A distanza di un anno dalla mobilitazione che fece saltare il concerto dei sindacati confederali con gli scontri avvenuti a Città della Scienza (http://www.laboratoriopoliticoiskra.org/comunicati/lavoro/item/307-abbiamo-rovinato-la-festa-confederali.html) anche quest’anno un migliaio di studenti, disoccupati, precari e lavoratori hanno riempito il corteo del 1° Maggio a Bagnoli che per il terzo anno consecutivo si costruisce appunto in un’area della città di Napoli simbolo complessivo delle contraddizioni di un sistema che oramai produce solo disoccupazione, precarietà, repressione e devastazione ambientale.
Quest’anno come realtà aderenti al percorso “Uniti si Vince” siamo scesi in piazza per ribadire ancora una volta per le strade di Bagnoli che il primo maggio non è un giorno di “festa” ma una giornata di lotta contro la macelleria sociale che i governi dei padroni continuano a far pagare ai milioni di proletari, contro l’intensificazione dello sfruttamento, i licenziamenti, cassaintegrazioni e la dilagante disoccupazione e precarietà sempre crescente, contro l’avvelenamento, la devastazione e la privatizzazione dei nostri territori, in solidarietà ai tanti compagni colpiti dalla repressione per aver alzato la testa.
Nei giorni precedenti con altri compagni promotori di questo 1° Maggio abbiamo occupato gli uffici del collocamento e centro per l’impiego di Via Diocleziano, contro il Jobs Act del governo Renzi vera istituzionalizzazione della precarietà perpetua che già conosciamo bene sulla nostra pelle, e gli uffici della Bagnoli Futura (la società pubblica tra le responsabili del saccheggio del territorio flegreo) contro il ricatto tra morire di disoccupazione o di devastazione ambientale, per ribadire la necessità di collegare la lotta per le bonifiche reali e sotto controllo popolare dei nostri territori a quella di un lavoro stabile e sicuro. Uffici che durante il corteo sono stati simbolicamente segnalati.
Abbiamo concluso il corteo, solidarizzando con i compagni di Bancarotta, violando i sigilli che vedono porre sotto sequestro oramai da un’anno ingiustamente l’ex Banca dell’Italsider occupata dal Collettivo Bancarotta.
Per noi è stato un’ulteriore momento e mobilitazione per ribadire che le dimensioni dello scontro impostoci dai padroni e dalla politica istituzionale ci impongono la necessità di unire le lotte, organizzare tutti gli sfruttati in difficoltà salariale, e dar vita a un movimento di lotta unitario e coordinato che sappia rispondere alle manovre padronali in maniera adeguata.-Per il reintegro a salario pieno per tutti i cassintegrati e licenziati per un lavoro stabile e sicuro o salario garantito;
-Per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro per lavorare meno e lavorare tutti;
-Per il diritto alla casa e servizi sociali,
-Contro devastazione ed inquinamento ambientale,
-Per la raccolta differenziata e una vera bonifica dei nostri territori
Infine rilanciamo la mobilitazione per il giorno 9 Maggio alle 9:30 con il Presidio di lotta al tribunale di Napoli piazza Cenni per l’immediata scarcerazione dei compagni detenuti e con la conferenza stampa insieme agli avvocati difensori dei compagni che dal 13 febbraio scorso sono sottoposti a misure cautelari emesse dal G.i.p. De Gregorio.
Ricordiamo infatti come nonostante l’impianto accusatorio del giudice che condanna per reato di associazione a delinquere 25 attivisti dei Disoccupati Organizzati di Napoli e provincia, sia risultato infondato e vergognoso, ad oggi 11 dei 25 attivisti condannati sono inspiegabilmente ancora “imprigionati” con l’obbligo di dimora nel comune di residenza e senza poter allontanarsi dalla propria abitazione dalle ore 8:00 alle ore 14:00.
VENERDI 9 MAGGIO
PRESIDIO DI LOTTA H. 9:30 FUORI IL TRIBUNALE – PIAZZALE CENNI
UNITI SI VINCE!