Ripubblichiamo un articolo del gruppo ucraino “Opposizione di sinistra”, tradotto dal sito mps-ti.ch.
Krivbass – Nel centro industriale di Krivoy Rog, nell’Ucraina sud-orientale, i minatori scendono in piazza con energia per ottenere aumenti salariali e propongono di organizzare una loro autodifesa contro le milizie degli oligarchi e degli sciovinisti filorussi.
L’11 maggio i minatori di Krivoy Rog (nella regione industriale di Dnepropetrovsk, cioè il “Krivbass”) sono scesi in strada chiedendo un aumento del 100% del loro stipendio. La marcia di alcune centinaia di persone per le vie centrali della città è stata organizzata dal Sindacato indipendente dei minatori dell’Ucraina. L’iniziativa ha avuto il sostegno, tra gli altri, anche dei rappresentanti dell’unione socialista “Opposizione di Sinistra”. Secondo le parole dei veterani del movimento dei minatori, la città non assisteva a un’iniziativa del genere da una ventina di anni. Nei loro interventi, i leader dei lavoratori hanno parlato apertamente, con parole forti e pronunciando slogan per la distribuzione delle proprietà. Non è casuale che questa protesta dalle rivendicazioni progressiste di classe si sia tenuta proprio nel giorno in cui la situazione in Ucraina è stata aggravata dallo pseudoreferendum nelle regioni orientali e da una nuova fase conflittuale.
Presso l’impresa statale Khmelnitskiy si è tenuta innanzitutto un’assemblea dei minatori (la prima assemblea per la formulazione delle richieste dei collettivi si era svolta già il 1° maggio scorso). Su iniziativa del presidente del sindacato dell’azienda Eraz Sukhaya Balka, Aleksandr Bondar, sono state messe all’ordine del giorno due questioni: 1) la situazione sociale ed economica nel Krivbass; 2) l’adozione di misure per la difesa territoriale della regione.
Riguardo alla prima questione, i minatori hanno chiesto il raddoppio dei salari nelle miniere che fanno parte della Eraz Sukhaya Balka (il proprietario è il milionario russo Roman Abramovich) e dello stabilimento metallurgico di Krivoy Rog (i proprietari sono i milionari ucraini Rinat Akhmetov e Igor Kolomoyskiy). Le richieste sono state avanzate perché la redditività della produzione è aumentata, e allo stesso tempo sono stati aumentati i prezzi dei servizi pubblici e dei prodotti. I lavoratori hanno dichiarato che non vogliono accontentarsi di un salario da fame mentre creano una ricchezza che va a finire nelle mani degli oligarchi. Durante l’assemblea è stata letta una lettera del governatore della regione di Dnepropetrovsk, Igor Kolomoyskiy, il quale ha invitato gli imprenditori della regione a concedere ai lavoratori un bonus del 20%. I minatori non hanno però rinunciato alle loro rivendicazioni.
Per quanto riguarda il secondo punto all’ordine del giorno, i minatori hanno richiesto alle autorità locali di aiutarli a garantire l’ordine nel Krivbass. Attualmente esistono alcune centinaia di gruppi di autodifesa creati con la partecipazione dei minatori, che sono pronti a opporre resistenza sia alle bande dei filorussi, sia alle strutture militariste formate dagli oligarchi ucraini (come per esempio la “autodifesa” creata da Akhmetov a Mariupol).
I militanti di Kiev di “Opposizione di Sinistra” hanno distribuito i loro volantini ed è stata loro concessa la parola. Nel suo intervento, Vitaliy Dudin, ha affermato che le richieste dei minatori sono di carattere progressista e la decisione con cui vengono avanzate costringerà gli oligarchi a pensarci su due volte prima di adottare nuove misure “impopolari”. Il militante di “Opposizione di Sinistra” si è detto convinto che sarà proprio la mobilitazione organizzata della classe lavoratrice a porre fine alle manovre politiche sia delle autorità centrali sia dei “separatisti”. A sua volta, Zahar Popovich ha sottolineato che il movimento di sinistra internazionale è pronto a dare il suo sostegno ai minatori e, tra le altre cose, le loro richieste verranno esposte a Londra in occasione delle udienze parlamentari il 12 maggio. Prossimamente verranno organizzate azioni di solidarietà a Kiev e in altre città europee.
Dopo l’assemblea si è tenuto un corteo, che i veterani del movimento dei minatori hanno descritto come un evento unico per la città, visto che dal 1994 non si era verificato nulla di simile. I lavoratori, tra i quali dominavano i giovani, hanno scandito slogan come “Stipendio raddoppiato per i minatori del Krivbass”, “Gli oligarchi parassiti non ci lasciano vivere liberamente”, “Solo se gli utili andranno ai lavoratori la vita migliorerà”, “Gli abusi dei padroni sono all’origine della crisi”.
Circa 200 lavoratori hanno circondato una serie di edifici, tra i quali gli uffici della Evraz Sukha Balka e la direzione dello stabilimento metallurgico di Krivoy Rog. Quando la manifestazione si è fermata presso quest’ultimo edificio, il presidente del Sindacato indipendente dei minatori, Yuriy Samoylov ha dichiarato: se i padroni non troveranno il modo di aumentare gli stipendi, l’impresa dovrà essere nazionalizzata e passare sotto il controllo diretto dei lavoratori. Se le nostre richieste non verranno soddisfatte, il 24 maggio scenderemo di nuovo in strada.
I militanti di “Opposizione di Sinistra” salutano con favore gli sforzi dei minatori per organizzarsi come soggetto. Nei fatti, si stanno dimostrando l’unica forza organizzata che è in grado di garantire l’ordine nella regione. I minatori di Krivoy Rog e di Krasnodon infondono con le loro azioni fiducia negli altri operai per la possibilità di agire in modo cosciente contro la dittatura del capitale, senza farsi trascinare nei giochi degli oligarchi e degli sciovinisti.