4^ Assemblea nazionale della Rete Libere/i di lottare contro il DDL 1660 – Milano, sabato 15 marzo, nella sede del SI Cobas

Le pressioni esercitate negli ultimi mesi attraverso la mobilitazione contro il DDL Sicurezza (1660/1236), le proteste nelle piazze, gli scioperi dei lavoratori, l’astensione delle camere penali dello scorso novembre, nonché le critiche della magistratura e di alcuni settori della base sociale della destra, hanno messo in luce le contraddizioni interne alla stessa maggioranza di governo, contribuendo a rallentarne l’iter di approvazione

Questo dilazionamento dei tempi non ci illude: sappiamo bene che il DDL è solo un tassello di una strategia più ampia di controllo e repressione. Tuttavia, ci concede il tempo per rafforzare ed estendere la mobilitazione, organizzandoci per contrastarne l’approvazione in un contesto internazionale in cui gli imperialismi occidentali accelerano il riarmo e preparano nuove guerre. Il legame tra guerra interna e guerra esterna è ormai evidente: il deterioramento dell’economia impone un’intensificazione della repressione preventiva contro la classe lavoratrice, mentre gli Stati deviano risorse dalla spesa sociale a quella militare, accelerando la transizione verso un’economia di guerra permanente.

Deriva che sta avendo un’ulteriore accelerazione in questo periodo, a fronte del duplice effetto della rottura con la Russia e dei minacciati dazi americani. Questo insieme di processi accentuerà la spinta a tagliare la spesa sociale e i servizi sociali per fare spazio ad una spesa militare che deve crescere in fretta – rendendo così definitivo l’ingresso in un’economia di guerra con pesanti sacrifici per chi vive del proprio lavoro. Altrettanto immediati sono i riflessi del mutato quadro internazionale nell’abbandono dei piani di riduzione dell’impatto climatico da parte di governi e multinazionali, e nelle politiche volte alla ripresa demografica che accollano alla massa delle donne, più di prima, il doppio gravoso compito di fare figli per le esigenze belliche e tappare i buchi di quel residuo di margine di welfare rimasto, che si unisce ai “normali” carichi lavorativi.

Per questo, la campagna della Rete Libere/i di Lottare deve saldare ancora più strettamente la lotta contro la repressione interna con un’opposizione internazionalista alle politiche di guerra del governo Meloni e degli imperialismi europei e d’oltreoceano. Deve esprimere una solidarietà militante e concreta con tutte le vittime dell’oppressione imperialista: dal popolo palestinese sotto genocidio, ai “latinos” deportati e abbandonati nelle terre di confine, fino ai milioni di profughi in fuga dalle guerre in Sudan e Congo (dove multinazionali e governi europei soffiano sul fuoco delle guerre). I tentativi di deportazione preventiva in Albania e l’espansione dei CPR non sono altro che il riflesso interno di queste politiche imperialiste e razziste, strumenti per dividere la classe lavoratrice e contrapporre autoctoni e immigrati, alimentando la guerra tra poveri mentre il capitale continua a rafforzare il proprio dominio.

In contemporanea con le giornate di mobilitazione per ricordare Dax, compagno ucciso dai fascisti nel 2003, la quarta Assemblea Nazionale in presenza della Rete No DdL liberi/e di lottare è convocata sabato 15 marzo a Milano, nella sede del SI Cobas – via Celentano, 9, alle ore 10.

Pensiamo sia importante rilanciare l’iniziativa decidendo nuove iniziative comuni, territoriali e nazionali che, provando a connettere tra di loro le lotte, allarghino il fronte di chi si oppone al DDL Sicurezza, ai DDL del Governo Meloni e alle sue politiche guerrafondaie, all’instaurazione di uno stato di polizia e di guerra. Questa prospettiva dovrà continuare a legarsi alla necessità di praticare la solidarietà verso quei soggetti colpiti dall’intensificazione della repressione statale: lavoratori combattivi, immigrati, le donne non privilegiate, gli studenti e le studentesse in lotta, i movimenti contro la guerra, la crisi climatica, per il diritto all’abitare e per il lavoro.

Rete “Libere/i di lottare – Fermiamo insieme il DDL 1660”