[Oliveto Citra (SA)] Come al solito: dopo aver subito un furto vogliono mettere le porte blindate?

Un fungo che sputa veleno germina e cresce “improvviso e inaspettato” in quattro anni nel comune di Oliveto Citra, mentre i nostri amministratori, dormivano con la zizza in bocca? quattro anni a zucà, a zucà, a zucà?

Il sindaco di Oliveto, a suo dire, per bocca dell’assessore, è stato truffato! Poveretto, non ha letto le 1.500 pagine del progetto inceneritorista; è incompetente o è in mala fede? Ba! A saperlo… Invece quell’arci-intelligente di Contursi, confortato dal parere di emeriti scienziatoni dell’università del Sannio, ci garantisce di essersi accordato col vento e con le leggi che regolano la caduta dei gravi: l’inceneritore che insiste nella valle del Sele, inquinerà solo nel raggio di 3 km e non come tutti gli altri nel mondo, nel raggio di 30-50 km. Certamente sarà stata la triade celeste (la Madonna del cancello, san Donato e san Gerardo) che ha mediato col padre eterno, per limitare a tre chilometri il raggio di inquinamento.

Gli amministratori delle zone interessate si sbattono, si agitano, si indignano, vogliono mobilitarsi, addirittura indicono un consiglio speciale nel comune di Contursi Terme al quale partecipano molte figure istituzionali e partoriscono il solito topolino, o meglio uno scarafone; un documento unitario: agiranno per vie legali, i loro avvocati troveranno il magico cavillo legale per abbattere il silente mortifero mostro.

In questi quattro anni, loro dormivano? Forse succhiando il latte lucroso dell’affare: inceneritori e discariche speciali che ne conseguono? E a noi ci resta da succhiare quella mammella da cui esce latte pregno di diossina, idrocarburi policiclici aromatici, furani, metalli pesanti (nichel, cadmio, piombo), nano particelle, PIC ecc.

E a noi conviene?? Già siamo rassegnati??

Vogliamo permettere che il nostro territorio venga irreversibilmente avvelenato?

Tra 10 anni, quando non si potrà più tornare indietro, i fruitori delle terme verranno ancora? E quando le acque, le produzioni zootecniche ed agroalimentari, nella valle del Sele, saranno imbevibili, incommestibili ed invendibili; ci ridurremo al ruolo di clienti dei grandi gruppi multinazionali produttori di cibi OGM e di farmaci antitumorali?

Questi inceneritori, o termovalorizzatori che dir si voglia, producono delle ceneri tossiche: dove verranno messe a dimora?? Dove allocheranno, se fatte bene, le costosissime discariche speciali?? Noi scommettiamo vicino all’inceneritore. Queste discariche ne conterranno le ceneri e vogliamo azzardare un’altra scommessa: vuoi vedere che serpenti di camion, provenienti da tutt’Italia, arriveranno qui a scaricare i loro veleni industriali a basso costo? Abbiamo il terrore che vinceremo anche questa scommessa!

L’impianto di biomassa fu il cavillo di Troia per giustificare e impiantare l’inceneritore. L’inceneritore è la trave di fuoco che viene messa negli occhi delle nuove generazioni per impiantare le discariche speciali di rifiuti tossici! Accecati dalle emergenze e dai dissesti ambientali che verranno, noi e i nostri figli, non potremmo più guardare il nostro futuro sereni e con la gioia di vivere.

Tumori, Sclerosi multiple, Parkinson, Alzheimer (malattie queste, purtroppo, già presenti in percentuali molto alte nel nostro territorio), aumenteranno in maniera esponenziale e chi pagherà e chi morirà saranno i lavoratori e i contadini, soggetti che sono costretti a vivere trecentosessantacinque giorni all’anno nel territorio. I furbi, professionisti, amministratori ecc. , se ne andranno, nell’illusione di trovare un posto più salubre; la barbarie di questo pestilenziale sistema vi rincorrerà! Non vi salverete neanche voi!!!

Non ci si può fidare purtroppo della pletora imbelle e pusillanime dei partiti e dei rappresentanti istituzionali, che, per squallidi interessi di bottega, promettono battaglie legali sortendo però l’effetto di passivizzarci! Purtroppo, l’unica possibilità per fermare questo crimine annunciato è di mobilitarci, organizzarci in aggregazioni forti e combattive nel tentativo di superare le divisioni dei nostri campanili.
Esortiamo proprio quei contadini e quei lavoratori che si troveranno a respirare i letali ed invisibili fumi dell’inceneritore, a mobilitarsi contro questo assassinio di massa, come dicono quelli di Brescia: “l’amianto del terzo millennio”, gli inceneritori.
Lo sappiamo, mobilitarci, combattere, opporci insieme è difficile, complicatissimo, ma è l’unica strada possibile, dobbiamo superare contrapposizioni inutili ed ataviche, abitudini all’inciucio, al chiacchiericcio, alla delegittimazione sistematica e continua che minano all’unità di lotta per opporci all’aggressione dei nostri territori! L’unità di lotta è lo strumento che serve a demolire l’inceneritore e quello che ne consegue, non è un principio etico all’insegna del “volemose bene”. Dobbiamo avere la piena consapevolezza, per lottare insieme, che stanno dilapidando il nostro tempo, la nostra vita, il nostro futuro e quello dei nostri figli!

Mobilitiamoci senza delegare la nostra lotta! Il futuro è nelle nostre mani.

Senza nulla a pretendere, abbiamo detto tutto! (per ora)
Associazione Qutturale -Sezione di Herat-

E-mail: ass.te.lo.la.do@gmail.com

 

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