Il 15 gennaio 1919 i capi del Partito Comunista Tedesco (KPD), Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, venivano arrestati ed assassinati a Berlino dagli sgherri del ministro degli interni Gustav Noske.
La loro morte era l’epilogo della rivoluzione tedesca, iniziata come rivolta contro le istituzioni imperiali e repressa nel sangue dal governo guidato dal socialdemocratico Friedrich Ebert. La socialdemocrazia tedesca (SPD) nei decenni precedenti era considerata in tutto il mondo il principale baluardo della causa dell’emancipazione della classe lavoratrice ed era il più forte ed influente partito socialista, un modello a cui si ispiravano i partiti socialisti di tutti i paesi. Era tuttavia minata al suo interno dalla malattia inguaribile dell’opportunismo piccolo borghese ma tale malattia, denunciata con vigore per prima proprio da Rosa Luxemburg, si manifestò in modo plateale agli occhi di tutto il mondo nel 1914 con il voto favorevole ai crediti di guerra che permettevano allo stato tedesco di finanziare una guerra che avrebbe causato milioni di morti. Con questa azione criminale la socialdemocrazia tradì platealmente i lavoratori tedeschi e di tutto il mondo che riponevano in essa la massima fiducia. Dopo questa infamia la SPD si schierò sempre a fianco degli sfruttatori e ancora oggi in Germania è uno dei principali bastioni della conservazione del sistema capitalistico. I socialdemocratici tedeschi andarono al potere in seguito alla rivolta dei marinai e degli operai tedeschi ma non vollero mettersi al servizio dell’emancipazione della classe operaia, al contrario, usarono la loro forza e la loro influenza sulle masse per mantenere l’ordine, vale a dire per sconfiggere la rivoluzione e permettere il mantenimento del capitalismo, tutto ciò in aperta e sfacciata collaborazione con i latifondisti, i grandi capitalisti e le gerarchie militari. Fedeli a questa missione repressero in maniera spietata i moti rivoluzionari degli operai e dei soldati che volevano farla finita con il capitalismo.
Karl e Rosa si erano battuti sin dall’inizio contro questo infame tradimento, pagando prima col carcere e poi con la vita la loro coerenza rivoluzionaria.
La lotta di Karl e Rosa contro il riformismo e il tradimento era stata una lotta a tutto campo: all’interno della SPD e poi con la Lega Spartaco e il KPD, sul piano teorico, infine sul piano militare che li ha purtroppo visti capitolare.
L’azione teorica di Rosa Luxemburg è ancora oggi un punto di riferimento ineludibile per il marxismo, che se ne accolgano o meno le tesi.
Fra le molte opere possiamo ricordare: Riforma sociale o rivoluzione?, con cui seppellisce le teorie economiche del revisionista Eduard Bernstein, modello politico di quel riformismo che poi la assassinerà (“È bastato che l’opportunismo parlasse per dimostrare che non aveva niente da dire”, questa la pungente conclusione del libro); Questioni di organizzazione della socialdemocrazia russa, con cui polemizza con Lenin sul modello di partito da adottare; La rivoluzione russa, dove critica la dirigenza bolscevica sulla gestione della dittatura del proletariato… ma ve ne sono molte altre.
La Lega Spartaco, che si prefiggeva di portare fino a in fondo la rivoluzione proletaria contro i dirigenti socialdemocratici che lavoravano per affossarla, era arrivata all’appuntamento con la storia ancora troppo debole, soprattutto rispetto a un partito opportunista come la SPD, ben organizzato e radicato in quella classe lavoratrice che ha poi tradito. Debolezza che ha pagato con la sconfitta militare e la repressione più brutale attuata dai paramilitari dei Freikorps.
Con la loro morte, “Karl e Rosa hanno compiuto il loro estremo dovere rivoluzionario”, come scriveva Leo Jogiches, dirigente di Spartaco, anche lui assassinato più tardi, in una lettera a Lenin. Di questo dovere erano ben coscienti, tanto che Rosa in una lettera a Sophie Liebknecht diceva: “…Lei lo sa, nonostante tutto io spero di morire sulla breccia: in una battaglia di strada o in carcere. Ma nella parte più intima, appartengo più alle mie cinciallegre che ai “compagni”….”.
Nella vita politica come nella morte, Karl e Rosa restano un esempio di coerenza e impegno per una società senza classi né nazioni.
Combat – Comunisti per l’Organizzazione di Classe