La costituzione è la forma variabile della regolazione sociale.
Frutto del compromesso resistenziale, amministra il diritto truffaldino borghese.
Matrigna del lavoro salariato e dell’ipocrisia giuridica della “legge uguale per tutti”.
Pacifista a chiacchiere, copertura ideologica della guerra di classe nei fatti.
Difendere la costituzione, oggi come ieri, vuol dire difendere il sistema.
Il contrario, cioè, di rivoluzionarlo.
19 ottobre: prendiamoci Roma!
Soldi e morti a palate!
2 facce della medaglia capitalistica.
Da una parte si vive nella ricchezza, dall’altra si muore.
Di guerra o quando si cerca di sfuggirla, di lavoro, di repressione, di famiglia.
Questa società non garantisce il diritto alla vita alla maggioranza dell’umanità.
Tantomeno lo garantisce al proletariato, autoctono o migrante.
Dietro le diatribe intorno alle campagne “legge ed ordine” o a quelle dell’”accoglienza” si cela la legge dei flussi ineliminabili, caratteristica dello sviluppo capitalistico, delle sue guerre militari e delle sue crisi, come dell’ineguale sviluppo tra aree geoeconomiche e dell’endemica competizione commerciale di mercato.
L’Europa, patria continentale del capitalismo temperato condito in salsa vaticana, piena di diritti e costituzioni, si sta rendendo responsabile del pogrom contro i cosiddetti migranti, dividendosi tra le varie ricette elettorali che pretendono di “fermare i flussi” o di “accoglierli”.
Illusioni, bugie, strumentalizzazioni sulla pelle di bambini, donne e uomini disperati in cerca di diritti altrettanto illusori.
Solo un autentico miglioramento delle condizioni di vita nelle zone di emigrazione potrebbe rallentare prima e fermare poi i flussi migratori.
Altrimenti ci si consegna nelle mani di mercanti di carne umana prima e se non si muore affogati o bombardati, si muore o si vive di stenti alla servitù dei padroni civili d’Europa e d’Italia.
Già, perché gli operai immigrati singolarmente vanno bene quando fanno lavori faticosi e pericolosi, o quando “badano” ai vecchi, o ai malati europei.
Quando si presentano in massa ai nostri confini “pretendendo” di sopravvivere vanno fermati, o affondati, con tutti i mezzi necessari.
Se da un lato l’ideologia dominante capital-razzista è quella di “starsene a casa loro”, dall’altra l’Italiano brava gente si lava la coscienza con l’elemosina e l’accoglienza che spesso si trasforma nella carcerazione dei CIE.
Padella o brace! O morire a casa propria, o affogare nel “mare mortum”, o patire ed essere supersfruttati dal profitto europeo.
Ci sarebbe una terza via tra morire in guerra e morire affogati, ed è quella di lottare a casa propria per cambiare, per spazzare via i satrapi e le loro guerre, magari con la solidarietà del movimento operaio europeo.
Una via appena abbozzata, e già duramente avversata e repressa dal comune interesse dei padroni europei e di quelli africani e mediorientali: contrastare un moderno internazionalismo possibile perché maturo nelle cose, nelle pieghe di una società ingiusta e da rivoluzionare.
Combat – Comunisti per l’Organizzazione di Classe