Giovedì scorso il primo ministro Juan jimenez ha dichiarato che il progetto ‘Conga’ è temporaneamente sospeso.
Il progetto ‘Conga’ è un progetto minerario per l’estrazione dell’oro nella regione di Cajamarca; dal 2010 i suoi abitanti hanno iniziato scioperi e manifestazioni contro il progetto tenuto conto che la sua costruzione richiederebbe lo svuotamento di 4 laghi naturali che costituiscono il principale approvvigionamento idrico della regione, la cui principale attività economica è incentrata sull’agricoltura e l’allevamento.
Lo stop temporaneo del governo al progetto arriva dopo una mobilitazione sociale dell’intera regione di Cajamarca, intensificatasi l’estate scorsa fino ad arrivare in autunno alla militarizzazione di tutta l’area coinvolta nel progetto.
Anche se ai media locali il ministro ha giustificato il provvedimento perchè ” il progetto è al di fuori del programma immediato del governo” è chiaro come il governo stia tentando di salvarsi la faccia agli occhi dei suoi elettori: il presidente Humala, ex militare di sinistra si è fatto eleggere promettendo giustizia ed equità sociale a fianco delle classi più deboli, che ha invece continuamente represso in tutti questi mesi di lotte.
Oggi il presidente prova ad assicurare gli abitanti di Cajamarca che le imprese minerarie avranno due anni di tempo per garantire l’approvigionamento di acqua prima dell’avvio dei lavori. Al posto dei laghi naturali vogliono far sorgere bacini artificiali. Idelso Hernández del Fronte Unitario di Lotta al progetto ‘Conga’ ha detto limpidamente “Ciò che ha detto il presidente Humala non è una cosa nuova, sta confermando l’impegno assunto con Newmont (gigante statunitense proprietario del progetto aurifero nel quale ha investito 4.800 milioni di dollari, ndr), ma l’opposizione al progetto non si risolve promettendoci più acqua, Conga è irrealizzabile”.