Dopo anni in cui Bagnoli ha atteso invano un intervento delle istituzioni per il risanamento e la restituzione della zona ex-industriale ai suoi cittadini, quasi niente è stato realizzato, sia per quelle che erano le aspettative dei bagnolesi, ma neanche per quelle che erano le previsioni di chi negli anni ha voluto speculare e spremere il nostro territorio.
È dell’ultima settimana, però, una strana accelerazione da parte di amministrazioni locali e varie imprese a livello nazionale, riguardante molti dei punti focali della riqualifica del territorio di Bagnoli. In una sola settimana si sono susseguiti a mitragliata: assegnazione della gara d’appalto della bonifica della colmata ad un pool di società, messa in progetto di una centrale geotermica nella zona dell’ex arsenale a Cavalleggeri, delibera del Comune di Napoli per la costruzione di un centro di compostaggio oppure di un digestore anaerobico per i rifiuti organici nei lotti di BagnoliFutura. Promesse a prima vista allettanti, ma che in realtà nascondono alcune contraddizioni di fondo come ad esempio l’incompatibilità tra la riqualifica del litorale di Coroglio (attuale colmata) con finalità turistiche e l’installazione di un impianto di trattamento di rifiuti organici (che solitamente i turisti li allontana). A tutto questo vanno aggiunte una serie di impegni presi, già sentiti e risentiti dai bagnolesi durante questi anni, di scadenze entro le quali verranno inaugurate alcune delle “opere” incompiute (come la Porta del Parco a giugno o il Parco dello Sport a dicembre).
È ancora poco chiara la strategia che stanno portando avanti, né per ora possiamo giudicare “al buio” questi nuovi provvedimenti delle istituzioni. Dopo una propaganda elettorale – a cui mai abbiamo creduto – del sindaco De Magistris in cui prometteva tra le tante cose lo scioglimento della BagnoliFutura e la politica della cosiddetta “democrazia partecipativa”, nulla di tutto ciò è stato attuato in quanto BagnoliFutura è stata addirittura rafforzata nei suoi poteri territoriali (cambiando la sua missione da “società di trasformazione urbana” a “società di sviluppo”).
Inoltre per quanto riguarda la democrazia partecipativa, ormai è chiaro che nessuno dei provvedimenti presi da questa giunta (dalle ZTL alla Coppa America) è stato frutto di un confronto diretto con i cittadini, ed analogamente alle vecchie amministrazioni le decisioni vengono prese dall’alto, a chiuso dei loro palazzi.
Pretendiamo quindi, come realtà attiva sul territorio flegreo, che sia messa in piedi un’assemblea pubblica da parte delle istituzioni locali in cui fare chiarezza sul tema della riqualifica di Bagnoli, al fine di costituire un tavolo territoriale permanente che veda la partecipazione e un vero coinvolgimento dei cittadini nelle scelte e decisioni prese dalle amministrazioni e che abbia come punti chiave di riferimento:
- Una reale bonifica di tutta l’area ex-industriale e del litorale (con rimozione della colmata e bonifica dei fondali)
- Un netto no alla svendita dei suoli di BagnoliFutura ai vecchi e nuovi speculatori
- La totale apertura al pubblico delle spiagge di Coroglio e Bagnoli, una volta rese fruibili
- Un patto territoriale teso alla creazione di posti di lavoro e formazione di figure lavorative da integrare all’interno del processo di riqualificazione
Facciamo appello ad una sensibilizzazione di tutte le associazioni del quartiere e di tutti i soggetti interessati a seguire gli sviluppi della questione e quello che stanno portando avanti sui nostri territori, per organizzare momenti di controinformazione nel quartiere, evitando che, in questa situazione di incertezza, i soliti politicanti di turno ne approfittino della situazione per terrorizzare (o dalla parte opposta “ammaliare”) la popolazione per accaparrarsi qualche voto alle prossime elezioni. Solo attraverso l’organizzazione dal basso possiamo acquisire coscienza e lottare contro chi ci vuole consegnare pacchetti preconfezionati e decisioni prese dall’alto a danno di chi il quartiere lo vive tutti i giorni.