuro e la paura di decadimento sociale caratterizzano la nostra vita e il nostro lavoro. Proprio il regime Hartz IV che ha spinto ampie

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Pirelli “nazionalizzata”… dalla Cina con capitali… americani

Uno dei marchi blasonati della grande industria italiana, dopo essersi accasato coi russi, passa sotto controllo cinese. Un epilogo che è un compendio della geopolitica del capitale. Non plaudiamo né esecriamo, né ci stupiamo: il mercato è mondiale e il capitale è internazionale. Marx lo scrisse già più di 160 anni fa, vent’anni prima che nascesse la Pirelli. E concludeva: “Proletari di tutti i paesi, unitevi!”. È questa parte della

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Elezioni israeliane: nulla di fatto?

Dopo il precedente articolo sulle elezioni israeliane, pubblichiamo un bilancio dei risultati. Sono state elezioni combattute all’ultimo voto, la durezza dello scontro si vede dal tasso di partecipazione al voto (71,8%), la più alta dal 1999, cinque punti in più rispetto al 2013. In particolare la partecipazione degli arabi al voto è passata dal 56,5% del 2013 al 70,1% (provocando uno sprezzante commento da parte di Netanyahu “stanno andando a

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La Coalizione sociale in piazza il 28 marzo

Sabato 28 marzo si svolgerà a Roma la manifestazione contro il Jobs Act. Una manifestazione che dovrebbe servire da battesimo per la cosiddetta “Coalizione Sociale” lanciata dal segretario FIOM Maurizio Landini oltre una settimana fa. Una coalizione – ma non un partito – che dovrebbe unire diverse forze di azione politica (organizzazioni non governative e di volontariato, organismi sindacali come la stessa FIOM, e altri) per un’azione di difesa del

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Sciopero alla Fiat di Melfi: un primo passo verso l’unità tra gli operai combattivi

Proprio nel giorno in cui Landini e i vertici Fiom erano impegnati nell’ennesimo tentativo di riassemblare i resti della sinistra parlamentare e i trombati eccellenti dal PD di Renzi, i suoi stessi iscritti fuori ai cancelli Sata di Melfi scioperavano non solo contro i sabati e le domeniche lavorative voluti da Marchionne, ma anche contro la volontà dello stesso Landini, il quale è arrivato al punto di minacciare di “espulsione”

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La lotta di classe dei migranti contro la barbarie delle borghesie del Golfo

Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti (EAU) situati nel Golfo Persico (nota 1). Una monarchia assoluta araba di fede islamica, a maggioranza sunnita (85%), che vive in gran parte di rendita petrolifera; la sua popolazione è costituita, con il tasso migratorio netto più alto del mondo per circa l’85% da immigrati, che sono anche il 99% della sua forza lavoro. Un milione e duecentomila di loro lavora nell’edilizia. La

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Rom: a Milano la sinistra reprime di più

“Nomadi per forza”, è il titolo del dossier presentato il 10 marzo scorso dal Naga di Milano, associazione che fornisce assistenza sanitaria gratuita a stranieri e senzatetto, sulla politica del Comune di Milano verso Rom, Sinti e Caminati. Il Naga rimprovera alla giunta Pisapia di essersi concentrata sulle politiche di repressione, tanto che con quasi 400 sgomberi di campi nomadi in due anni ha surclassato la precedente giunta di destra,

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