Più spese per la guerra, più profitti per l’azienda Italia

Mentre forze politiche di destra e sinistra fanno a gara nel promettere un taglio delle spese e delle tasse o nel lamentare il grande debito pubblico, la spesa militare è cresciuta durante il pur breve governo “di sinistra”: già la Finanziaria 2007 ha stanziato un aumento delle spese belliche di circa il 5% rispetto a quella precedente varata dal centro-destra arrivando a 12 miliardi 437 milioni di euro più un

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Turchia-Irak : Ankara spera che gli scambi commerciali raggiungano 20 miliardi di dollari

Xinhua            080311 Turchia-Irak : Ankara spera che gli scambi commerciali raggiungano 20 miliardi di dollari – Stima del commercio bilaterale turco-iracheno per il 2008 $6 M., con l’energia settore strategico; – La Turchia dà la priorità allo sviluppo dei siti di gas iracheno, alla sua importazione e trasferimento verso l’Europa, attraverso il proprio territorio. Il ministro iracheno del Petrolio, Shahristani: l’Irak pronto a fornire gas e petrolio, e al suo trasferimento in

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L’americana General Electric interessata al nucleare in Turchia

AFP    071114 L’americana General Electric interessata al nucleare in Turchia – Il parlamento turco ha approvato una legge per la costruzione, per il 2012, di 3 prime centrali nucleari (capacità complessiva 5 000 Mw) avversata da opposizione ed ecologisti. o   Secondo la legge, in caso di mancanza di offerte del privato, la costruzione potrà essere affidata a istituzioni pubbliche. Si è dichiarata interessata GE, che costruisce reattori nucleari e turbine. L’américain General Electric

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E.ON costruirà due centrali in Turchia

Turchia, Germania Enviro2b – 070920 E.ON costruirà due centrali in Turchia ●    Dati i forti tassi di crescita economica, la Turchia è un mercato energetico attraente. ●    E.on e Turcas, una delle maggiori società dell’energia turche, svilupperanno, costruiranno e sfrutteranno assieme, tramite due joint venture, due centrali di 800 Mw in Turchia, una a carbone ed una a gas. o   Le due joint venture saranno per il 70% della filiale

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Fiat investe 350 milioni di euro in Turchia per il Doblo

Turchia, Italia, auto Fiat investe 350 milioni di euro in Turchia per il Doblo (Reuters – 20/06/2007) ●    Fiat e Tofas investiranno €350 mn. per la costruzione a Bursa, Turchia, della nuova utilitaria Doblo. Tofas è una joint venture tra Fiat e la conglomerata turca Koç Holding. Fiat investit 350 millions d’euros en Turquie pour le Doblo (Reuters – 20/06/2007) –   Fiat et son affilié turc Tofas investiront 350 millions

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Primo maggio contro il razzismo

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Saddam Hussein – Il cappio dell’ignominia

Non compiangiamo il sanguinario dittatore Saddam Hussein. Ha fatto massacrare decine di migliaia di proletari e di comunisti per mantenere al potere una borghesia avida, parassitaria e corrotta, pronta ad ogni intrallazzo con ogni imperialismo; ha scatenato una guerra contro l’Iran in cui sono periti un milione di proletari iracheni ed iraniani e l’invasione del Kuwait per un lembo di terra che galleggia sul petrolio. Ma non esultiamo per la

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Detroit: da aristocrazia operaia a senzatetto

I lavoratori delle “Big Three”, le tre grandi case automobilistiche americane, concentrati nell’area di Detroit, hanno storicamente costituito un settore centrale dell’ “aristocrazia operaia” americana: alti salari e un welfare aziendale (assistenza sanitaria, pensioni) che pochi lavoratori negli USA possono permettersi. Dalle cronache sindacali americane apprendiamo che questo è sempre meno vero, con l’erosione dei salari e delle condizioni normative. Ma c’è di più: parecchie decine di migliaia di lavoratori

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Afghanistan – La NATO, la guerra e l’oppio

Non c’è pace in Afghanistan, dall’occupazione russa del 1980 ad oggi. Scosso da cinque anni di scontri dopo l’occupazione americana nel 2001, il paese continua a vivere all’insegna del lutto e delle devastazioni. Lunga è la conta dei morti. Secondo Peace Reporter, 14.000 afgani sarebbero caduti nel 2001, in seguito all’invasione Nato. A queste vittime, vanno aggiunti i 20.000 civili morti nei mesi successivi alla fine del conflitto per malattie

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Iraq: l’occupazione priva una generazione dell’istruzione

Secondo un’indagine riportata dalla rivista medica canadese The Lancet sono diverse centinaia di migliaia, forse 650 mila, i morti civili a causa della guerra in Iraq. Accanto agli effetti diretti della violenza dell’occupazione militare o da essa scatenata, vi è un deterioramento generale delle condizioni di vita della popolazione (ad es. mancanza di elettricità, di acqua, fognature non funzionanti con pericolo di epidemie, donne ricacciate in casa in molte zone

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