L’appello internazionalista per il Primo Maggio di TIR, Liberazione comunista, Partido obrero, SEP, SWP (Italiano – English)

Primo Maggio: proletari di tutto il mondo, unitevi!

Abbasso la guerra imperialista e i governi che la promuovono!

Che sia il capitale a pagare la sua crisi, non i lavoratori.

In questo Primo Maggio 2025, il mondo è arrivato ad un punto di svolta: dalla globalizzazione neoliberista si è passati al confronto diretto tra le grandi potenze in campo economico, politico e militare – con la guerra commerciale condotta dagli Stati Uniti contro il resto del mondo, ma soprattutto contro la Cina. Intanto, continua l’aggressione genocida di Israele a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria, e continuano le guerre in Ucraina, Sudan e Congo. In Europa come in Asia orientale, in Medio Oriente come in Nord America, i governi hanno iniziato la corsa al riarmo, nel contesto della crescente tendenza verso una prossima guerra mondiale, acuita dalla rivalità per la supremazia mondiale tra la superpotenza americana ancora dominante, il suo primo sfidante cinese, gli imperialismi europei, il Giappone, etc.

Trump, alla guida dell’imperialismo statunitense, vuole invertire il suo declino storico, e cercare di riportarlo alla posizione di indiscussa superpotenza. Per intanto, la sola cosa certa è che la “guerra dei dazi” si tradurrà in un nuovo attacco inflazionistico alle condizioni di vita delle masse lavoratrici.

Le classi capitaliste al potere chiedono alla classe operaia, e in generale ai proletari, di servire i loro “Paesi”, le loro “patrie” – cioè gli interessi dei loro sfruttatori – sia come forza lavoro forzata ad essere produttiva al massimo grado per la competizione sul mercato mondiale, che come carne da cannone sui fronti militari.

I governi capitalisti stanno imponendo tagli brutali al welfare e ai salari per sostenere l’economia di guerra e stanno intensificando la repressione statale contro tutti i movimenti operai, sociali, ambientali, e le proteste contro la guerra e la militarizzazione. L’UE, con il varo del suo piano “riarmare l’Europa”, si rivela per quello che realmente è: un’Unione di guerra, che sta riorganizzando l’intera economia europea attorno al complesso militar-industriale. La sospensione del Patto di Stabilità e Crescita della UE (che consente ai governi di superare i limiti di deficit) per le sole spese militari, è una provocazione contro i lavoratori che hanno subito decenni di austerità, flessibilità e tagli alle pensioni.

Oltre a tutto ciò, sta emergendo una nuova internazionale ultra-reazionaria che prende di mira le donne, gli immigrati e le minoranze nazionali, etniche, di genere, e le persone Lgbtq+. La crescente e brutale offensiva contro queste ultime punta a restaurare la tradizionale famiglia etero-normativa, e a costringere le donne ad accollarsi integralmente la cura dei figli.

In risposta a questa violenta aggressione delle forze del capitale e dell’imperialismo, oltre al grande movimento internazionale di solidarietà con il popolo palestinese e di resistenza, ci sono state e ci sono ampi movimenti di lotta in molti Paesi, dall’Argentina alla Turchia e alla Grecia. Anche negli Stati Uniti si moltiplicano le proteste contro le politiche antioperaie del governo Trump.

Il Primo Maggio è stato storicamente indetto per promuovere l’unione dei lavoratori di tutto il mondo nella lotta per la giornata di 8 ore e per l’emancipazione dei lavoratori e dell’intera società dallo sfruttamento capitalistico.

È la giornata dell’indipendenza politica e organizzativa della classe operaia, della sua unità internazionale contro i capitalisti sfruttatori, che si contendono la spartizione del mondo e i frutti della spremitura del lavoro.

La riduzione dell’orario di lavoro è una rivendicazione ancora pienamente attuale nel 2025, a fronte dei cambiamenti tecnologici che riducono i posti di lavoro, che può unire i lavoratori di tutti i settori e al di là dei confini. Ma deve andare di pari passo con l’opposizione proletaria al riarmo e alla guerra. Il futuro dell’umanità, non solo quello della classe operaia, dipende da come i lavoratori si porranno nei confronti delle guerre commerciali, politiche e militari esistenti, del riarmo e della preparazione alla guerra globale: se seguiranno le bandiere nazionali della borghesia, o la bandiera rossa dell‘internazionalismo, della lotta antimperialista e della rivoluzione socialista per unire i proletari di tutto il mondo.

Il Primo Maggio 2025 deve segnare una svolta anche per le avanguardie della classe operaia mondiale, seguendo l’esempio di Karl Liebknecht, che il Primo Maggio del 1916 si oppose coraggiosamente alla guerra, affermando con forza: “il nemico principale è in casa nostra”.

Il Primo Maggio 2025 dobbiamo schierarci in tutti i Paesi imperialisti contro il “nemico in casa nostra”, e contro tutti i governi capitalisti, che sono tutti nemici delle classi lavoratrici che sfruttano e dei popoli che opprimono.

Il Primo Maggio 2025 dobbiamo porre le basi per la formazione di un campo proletario internazionale e internazionalista schierato contro i campi rivali e mutevoli degli Stati capitalisti. Per promuovere un’azione internazionale comune in questa direzione, invitiamo tutte le forze proletarie rivoluzionarie conseguenti a partecipare alla Conferenza Internazionalista convocata per il 14 e 15 giugno a Napoli.

