(Montella, 1881 – 1922) pubblicista

L’ “apostolo del socialismo irpino” (così definito da Attilio Marinari nel 1952) fu mandato dal padre a studiare al seminario di Benevento, che abbandonò; tornato al paese natale fondò il giornale «Il Grido degli umili» (dal 1910 «Il Grido»). Cianciulli leggeva e commentava gli articoli nella piazza di Montella a contadini, “diseredati”, “oppressi” dell’Irpinia “aspra”, “tenebrosa” “feudale”.
Fondò varie sezioni irpine del PSI e delle Leghe di resistenza. Condivise la militanza con la moglie Giovanna Morrone, maestra. Schierato con l’ala intransigente del partito, strinse amicizia con Bordiga, quest’ultimo nel 1915 scrisse la prefazione al suo libro Verso la vita, già vietato dal prefetto di Avellino. Con Bordiga condivise una forte attività antinterventista, mentre le strade dei due si separarono sulla questione dell’astensionismo.
Scrive Mario Garofalo: “Il Cianciulli si sposta su posizioni di intransigenza. Ma, pur alimentandosi al rigoroso marxismo bordighiano, il suo intransigentismo rimarrà di vecchia maniera, imbevuto com’è di vetusti miti massimalisti e positivisti, di tipo fideistico e messianico, come l’unitarismo del partito e la ineluttabile vittoria storica del Socialismo. Né il suo antimilitarismo, che pure accoglie proposte e formulazioni teoriche nuove (dall’anti-herveismo alla istituzione de «il soldo al soldato»), riuscirà sostanzialmente a discostarsi dal pacifismo secondinternazionalista e da una mitica concezione della guerra quale «orrido mostro» divoratore di cose e di uomini. È anche vero, peraltro, che le condizioni obiettive per la formazione di un’avanguardia rivoluzionaria mancavano nell’Irpinia del tempo, dove era ancora da perseguire una difficile opera di aggregazione tra miseri contadini delle campagne e le masse povere dei paesi e delle contrade, facendo leva più sulla loro ansia di redenzione dal bisogno che su di una embrionale, e spesso inesistente, coscienza di classe”.
Scrive Vincenzo Barra: “Nel giugno del 1921 si costituì ad Avellino il “Circolo di cultura proletaria”, cui aderirono studenti, operai, ferrovieri, postelegrafonici, e che ebbe un notevole ruolo nel rilancio della presenza socialista. Sezioni socialiste si formarono a Solofra, Ariano, Mirabella, Bonito, Atripalda, Luogosano, Calitri, Bisaccia, Lacedonia e Calabritto. Ma soprattutto risultò importante la creazione della federazione del partito, costituita a Montella il 17-18 luglio 1920 a iniziativa di Cianciulli, in quello che risultò essere il 1° Congresso provinciale socialista”.
Al congresso di Livorno 1921 Cianciulli decise di rimanere nel PSI. Scrittore prolifico, subì varie aggressioni da parte dei signorotti locali fino a quella mortale del 22 febbraio 1922.
FONTI: M. Garofalo, Alle origini del Socialismo in Irpinia, Ferdinando Cianciulli, Centro Guido Dorso, 1986; nuova irpinia