L’Organizzazione nazionale indigena della Colombia (NIOC) ha riferito che nel corso dell’anno 2012 nel Paese sono stati uccise 54 persone delle comunità indigene. L’ organizzazione ha pubblicato un rapporto in cui viene denunciata la repressione e le violenze che le popolazioni indigene della Colombia subiscono quotidianamente .
Nel documento viene fatto notare che tra gennaio e luglio 2012 ci sono stati 24 episodi di sfollamenti di massa in cui almeno 1.890 famiglie, circa 9000 persone, hanno dovuto lasciare le loro case. In questi frangenti la repressione è stata particolarmente violenta.
A distinguersi nelle violenze sono le azioni dei gruppi militari e paramilitari.
Lo studio indica che tra gennaio e luglio, 8845 persone sono state costrette a scappare dalle loro case per sfuggire agli scontri tra forze governative e gruppi armati illegali.
Le comunità indigene più colpite si trovano nei dipartimenti di Nariño, Chocó, Cauca, Valle del Cauca, Risaralda, Meta e Guaviare.
Il rapporto conclude che “l’espropriazione territoriale, gli sfollamenti forzati, gli omicidi su commissione, il reclutamento forzato, l’installazione di mine antiuomo e la violenza sessuale continueranno ad aumentare”.
Gli “ultimi” della Colombia continuano a pagare il prezzo più alto alle leggi del profitto, stritolati in una guerra a loro estranea e ignorati dai grandi media.