No al riarmo e alla guerra! Stop al genocidio a Gaza e alla guerra in Ucraina, Sudan, Congo!

Libertà per tutti i prigionieri politici, incarcerati per aver lottato contro lo sfruttamento capitalistico e i governi della guerra e della fame!

Difesa del potere d’acquisto dei salari e riduzione dell’orario di lavoro: lavorare meno per lavorare tutti! Difesa delle pensioni e delle conquiste dei lavoratori!

Fronte unito dei lavoratori e dei popoli oppressi contro l’imperialismo, il razzismo e il fascismo!

Per governi dei lavoratori! Lottiamo per una società senza classi, senza sfruttamento e senza oppressione!

TIR – Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria (Italia)– Liberazione Comunista (Grecia) – MLPD (Partito Marxista Leninista di Germania) – Partido Obrero (Argentina) – SEP (Partito Socialista dei Lavoratori) Turchia – SWP (Socialist Workers Party) Gran Bretagna

May Day: workers of the world, unite!

Down with imperialist war and the governments who promote it

Let capital pay for its crisis, not the workers

On this May Day 2025, the world has reached a turning point: from neo-liberal globalisation to a direct confrontation of powers in the economic, political and military fields – with the trade war waged by the USA  against the rest of the world, but above all against China, the continuation of Israel’s genocidal aggression in Gaza, the West Bank, Lebanon and Syria, and the wars in Ukraine, Sudan and Congo, while in Europe as well as in East Asia, in the Middle East as well as in North America, the governments have started a rearmament race as part of the growing tendency towards a next world war, exacerbated by the rivalry between the incumbent American superpower, its Chinese first challenger, the European imperialisms, Japan and so on, for world supremacy

Trump, at the helm of US imperialism, wants to revert its historic decline and return to being the undisputed superpower. The “tariff war” will be a new inflationary attack on the living conditions of the working masses.

The ruling capitalist classes are calling on workers to serve their “countries”, their “fatherlands” – i.e. the interests of their exploiters – both as workforce, which must be especially productive to compete in the world market, and as cannon fodder on the military fronts.

Capitalist governments are imposing brutal cuts in welfare and wages to support the war economy and are tightening the screws of state repression against all working class, social and environmental movements and anti-war, anti-militarisation protests. The EU decision to “Rearm Europe”  reveals itself for what it truly is: a Union of War, reorganizing the entire European economy around the military-industrial complex. The suspension of the EU’s Stability and Growth Pact (allowing governments to exceed deficit limits)  for military spending only, is a provocation for the workers suffering decades of austerity, flexibility and wage-pension cuts.

In addition, an ultra-reactionary new international is emerging, targeting the masses of women, immigrants, national and ethnic minorities and LGBTQ people. The increasingly brutal offensive against trans+ people is the cutting edge of a concerted attempt to restore the traditional heteronormative family and tie women to bearing and caring for children.

To this violent aggression of the forces of capital and imperialism, in addition to the great international movement of solidarity with the Palestinian people and resistance, there have been and are broad responses of struggle in many countries, from Argentina to Turkey and Greece. Even in the United States, protests against the anti-worker policies of the Trump administration are multiplying.

May Day has historically been called to advance the union of workers worldwide in the struggle for the 8-hour day and for the emancipation of workers and the whole of society from capitalist exploitation.

It is the day of political and organisational independence of the working class, of its international unity against its capitalist exploiters, who are vying with each other for the division of the world and the fruits of exploitation.

Reducing working hours is still a topical demand in 2025 in the face of job-crushing technological change, and one that can unite workers across industries and borders. But it must go hand in hand with proletarian opposition to rearmament and war. The future of humanity, not just of the working class, depends on the attitude of workers to existing trade, political and military wars, to rearmament and global war preparation, whether they follow the national flags of the bourgeoisie or the red flag of internationalism, anti-imperialist struggle and socialist revolution to unite proletarians around the world.

May Day 2025 must also mark a turning point for the vanguards of the working class worldwide, following the example of Karl Liebknecht, who on May Day 1916 courageously opposed war and pointed out that “the main enemy is at home”.

On May Day 2025 let’s stand against our “enemy at home” in all imperialist countries and against all capitalist governments, which are all “enemies” of the workers they exploit and the peoples they oppress.

On May Day 2025, let’s lay the foundations for the formation of an international and internationalist working-class camp against the rival and shifting camps of the capitalist states. To promote a common international action along these lines, we call on all consequent revolutionary proletarian forces to gather in the Internationalist Conference call for the 14th and 15th of June in Naples, Italy.

No to rearmament and war! Stop the genocide in Gaza and the war in Ukraine, Sudan, Congo!

Freedom to all political prisoners, jailed for struggling against capitalist exploitation and the governments of war and hunger!

Defend the purchasing power of wages and reduce working hours: work less to work for all! Defend pension systems and conquests of labor!

United front of workers and oppressed peoples against imperialism, racism and fascism!

For workers’ governments! Let’s fight for a classless society without exploitation and oppression!

CL, PO, SEP, SWP, TIR

Tribuna Classista Brasil 

Agrupación Vilcapaza Perú