Da alcune settimane i lavoratori del cantiere di Marghera sono in lotta, con scioperi articolati e picchetti, contro la pretesa di Fincantieri di riorganizzare i cicli di lavoro sul modello del 6×6, di introdurre il turno di notte e di avere mano libera nell’uso degli orari plurisettimanali.
In questa resistenza i lavoratori dei cantieri hanno ricevuto la solidarietà dei lavoratori degli appalti, decisi anche loro, come noi, a difendere la continuità produttiva del sito di Marghera, ma non disposti a subire ulteriori brutalizzazioni della loro vita lavorativa e sociale.
Sia i lavoratori dei cantieri che i lavoratori degli appalti non si sono fatti intimidire dalla minaccia, che giudicano spuntata, e suona piuttosto come una provocazione, di trasferire la Viking Star a un altro cantiere, forse estero (Braila? Tulcea? o non può essere anche questa una presa in giro per ricattare ulteriormente i lavoratori?). Quindi anche in questo primo fine settimana di luglio è continuato il blocco degli straordinari deliberato dalla Rsu, in attesa che la direzione si decida a tener conto della volontà dei lavoratori che le navi materialmente le producono.
Nel mezzo di questa vertenza sindacale tuttora aperta, ci arriva ora la notizia – se confermata – di un nuovo duro attacco di Fincantieri al nostro stabilimento e a quello di Monfalcone, con il programma di mettere a cassa integrazione 300 lavoratori a Marghera e 400 a Monfalcone, ossia un terzo di tutti i dipendenti. Questo, nonostante le nuove commesse già ufficializzate; nonostante il rafforzamento di Fincatieri avvenuto con l’acquisto di STX OSV; nonostante la direzione faccia circolare la voce di commesse fino al 2018; nonostante la presidenza del gruppo abbia sempre detto che si tratta dei due cantieri più produttivi.
Nascono allora le seguenti domande:
– è vera questa notizia?
– è vero che le direzioni nazionali di Fiom-Fim-Uilm hanno già sottoscritto un accordo in questo senso, senza minimamente consultare e ascoltare le strutture sindacali di base?
– dove vuole arrivare Fincantieri?
Ce lo chiediamo perché a Marghera e a Monfalcone sono già in atto programmi di “esuberi volontari” che solo a Marghera hanno mandato fuori dallo stabilimento quasi 85 lavoratori, e altri 100 ne dovrebbero mandare. Abbiamo ancora in memoria la cifra di 1.500 dipendenti diretti della Fincantieri per Marghera… Ed invece, un attacco dopo l’altro, approfittando anche dello sciagurato scioglimento del coordinamento tra tutti i cantieri, Fincantieri sta buttando fuori dal posto di lavoro, in un modo o nell’altro, centinaia di lavoratori alla volta, facendo passare accordi peggiorativi un cantiere dopo l’altro.
Sia chiaro: noi siamo completamente solidali con i lavoratori di Castellammare e Sestri per i quali doveva essere riconfermata la cassa integrazione, anche se il nostro desiderio e la nostra attesa è che tutti possano rientrare in pieno al lavoro! Ma non vediamo alcun nesso tra la necessità di assicurare questo rinnovo e un’altra, massiccia mandata di cassa integrazione qui e a Monfalcone.
Appunto: dove vuole arrivare Fincantieri? A costruire le navi solo con i lavoratori degli appalti, a trasformarsi in un’azienda commerciale e non più industriale, demolendo la presenza e l’organizzazione dei propri lavoratori?
Noi non possiamo piegarci a questo nuovo attacco, e chiediamo perciò ai lavoratori di Monfalcone e di tutto il gruppo, ai lavoratori degli appalti, alle segreterie sindacali, di essere dalla nostra parte e di respingere insieme questa incredibile arroganza padronale. L’abbiamo detto altre volte, lo ripetiamo ora con la massima convinzione: è necessario organizzare una vera piattaforma unitaria di lotta che esprima i fondamentali bisogni e diritti dei lavoratori, come unica forma efficace di risposta non solo a Fincantieri, ma all’intero attacco padronale e governativo.
Ci rivolgeremo anche agli altri lavoratori che non sono di Fincantieri e ai cittadini, sicuri che capiranno le nostre ragioni. E’ venuto il momento di dire basta ai sacrifici, alle rinunce, ai ricatti contro i lavoratori, e basta alla mai sazia avidità padronale!
Marghera, 9 luglio 2013
Rete 28 aprile per l’opposizione in CGIL
Comitato di sostegno ai lavoratori Fincantieri