Lunedì 15 febbraio scorso un bombardamento aereo ha colpito una scuola e 5 strutture sanitarie ad Aleppo, distruggendo completamente un ospedale di Medici Senza Frontiere e facendo almeno 50 morti. Sulla paternità della strage si intrecciano le accuse reciproche: la Turchia accusa la Russia, che da tempo sta effettuando bombardamenti nella zona, il governo di Damasco punta il dito contro gli USA che a loro volta bombardano il territorio siriano
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I PROFUGHI, FOGLIA DI FICO PER LO SCONTRO TRA I PREDONI NATO E RUSSI
Mentre la situazione militare in Siria sembra volgere a favore del regime Assad – appoggiato dai bombardamenti russi e sul terreno dalle formazioni militari curde – Germania e Turchia, affiancati dal governo pseudo socialista di Tsipras,[1] hanno chiesto e ottenuto, con il pieno sostegno americano e della Commissione UE, il dispiegamento nell’Egeo delle forze Nato, per combattere “il traffico di esseri umani”. Se ne occuperà il “Gruppo navale 2” della
Continua a leggereSull’assassinio di Regeni le lacrime di coccodrillo della borghesia italiana
L’assassinio del ricercatore friulano Giulio Regeni al Cairo, che ci indigna e rattrista profondamente, apre un doloroso squarcio sui sistemi di sfruttamento e spietata oppressione dei regimi mediorientali come in gran parte dei paesi “emergenti” e in via di sviluppo, ma anche sulle complicità dei paesi imperialisti, Italia in testa, al di là delle proteste ufficiali. Le circostanze dell’assassinio nel corso o dopo bestiali torture (leggiamo di 31 ossa fratturate,
Continua a leggereMosul: dalle “missioni di pace” alle “missioni d’appalto”
Con la chiusura della trattativa, il Gruppo Trevi di Cesena si è aggiudicato l’appalto per la riparazione della diga di Mosul, una delle più grandi del Medio Oriente, costruita nel 1984 su un letto di roccia instabile da un consorzio italo-tedesco. Proprio in relazione a questo appalto, che ammonterebbe a 230 milioni di dollari, il governo italiano è da tempo in trattativa con quello iracheno per inviare in loco altri
Continua a leggereL’ACCIAIO DELLA LOTTA DI CLASSE
Mentre in Italia è in corso un’altra tappa della lotta dei lavoratori del siderurgico,[1] circa 400 operai dell’Ilva di Cornigliano – sostenuti dai lavoratori di altre industrie metalmeccaniche genovesi – per la difesa dei posti di lavoro a rischio dopo la decisione del Governo Renzi di privatizzare il gruppo, il consiglio di Stato cinese (22 gennaio 2016) ha deciso che la capacità di produzione di acciaio, carbone, cemento, alluminio, vetro
Continua a leggereBormioli, ma non solo…
33 Sabato 30 gennaio si è svolta nella città di Parma una manifestazione indetta dal SI Cobas per spingere più oltre la lotta che i facchini della BORMIOLI di Fidenza stanno sostenendo da quasi un mese. Come spesso succede in questo settore delle Logistiche, è stato un cambio d’appalto, in cui i lavoratori andavano a perdere (con l’acquiescenza dei sindacati confederali) livello d’inquadramento e scatti di anzianità, a far scattare
Continua a leggereIran: lotte di classe e repressione
Riceviamo e pubblichiamo un report sulle lotte operaie in Iran e un appello per la liberazione di attivisti operai iraniani. Iran: Un nuovo capitolo di proteste operaie Informazioni del Comitato Internazionale dei Lavoratori Solidarietà – Iran, 1 GENNAIO 2016: Le proteste operaie delle ultime due settimane sono un segno della forza e dello sviluppo delle proteste operaie e anche un nuovo capitolo delle lotte operaie. Infatti nelle ultime due settimane
Continua a leggereLavoro salariato e Capitale nel XXI secolo
E’ uscito il nuovo libro: Lavoro salariato e Capitale nel XXI secolo di Roberto Luzzi edizioni pagine Marxiste corredato di 85 tabelle, grafici, 141 note, indice dei nomi Le dinamiche del capitalismo tra sviluppo e crisi e il mutamento sociale nel mondo. Un’analisi marxista in una prospettiva internazionalista e rivoluzionaria. “Per la scuola marxista l’analisi delle dinamiche del capitale ha una duplice rilevanza: da un lato con la propria riproduzione
Continua a leggereRiesplodono le tensioni Arabia Saudita-Iran
Inizio d’anno di lavoro per i boia sauditi E’ evidente che l’esecuzione, il 2 gennaio 2016, di 47 oppositori da parte dell’Arabia Saudita è stata una voluta provocazione. La maggior parte era in prigione da 10 anni. Legittima la domanda “perché ora?” Fra i giustiziati c’era Nimr al-Nimr capo spirituale degli sciiti d’Arabia Saudita. Questa minoranza, di circa 2 milioni, vive mal tollerata ed emarginata nelle Province orientali, dove è
Continua a leggereDal Medio Oriente a Parigi – La moderna barbarie
Editoriale Pagine Marxiste n. 39
Sono passati più di 7 anni dall’inizio della crisi dalla quale l’economia italiana non è ancora uscita (checché ne dica Renzi). E mentre l’America celebra il suo ciclico boom insieme alla Gran Bretagna, già si addensano le nubi della prossima crisi, annunciata dal nuovo tonfo della Borsa di Shanghai. L’avvio della restrizione monetaria negli USA non impedirà la formazione delle prossime bolle speculative. I capitali, dopo aver fatto il pieno
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