La giornata del 1° Maggio, che richiama la storica lotta per la riduzione dell’orario di lavoro, e che mobilita in tutto il mondo i proletari che non ci stanno a subire lo sfruttamento del capitale, ha impegnato il Comitato per il Salario Minimo Garantito di Milano a fare sentire la sua voce: in una città percorsa dal corteo “funebre” dei sindacati confederali, o da kermesse che nulla hanno a che vedere col significato classista e di lotta di tale scadenza, e in assenza di una manifestazione delle realtà operaie di lotta, da noi sollecitata.
Presso il parco di via dei Transiti, in un quartiere popolare e di passaggio, il Comitato ha organizzato un sit in, raccogliendo disoccupati, precari, lavoratori, compagni.
Durante il corso della mattinata sono stati fatti speakeraggi, volantinaggi, discussioni coi passanti e con gli abitanti del quartiere, esponendo le ragioni che sostengono la nostra attività ed invitando i presenti a collegarsi ed organizzarsi con noi per allargare il fronte di lotta anche su questo terreno, che oggi in particolare assume una valenza strategica.
Abbiamo così avuto modo di contattare direttamente decine di proletari che di lì transitavano, i quali hanno potuto così constatare che in questa città – dove la disoccupazione e il precariato sembrano “rimossi” anche da gran parte della “sinistra di classe” – esiste pure una realtà come la nostra, che lavora per la costituzione di un largo fronte proletario, al di là delle aziende, delle categorie, delle provenienze, delle appartenenze, delle generazioni.
Un largo fronte proletario che si coaguli su obbiettivi unificanti e generalizzabili, com’è appunto il salario minimo garantito.
Questo aspetto strategico della lotta di classe contro tutti i padroni ed i governi borghesi è stato più volte ripreso nei comizi finali, in cui è stata spiegata l’attività del “giovane” Comitato milanese, l’esigenza pressante di un collegamento ed un allargamento coi Comitati “fratelli” in altre città allo scopo di costituire un movimento nazionale, le iniziative già prese di presidi davanti ai “palazzi del potere” – a partire dal comune di Milano – rivendicando una nostra piattaforma di lotta.
Cosa che potrà decollare solo aggregando le più numerose energie politiche e di classe, che pur esistono.
Allo stesso tempo, è stata denunciata la politica ferocemente antioperaia del governo Renzi e del suo “Jobs Act”, il quale rende permanente e “stabile” solo disoccupazione, precariato, lavoro sottopagato, e non pagato. Tutto questo deve farci ancora più da sprone per continuare ed allargare l’ attività del Comitato, cercando momenti di “saldatura” con le realtà proletarie in lotta.
La manifestazione si è chiusa richiamando il senso politico del 1° Maggio, che rende ancora di più attuale – assieme a quella della garanzia di salario – la lotta per la RIDUZIONE GENERALIZZATA DELL’ORARIO DI LAVORO, unica via per costringere il capitale a riassorbire l’esercito di riserva dei disoccupati; il superamento del capitalismo è l’unica prospettiva in cui queste lotte possano radicarsi e generalizzarsi.
Al lavoro ed alla lotta per allargare e consolidare un fronte proletario indipendente dai partiti borghesi e dai sindacati di regime!
Comitato per il Salario Minimo Garantito di Milano