I partiti dei banchieri

La recente puntata dello scandalo banche si è conclusa con le dimissioni a catena dei vertici di BPI (Banca Popolare Italiana, ex BP di Lodi), UNIPOL (il gruppo assicurativo emanazione delle “cooperative rosse”) e della stessa Banca d’Italia, nella persona del suo Governatore, Antonio Fazio. Corruzione, violazione di leggi dello Stato, veri e propri furti a danno dei depositanti sono gli aspetti che hanno suscitato maggior scalpore e indignazione, perché

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Pagine Marxiste n. 11-12 (gennaio-aprile 2006)

Governo Prodi per il grande capitale (I governi passano, le classi restano) Liste sparse sotto l’Unione Giovani in lotta contro la precarietà (Francia) Cedimento su salario, flessibilità e apprendistato, anticipazione del “patto fra produttori” (Contratto metalmeccanici) Con l’occupazione USA esplode il puzzle iracheno sanguinosa eredità dell’imperialismo europeo Con il proletariato iraniano in lotta contro la feroce repressione della borghesia islamica (Iran) USA e Iran nella politica estera della Grosse Koalition

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Valsusa, affari e manganello

Il governo ha cacciato con la violenza poliziesca il presidio degli attivisti della Valsusa che vigilavano contro l’inizio dei lavori del TAV Torino-Lione. Denunciamo questa grave aggressione ed esprimiamo solidarietà agli attivisti feriti. Ancora una volta lo Stato mostra il suo carattere repressivo, di comitato d’affari della classe dominante, e ci conferma nella nostra lotta per una società senza classi e senza Stato. La questione TAV Torino-Lione va vista sotto

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Contro la finanziaria e la guerra (sciopero del 25 dic)

Lo sciopero di oggi contro la Finanziaria non deve servire a tirare la volata elettorale ad un nuovo governo Prodi (che di finanziarie ne ha già varate anche di peggiori per i lavoratori), ma a difendere gli interessi della classe lavoratrice. Ė vergognoso che le Confederazioni abbiano revocato lo sciopero per i lavoratori della scuola, con la scusa che il Consiglio dei ministri ha finalmente firmato il contratto scaduto da

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Contro l’imperialismo italiano nell’interpretazione di Berlusconi come in quella di Prodi

In Irak continuano i massacri, da una parte e dall’altra. Il grosso dei morti sono civili, operai, donne, bambini, sia da parte sciita che sunnita, ma si contano solo i soldati americani (oltre 2 000 “volontari”, in gran parte proletari costretti a fare da carne da cannone per avere la cittadinanza, per avere pagati gli studi).Sotto le lenti deformanti della campagna elettorale tutti gli attori cercano di confondere le carte.

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Massacri di lavoratori in Irak – Due schieramenti reazionari

Quale “ordine” regna in Irak, sotto il tallone degli eserciti occupanti – 170 mila uomini armati di cui 3 mila italiani? Essi hanno solo scatenato terrorismo e guerra civile.Da due anni e mezzo non passa giorno senza notizie di massacri di civili. Nelle ultime settimane, in corrispondenza dell’adozione della bozza di Costituzione, vi è stata un’escalation: quasi mille morti tra gli sciiti su un ponte sul Tigri, schiacciati per il

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Katrina mette a nudo laceranti ineguaglianze sociali

L’uragano Katrina ha colpito le coste degli Stati Uniti e subito ha rotto argini e dighe che nessun ingegnere poteva garantire: quelli del capitalismo, di una società in cui tensioni e violenze esplodono improvvisamente quando saltano gli usuali meccanismi di controllo.Era stato previsto da giorni, eppure i morti sono “migliaia”. Nessuno ancora sa quanti siano rimasti intrappolati nelle case, quanti annegati nelle strade, decine di migliaia le persone ancora a

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l’8 per mille……….e l’imperialismo italiano

Irak I lavoratori pagano per una missione di "pace" che produce una media di 30 morti al giorno, il giornale della Confindustria ci dice quanto (sole24ore, 23/8/2005) "Circa un miliardo e trecentomila euro. È questo il conto della missione italiana in Irak." "..Almeno fino a tutto il 2005. Per il prossimo anno infatti il Governo dovrà stanziare nuove risorse per la partecipazione all’operazione " Antica Babilonia", come per altro avviene

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Lotta operaia in India repressa dalla polizia

Nel silenzio quasi generale dei mezzi di comunicazione nostrani, fra il 25 e il 26 luglio ha avuto luogo un significativo episodio della lotta di classe in India. foto da "The Times of India" A Gurgaon, nello Stato dell’Haryana (area di Delhi) si sono verificati duri scontri tra i lavoratori della Honda Motorcycles and Scooters India Ldt e la polizia, che cercava di bloccarne il corteo.Nello stabilimento si producevano circa

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