(Varese, 1887 – 1968), ebanista
Anarchico individualista, si spostò in Francia e Svizzera per poi tornare a Parigi e di nuovo in Italia, a Milano. Sposatosi con Alba Castiglioni, il 16 gennaio 1915 divenne padre di Virginia, futura militante trotskista e combattente di Spagna. Tornò in Francia nel 1924, dove frequentò il gruppo anarchico parigino.
Nel 1936 le prefetture di Milano e Varese segnalavano che Virginia viveva a Parigi in rue de Charonne al 142 assieme al compagno Alfonso Venturino, nome di un marinaio dietro cui si celava il trotskista Nicola di Bartolomeo. Virginia e Di Bartolomeo si trovavano in Spagna, dove Emilio cercò di raggiungerli, ma venne bloccato sui Pirenei ed estradato in Italia. Dopo aver lavorato nei cantieri navali di Monfalcone riparò nuovamente a Parigi e da lì partì in bicicletta per la Spagna insieme al trotskista francese Emmanuel Loubier, poi caduto; congiuntosi con la figlia Virginia e il suo compagno Di Bartolomeo a Barcellona, dove i due pubblicavano il bollettino “Le Soviet”, Carlo si arruolò in una centuria anarchica, combattendo sul fronte aragonese e a Terol. Nel 1938 si stabilì in Francia; durante la Seconda guerra fu attivo nel maquis (Francs-tireurs et partisan) a Digione.
Dopo la guerra aderì al PCI; abitò a Palermo e poi a Varese.
FONTI: La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, 1996, ad nomen; ASVa; F. Bucci, voce Gervasini Carlo Emilio nel DBAI.
FONTE IMMAGINE: Archivio PM